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Speciale Oscar: Ecco i film stranieri candidati all'Oscar 2016

Escluso dal novero il nostro Non essere cattivo, tra i cinque candidati ci sono film già visti anche in Italia.

21.01.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Ci abbiamo sperato fino all'ultimo, purtroppo il sogno è durato poco. L'onda del fenomeno Non essere cattivo, candidato italiano all'Oscar come Miglior Film in Lingua Straniera, non è riuscita ad arrivare fino alla cinquina finale, fermandosi addirittura prima della short list di nove film diffusa lo scorso dicembre.

Il Premio andato a La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino solo nel 2014 di fatto ha qualcosa di eccezionale - nonostante nella nostra storia si sia riusciti a vincerlo ben 14 volte - come dimostra il fatto che l'ultimo film italiano ad esser stato effettivamente candidato fu La bestia nel cuore di Cristina Comencini nel 2006.

Per il film dello scomparso Claudio Caligari, quindi, la stessa sorte toccata a Il Capitale umano di Paolo Virzì un anno fa. E a noi, di nuovo, il ruolo da spettatori 'non tifosi'. A meno di non prendere a cuore le sorti di uno dei film entrati nella cinquina finale, che vi presentiamo proprio perché siate meglio preparati alla Oscar Night del 28 febbraio prossimo.

Il figlio di Saul

È in sala adesso, dopo un lungo viaggiare per il mondo che lo avvicina a questi Premi Oscar come favorito principale. Il regista László Nemes, esordiente allievo di Bela Tarr, ha già raccolto una trentina di premi tra festival e associazioni di categoria, ma soprattutto il recente Golden Globe, con il suo racconto emozionante e mozzafiato di un dramma personale nella cornice dell'Olocausto. Dopo otto candidature per l'Ungheria potrebbe essere venuto il momento di rinverdire i fasti del Mephisto di István Szabó (1982).

Mustang

Le cinque sorelle turche e la loro scandalosa storia di libertà e condizionamenti culturali è da molti indicato come la possibile sorpresa della categoria. In Italia l'abbiamo visto in sala verso la fine di ottobre (grazie a Lucky Red), ma ora il trentasettesimo film candidato come Miglior Film Straniero per la Francia. Anche se sembra onestamente difficile che Deniz Gamze Ergüven possa portare la decima vittoria al palmares transalpino (arricchito in passato anche da 3 Premi Speciali/Onorari).

A War (Krigen)

Medie altissime per la Danimarca, considerati i tre Oscar vinti in sole sette competizioni: Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (1988), Pelle alla conquista del mondo di Bille August (1989) e In un mondo migliore di Susanne Bier (2011). Indice di una cinematografia molto interessante e viva, come anche gli spettatori della Mostra di Venezia 2015 - dove il film è stato presentato - si sono accorti. Purtroppo per Tobias Lindholm difficilmente non gli si prospetterà la stessa sorte toccata a Thomas Vinterberg nel 2014, quando in molti avevano puntato sul suo Il sospetto.

El abrazo de la serpiente

Da una guerra all'altra, più o meno, visto che Ciro Guerra è il regista di questo - primo! - film colombiano scelto per competere all'Oscar per il Miglior Film in Lingua Straniera. Da una Nazione dalla tradizione letteraria e culturale incredibile è quasi un peccato, ma - per quanto non sembri avere chances di vittoria - è comunque importante poterci essere. E con un racconto che speriamo di vedere anche in Italia, sia per le splendide ambientazioni amazzoniche sia per lo sguardo dall'interno sulla presenza occidentale nel Paese.

Theeb

Vincitore a Pechino, Abu Dhabi e Il Cairo (ma anche a Miami e del Venice Horizons Award 2014 del festival italiano) il film di Naji Abu Nowar è un altro piccolo grande evento nella Storia degli Oscar, in quanto primo film giordano a ricevere la nomination. E ancora una volta con un racconto strettamente locale: la storia dei due fratelli orfani Hussein e Theeb, giovanissimi beduini coinvolti - come guide di un ufficiale inglese, di stanza nella provincia ottomana dello Hijaz - nella Prima Guerra Mondiale nel 1916. Con esiti inattesi. Per tutti.