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Prime recensioni per Bridget Jones's Baby: il ritorno di Renée Zellweger convince a metà

La stampa internazionale accoglie tiepidamente il terzo capitolo della saga romantica in arrivo dal 22 settembre

Bridget Jones's Baby

06.09.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Sono miste e per lo più tiepide le prime recensioni di Bridget Jones's Baby, terzo capitolo della saga interpretata da Renée Zellweger che arriverà sugli schermi dal 22 settembre. L'attrice ritorna sul ring cinematografico dopo una pausa inspiegabile di sei anni. L'ultima volta che ha interpretato Bridget risale al 2004 nel debole sequel Che pasticcio, Bridget Jones! realizzato tre anni dopo l'originale, uno dei primi grandi successi romantici del nuovo millennio

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A giudicare dai primi pareri della stampa internazionale, questo threequel è superiore al secondo capitolo ma non arriva ai livelli del primo film. Nella sua recensione su Screendaily, Fionnuala Halligan prova  a rispondere alla domanda definitiva: riuscirà Bridget Jones a conquistare una nuova generazione di spettatori? "Bisognerà considerare da che parte dell'audience starete, da un punto di vista di età. Perché Bridget Jones's Baby sarà visto o come un elegante film retrò oppure come un film disperatamente irrilevante (...) Questa commedia è divertente a intermittenza, e riesce soprattutto grazie alla performance della Zellweger (...) che con coraggio dimostra tutti i 43 anni di questo personaggio. Questa Bridget non è stata sviluppata in maniera più saggia né tanto interessante, ma la Zellweger la interpreta con l'eleganza che basta per portare il film al traguardo. (...) Il terzo capitolo funziona come un'operazione nostalgica che aiuterà gli spettatori a ricordarsi di com'erano alla fine degli anni Novanta, quando il mondo pensava che fosse elegante per una donna essere così goffa e inetta (...) Siamo diventati più maturi ora. Tutti tranne Bridget Jones".

 
Demetrious Matheou di Indiewire picchia un po' più duro marchiando il film con il voto "C" (appena sufficiente) ma celebrando il lavoro dell'attrice: "Ancora una volta perfetta, la Zellweger fa il lavoro più grande nel portare in scena questa nuova avventura di Bridget. L'attrice mantiene tutte quelle sue fissazioni e la sua dolcezza ma lo fa all'interno di un involucro più maturo e credibile. E' stata lontana dallo schermo per più di sei anni, ora sarà interessante vedere l'inizio di una nuova fase della sua carriera". Matheou sottolinea il problema del film, l'assenza di un personaggio amato della saga: "Patrick Dempsey è piacevole e ha i suoi momenti, ma non è Hugh Grant (...) Se c'è qualcuno che rimpiazza Grant allora quello è il personaggio di Emma Thompson, nel doppio ruolo della ginecologa di Bridget e co-sceneggiatrice del film".

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Terri White di Empire alza il pollice assegnando al film quattro stellette su cinque: "Sebbene la storia perda credibilità con il procedere del film, il calore e l'intelligenza ricordano perfettamente il primo capitolo della saga e ci portano fino alla fine, e questo grazie soprattutto al ritorno di una donna: la regista Sharon Maguire. Si percepisce la sua capacità di 'sporcarsi le mani nella commedia' in quasi tutte le scene, ed è chiaro che la sintonia non sarà mai quella tra Bridget e i suoi uomini, piuttosto tra la Zellweger e la sua regista". Nemmeno White resta convinto dalla new entry del film: "La dinamica tra Zellweger e Firth è più che mai solida, ma la coppia che forma con Dempsey non convince mai fino in fondo con l'attore nei panni di un bravo ragazzo monodimensionale con un sorriso mega-luminoso". 


 
Catherine Bray di Variety riassume il film in questo modo: "Nonostante il calore contagioso della performance della Zellweger, il film convince a metà. Frizzante e pieno di ottime battute a effetto".  Leslie Felperin di The Hollywood Reporter invece tira il freno a mano sul film: "E' una triste verità universalmente riconosciuta che se un'attrice è stata vittima di critiche sessiste a proposito del suo aspetto, allora è quasi impossibile criticare la sua performance senza entrare in un loop misogino. Eppure, bisogna dirlo, la Zellweger è di gran lunga il punto più debole del film. Non perché la sua faccia non si muova - e si muove normalmente, con il solito repertorio di espressività - ma perché sembra che i suoi occhi siano spenti". 

Peter Bradshaw di The Guardian premia il film (e lo vota con tre su quattro stellette: "E' decisamente migliore del film precedente - Che pasticcio Bridget Jones! - perchè non sente il bisogno di sequenze improbabili ed esagerate come quella della Tailandia (...) Parliamo di una commedia molto solida (...) che viene sviluppata allo stesso modo del primo film. (...) Questo terzo capitolo è il modo migliore per concludere il franchise di Bridget Jones: qualcosa che somiglia parecchio a uno speciale televisivo di natale, molto piacevole e gioioso".  

Bridget Jones's Baby arriverà nei cinema dal 22 settembre distribuito dalla Universal Pictures.

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