NOTIZIE

Spike Lee sugli Oscar: “Non ho mai incitato a boicottare”

Il regista si difende dalle accuse di chi lo vede come l'iniziatore di un movimento teso a boicottare la cerimonia del 28 febbraio. E l'Academy difende le proprie scelte

Spike Lee

21.01.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Spike Lee si difende da chi lo accusa di aver incitato le star a boicottare gli Oscar. L'attore ha rivelato, alcuni giorni fa su Instagram, che lui e la moglie non avrebbero partecipato alla cerimonia del 28 febbraio per via della mancanza totale di diversità nelle nomination (specialmente quelle ai migliori attori). Con lui si era schierata da subito l'attrice Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith (uno degli attori “ignorati”, dopo che la sua performance in Zona d'ombra era stata lodata da più partu), e poi sono arrivate anche le opinioni autorevoli di George Clooney, Quentin Tarantino, Whoopy Goldberg
 
Ma ora Lee si difende, al talk show Good Morning America, da chi lo sta accusando di aver incitato attori e registi a boicottare con lui la cerimonia. “Non ho mai usato il termine 'boicottare' – afferma il regista – Ho solo detto che io e la mia bellissima moglie Tanya non saremmo andati. Punto e basta, e ho spiegato perché. Io non andrò, mia moglie non andrà, gli altri possono fare quello che vogliono”.
 
Non è la prima volta che Lee chiarisce la sua posizione. “Non sto tentando di guidare un movimento”, ha dichiarato qualche giorno fa durante un'altra intervista. Reiterando però come nel corso degli ultimi due anni il numero di nomination ad attori appartenenti a minoranze sia zero su quaranta. L'hashtag #OscarsSoWhite, nato l'anno scorso, sta impazzando nuovamente su Twitter, e la presidente dell'Academy ha promesso che ora si lavorerà seriamente per variare la base degli iscritti in modo che incidenti come questo non si ripetano.
 
Allo stesso tempo, diversi membri dell'Academy hanno difeso le selezioni fatte quest'anno. L'attrice Penelope Ann Miller dichiara: “Ho votato per alcuni interpreti di colore e mi spiace molto che non siano stati candidati. Ma dire che il motivo è che siamo razzisti è estremamente offensivo”. “È stato un anno incredibilmente competitivo – aggiunge – Ci sono state molte omissioni di attori bianchi che credo siano state altrettanto deludenti. Sono sicura che Michael Keaton sia dispiaciuto, ad esempio”. E poi tocca un nervo scoperto, un argomento avanzato anche da Spike Lee su Instagram: “C'era un grandissimo numero di film nel 2015 che parlavano principalmente di bianchi. Convincete gli Studios a cambiare questo dato, non l'Academy. Noi possiamo fare ben poco”.
 
Fonti: Variety, The Hollywood Reporter
FILM E PERSONE