Il pubblico di Netflix non dovrebbe essere del tutto digiuno dell'argomento, avendo sentito citare Rodney King in uno degli ultimi episodi della serie Il Caso O.J. Simpson: American Crime Story. Ma quello che segue è il primo trailer del film omonimo - relizzato per la piattaforma televisiva - con il quale Spike Lee torna a occuparsi di una figura emblematica della storia moderna degli Stati Uniti e della comunità afro americana.
Tassista divenuto tristemente noto per essere stato vittima di un violento - e impunito - pestaggio da parte di alcuni agenti del Los Angeles Police Department, in seguito a un lungo inseguimento avvenuto il 3 marzo 1991, il caso diede il via alla cosiddetta Rivolta di Los Angeles, scoppiata nella città tra il 29 aprile e il 4 maggio dell'anno successivo e che contò cinquantatre vittime (e che il cinema ha spesso citato, dal Malcolm X dello stesso Lee alla succitata serie sul caso O.J.).
A parlarne, stavolta, sarà Roger Guenveur Smith (in più di una occasione agli ordini dell'amico Spike e qui anche produttore esecutivo) che in un 'one man show' che promette di andare "oltre il mito" per incontrare l'uomo dietro l'immagine che ne è stata creata. Quella della "prima stella della Reality TV", inconsapevole ovviamente, raccontata in un "ritratto parlato intimo e inatteso".
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La Premiere dello show è prevista per il prossimo 28 aprile, 25esimo anniversario dell'assoluzione da parte della corte cittadina dell'agente Stacey Koon (citato da Smith nelle immagini, con il "Let’s get it" di Marvin Gaye con cui diede il via al pestaggio) e dei suoi tre colleghi. Una data che non passerà decisamente inosservata, e che ci permetterà di ricordare l'uomo divenuto simbolo e poi ritrovato morto (per "annegamento accidentale") sul fondo di una piscina il 17 giugno 2012.
