NOTIZIE

Ridley Scott ammette: “Blade Runner 2049 è troppo lungo”

Il regista svela la sua opinione sul sequel da lui prodotto, e quale sia stato il suo apporto alla sceneggiatura

27.12.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Vulture ha pubblicato un'interessante intervista a Ridley Scott, in cui il regista racconta come abbia realizzato in tempi record le riprese aggiuntive di Tutti i soldi del mondo, sostituendo Kevin Spacey con Christopher Plummer. Ma tra le righe si legge anche una rivelazione su Blade Runner 2049 e, nello specifico, sulla sua opinione del film.
 
In maniera totalmente onesta, Scott afferma: “Devo fare attenzione a quello che dirò. Devo fare attenzione a quello che dirò. Era dannatamente troppo lungo. Mi venga un colpo! E buona parte della sceneggiatura è mia”. Dunque Ridley Scott, regista di Blade Runner e produttore del sequel diretto da Denis Villeneuve, pensa che la durata del film, 164 minuti, sia eccessiva, e non ha paura di dirlo.
 
L'intervista è tutta su questo tono e si capisce come Scott sia una persona molto aperta e diretta. E a ottant'anni non potrebbe essere altrimenti. Il regista va avanti parlando del suo apporto alla storia di Blade Runner 2049. Seguono SPOILER.
 
Ridley Scott rivela che l'idea di incentrare il film sul figlio di Deckard e Rachel era sua. Il regista parla di Tyrell, del fatto che “ha creato degli esseri perfetti che sono indistinguibili dagli umani. E poi dice: 'Sai che c'è? Voglio creare un'intelligenza artificiale. Prenderò un maschio e una femmina, non sapranno di essere entrambi AI, li farò incontrare, si innamoreranno, faranno l'amore e avranno un figlio'. Questo è il primo film. Nel secondo scopriamo cosa sia successo al bambino. Serve il figlio, non serve la madre, perciò la madre deve morire inesplicabilmente quattro mesi dopo aver allattato. Le ossa vengono ritrovate nella scatola ai piedi dell'albero – tutte idee mie. E anche la fidanzata digitale è roba mia. Volevo un'evoluzione da Pris, che era esageratamente sexy nell'originale”.