“Sherlock Holmes tolse dalla mensola del caminetto una bottiglia e una siringa ipodermica da un lucido astuccio di marocchino. Con dita lunghe, bianche e nervose, fissò all'estremità della siringa l'ago sottile e si rimboccò la manica sinistra della camicia. I suoi occhi si posarono per qualche attimo pensierosi sull'avambraccio e sul polso solcati di tendini e tutti punteggiati e segnati da innumerevoli punture. Infine si conficcò nella carne la punta acuminata, premette sul minuscolo stantuffo, poi, con un profondo sospiro di soddisfazione, ricadde a sedere nella poltrona di velluto”.
Con queste parole inizia ‘Il segno dei quattro’ uno dei tanti romanzi che Sir Arthur Conan Doyle dedicò al personaggio creato dalla sua prolifica mente: Sherlock Holmes. Era il 1887 e Holmes è diventato nel tempo tra i personaggi più raccontati dal cinema. In più di 100 anni e 200 film per il cinema e per la Tv lo hanno interpretato oltre 75 attori. A parte il classico e indimenticabile Basil Rathbone, a cui dedicheremo la maggior parte del nostro articolo, annoveriamo anche: Christopher Lee, Peter Cushing, John Cleese, Roger Moore, Christopher Plummer, Frank Langella, Michael Caine (in versione semi-comica in “Senza indizio” con Ben Kingsley come Watson), Peter O’Toole, Ian Richardson, Charlton Heston, Rupert Everett, Jonathan Pryce. Ma quello che molto probabilmente è nella immaginazione dei cultori di Holmes, ci riferiamo in particolare a quelli che hanno anche letto i libri di Doyle, è Rathbone. Allampanato attore inglese che di rado impugnava la pistola, saltava giù da una carrozza o correva nella nebbia ma che operava maggiormente a livello intellettuale, con il suo immancabile abito di tweed, pipa, cappello a orecchie spioventi e con un’eleganza priva di qualsiasi sex-appeal. Il suo fidato collaboratore Watson, interpretato da Nigel Bruce, era un sempliciotto a confronto della sua brillante mente. Quello che incanta in Holmes è il suo totale disinteresse per la vita quotidiana. La morfina gli serve per evadere dalla mediocrità. Holmes si risveglia solo quando c’è un caso da risolvere. Dandysmo allo stato puro.
“Il mastino dei Baskerville”. A parte essere uno dei migliori libri di Doyle, qui vediamo Holmes (Rathbone) che per la prima volta interpreta il personaggio e insieme al fidato Watson viene invitato dal Dottor Mortimer, amico di famiglia dei Baskerville, per proteggere il giovane Sir Henry nipote del defunto Sir Charles, da qualcuno che avidamente gli vuole portare via l’eredità. Seguiranno ovviamente una serie di avventure che Holmes risolverà, perché come ripete spesso: “Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Il film è del 1937, diretto da Sidney Lanfield e finisce con i due che si recano a teatro per assistere alla rappresentazione de ‘Gli Ugonotti’. Nel cast anche John Carradine.
“Le avventure di Sherlock Holmes”, un film del 1939 diretto dal regista Alfred L. Werker. Qui Holmes e Watson accettano la sfida del perfido Professor Moriarty, da sempre loro nemico mortale, e lottano per sventare la rapina alla Torre di Londra che egli sta organizzando. Il terribile Moriarty per essere sicuro che Holmes si interessi al caso fa rapire una ragazza, Ann Brandon, interpretata dalla splendida Ida Lupino indimenticabile femme fatale al fianco di Humphrey Bogart nello splendido “Una pallottola per Roy”.
“Il fratello più furbo di Sherlock Holmes”. Per la serie parodie sul personaggio non potevamo non citare il film diretto da Gene Wilder, sceneggiatore e interprete, che in realtà prende in giro il genere poliziesco e in particolare la figura di Holmes. Il film è del 1975. “La vita privata di Scherlock Holmes” di Billy Wilder è una pellicola imperdibile. Ebbene sì, l’autore di “A qualcuno piace caldo” si è cimentato anche lui con una magnifica, elegantissima storia che parte da un manoscritto segreto del Dott. Watson (C. Blakely) dove emergono avventure inedite di Holmes (R. Stephens). Hanno tutte a che fare con donne. È un film sullo svelamento delle apparenze, dove l’ambiguità e la misoginia sentimentali di Holmes, viene passata al setaccio. “Sherlock Holmes e l’arma segreta” è un film del 1942 di Roy William Neill sempre con Rathbone che vi vogliamo segnalare perché in questo caso una figura vittoriana viene utilizzata in un’avventura che si svolge in pieno secondo conflitto mondiale, proprio perché Holmes essendo un’icona - come dimostra anche l’ultimo di film di Ritchie - può viaggiare avanti e indietro nel tempo senza che la sua modernità e il suo fascino vengano minimamente scalfiti.
Elementare gente!
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Sherlock Holmes, un viaggio nel passato
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17.12.2009 - Autore: N.G.