Sherlock Holmes
Sherlock Holmes si è costruito una reputazione per la sua capacità di svelare anche i misteri più complessi. Con l'aiuto del fido dr. John Watson, il famoso "investigatore privato" è ineguagliabile nel dare la caccia a criminali di ogni genere, basandosi sulla sua straordinaria capacità di osservazione, sulla sua abilità deduttiva o sulla rude forza dei pugni. Ma ora su Londra si sta addensando una tempesta, una minaccia diversa da tutte le altre e che Holmes non ha mai affrontato... proprio la sfida che cercava. Dopo una serie di brutali omicidi rituali, Holmes e Watson arrivano appena in tempo per salvare l'ultima vittima e scoprire il killer: lord Blackwood. Mentre si avvicina l'ora dell'impiccagione, Blackwood - che ha terrorizzato compagni di cella e carcerieri con la sua apparente connessione con forze oscure e potenti - avverte Holmes che la morte non ha potere su di lui e che l'esecuzione rientra nei suoi piani. E quando Blackwood mantiene la promessa, la sua apparente resurrezione getta nel panico Londra e sconcerta Scotland Yard, ma per Holmes il gioco è appena iniziato. Per sventare il mortale complotto di Blackwood, Holmes e Watson si immergono in un mondo di arti oscure e di stupefacenti nuove tecnologie, in cui talvolta è la logica l'arma migliore... ma spesso anche un bel gancio destro. Robert Downey Jr. è il leggendario detective Sherlock Holmes, in una interpretazione del tutto nuova del famoso personaggio nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle. Dimostrando di possedere capacità di lotta pari al suo intelletto, Holmes applica i suoi singolari metodi per arrivare alla soluzione di un caso e scoprire quello che gli altri non riescono a vedere.
di Pierpaolo Festa
Un completo di tweed, cappello all'inglese (avete presente quello con
le orecchie spioventi?), stivali bel lustrati, e ovviamente un'enorme
lente di ingrandimento. Questi oggetti e vestiti che hanno contribuito
alla creazione di un'icona sono stati i primi che la Warner Bros. e Guy Ritchie
hanno gettato via dalla finestra, senza esitare nemmeno un secondo. Il
regista vi dà il benvenuto nella Londra del diciannovesimo secolo, una
città irriconoscibile da quella in cui tutti quanti facciamo
pellegrinaggio oggigiorno. Una metropoli dark e allo stesso tempo non
troppo distante da quelle cittadine del far west in cui le carrozze
investono facilmente la gente e gli spari delle pistole risuonano
ovunque. Complotti, omicidi e violenze sono all'ordine del giorno. Ma
sulle strade vigila Sherlock Holmes, amante dell'adrenalina e
del mistero che non ha timore di tuffarsi nelle tenebre per risolvere
l'ennesimo caso e dare un senso alla sua vita.
Ed è così che il logo Warner si materializza su una pozzanghera di
Baker Street per essere dopo qualche secondo calpestato da una
carrozza. All'interno ci sono i poliziotti di Scotland Yard armati fino
ai denti e in compagnia del Dr. Watson (un Jude Law
baffuto e sempre affascinante). La carrozza batte velocemente ogni
strada, ma non riesce ad essere più rapida dell'eroe che la precede, Sherlock Holmes (Robert Downey Jr. in un altro dei ruoli più memorabili della sua carriera). Dopo che il grande schermo ha fatto il pieno di origin stories (da "Spider-Man" a "Batman Begins"), Guy Ritchie decide di aprire il nuovo adattamento delle avventure di Arthur Conan Doyle in medias res e sin dalla prima sequenza non si risparmia in quanto ad azione e spettacolo. Con "Sherlock Holmes"
il regista firma il suo primo grande contratto con gli Studios e lancia
una nuova franchise per la quale sulla carta avevamo un certo timore.
Come avrebbe fatto Hollywood a resuscitare una serie in costume basata
su un personaggio portato infinite volte sullo schermo? Cosa sarebbero
stati capaci di fare i produttori pur di rinfrescare il mito? Quanto
avrebbero tradito i romanzi di Doyle?
Ritchie ci fornisce le risposte ad ognuna di queste domande, ma anche
se così non fosse, basterebbe affidarsi a Robert Downey Jr. per
lasciarsi andare totalmente allo spasso e al puro intrattenimento del
film. Ormai è evidente che l'attore è in grado di interpretare
qualsiasi ruolo (e di fare qualsiasi cosa), strizzando costantemente
l'occhio agli spettatori con il suo irresistibile carisma. E nonostante
tutto ciò che vi abbiamo detto, la pellicola è un vero atto d'amore ai
libri di Doyle. La mente di Holmes è la sua più grande dote e allo
stesso tempo il suo più grande nemico. Quando non è in giro ad
investigare su un caso, passa settimane intere chiuso in stanza a
deprimersi, lasciandosi andare all'alcool. D'altra parte il suo istinto
di sopravvivenza e il suo intuito fanno di lui un uomo fuori dal
comune. Basterebbe vedere come prima di un combattimento lui abbia già
calcolato ogni singola mossa nella sua testa. Eppure non è un film sui
supereroi, l'arma vincente di questo adattamento è l'aver realizzato un
buddy movie: Holmes e Watson sono un team, ma anche molto di più. Sono una famiglia. Il loro rapporto, che ricorda molto quello tra Sundance Kid e Butch Cassidy,
è complementare. E Holmes vedrà crollare il suo mondo proprio nel
momento in cui il fidato assistente gli confessa di volerlo lasciare
per prendere moglie.
Ma c'è ancora un caso sul quale i due devono investigare: quello di Lord Blackwood (interpretato da Mark Strong,
attore feticcio di Ritchie), un satanista che intende seminare il
panico in Inghilterra per prenderne il controllo. E ovviamente per
completare gli ingredienti di un blockbuster da manuale, c'è anche un love interest, Irene Adler (la bella Rachel McAdams),
una tipa tosta, amante del pericolo e la prima capace a manipolare il
cuore del protagonista. Completa la formula una durata (forse un po'
eccessiva) di oltre due ore e dieci minuti. "Sherlock Holmes"
è puro spettacolo, intrattenimento fornito da una coppia di
protagonisti dalla quale non si può che rimanere complici. Il film di
Ritchie riesce a trovare il giusto spazio per ogni singolo ingrediente,
immergendo il tutto nella cultura inglese. Ed è incredibile vedere come
Downey Jr. riesca a mettere il punto in ognuna delle sequenze che
interpreta: prendete ad esempio la scena di pugilato a mani nude che si
conclude con l'eroe che, dopo aver stupito tutti, ruba dal bancone una
bottiglia di vino e la stappa con i denti!
Di grande impatto visivo le scenografie della Londra di un tempo: il
regista vi farà sentire la puzza delle strade della città e il sudore
dei suoi protagonisti. Questo fa la differenza di "Sherlock Holmes":
non un blockbuster come tanti, ma una pellicola realizzata al meglio di
qualunque possibilità. Il film di Ritchie non è soltanto il titolo più
bello di questo Natale ma, in una stagione in cui i cavalli di
battaglia di Hollywood hanno fatto quasi tutti cilecca, è lui lo
stallone vincente.