Che cosa rimarrà di questa Notte degli Oscar 2019? La strana coppia Jason Momoa / Helen Mirren, presentatori del premio al miglior documentario? Le lacrime di Regina King, vincitrice come attrice non protagonista? L'entusiasmo di Samuel L. Jackson per la vittoria di Spike Lee? Di certo rimarrà la particolarità di una serata senza presentatore e proprio per questo con tantissimi presentatori (Melissa McCarthy, Chris Evans, Jennifer Lopez, Emilia Clarke, Javier Bardem, Michael Keaton, Daniel Craig, Charlize Theron, Samuel L. Jackson, Brie Larson, Tessa Thompson, Michael B. Jordan, Barbra Streisand, Julia Roberts, Guillermo del Toro). Rimarranno le performance di Queen, Jennifer Hudson, Lady Gaga e Bradley Cooper. Rimarranno le polemiche sull'organizzazione della cerimonia – il tira e molla su quei premi che inizialmente non avrebbero dovuto essere mandati in onda live – che infine ci hanno consegnato, in effetti, una diretta ben più stringata e breve del solito.
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A scombinare tutte le previsioni sul vincitore dell'Oscar al miglior film ci ha pensato Green Book, che ha battuto Roma al fotofinish, incassando anche il premio al miglior attore non protagonista (secondo Oscar per Mahershala Ali) e alla sceneggiatura originale. Il film di Cuaron ha comunque ottenuto tre premi: miglior film straniero, regia e fotografia (sempre di Cuaron). Non ha fatto la storia, come si pensava, vincendo sia l'Oscar al miglior film che quello al film straniero, ma si tratta di un grande trionfo per Netflix. La legittimazione definitiva per la compagnia streaming nella serie A della produzione cinematografica. Guillermo del Toro ha consegnato l'Oscar alla regia al conterraneo Cuaron, riciclando la battuta fatta a Venezia quando gli consegnò il Leone d'Oro: “Questo è un nome che so pronunciare!”. “Il nostro lavoro è guardare dove gli altri non guardano, una cosa molto importante in tempi in cui siamo incoraggiati a distogliere lo sguardo”, ha commentato il vincitore.
Una cerimonia abbastanza prevedibile in cui non sono mancate le (poche ma buone) sorprese, come il primo Oscar competitivo vinto da Spike Lee (per la sceneggiatura di BlacKkKlansman) e la vittoria di Olivia Colman come migliore attrice (“Esilarante, ho vinto un Oscar!”, ha commentato la protagonista de La favorita, film che ha vinto solo questo premio su dieci candidature). Rami Malek ha vinto l'Oscar come miglior attore protagonista per Bohemian Rhapsody, che in totale ha raccolto quattro premi, anche se gli altri tre sono tutti tecnici. Tre Oscar a Black Panther: miglior colonna sonora, costumi e scenografia. Ecco la lista completa dei vincitori dei novantunesimi Oscar.
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Miglior film
Green Book di Peter Farrelly
Miglior regista
Alfonso Cuaron – Roma
Miglior attore protagonista
Rami Malek – Bohemian Rhapsody
Migliore attrice protagonista
Olivia Colman – La favorita
Miglior attore non protagonista
Mahershala Ali – Green Book
Migliore attrice non protagonista
Regina King – Se la strada potesse parlare
Miglior sceneggiatura non originale
Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott e Spike Lee – BlacKkKlansman
Miglior sceneggiatura originale
Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly – Green Book
Miglior fotografia
Alfonso Cuaron – Roma
Miglior colonna sonora
Ludwig Göransson – Black Panther
Miglior canzone
Lady Gaga, Andrew Wyatt, Anthony Rossomando, Mark Ronson – Shallow
Miglior film d'animazione
Spider-Man: Un nuovo universo di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
Miglior film straniero
Roma di Alfonso Cuaron
Miglior documentario
Free Solo di Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi
Miglior montaggio
John Ottman – Bohemian Rhapsody
Migliori effetti visivi
Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles, J.D. Schwalm – First Man
Miglior trucco e acconciature
Kate Biscoe, Greg Cannom e Patricia Dehaney – Vice
Migliori costumi
Ruth Carter – Black Panther
Miglior montaggio sonoro
John Warhurst, Nina Hartstone – Bohemian Rhapsody
Miglior missaggio sonoro
Paul Massey, Tim Cavagin, John Casali – Bohemian Rhapsody
Miglior scenografia
Hannah Beachler, Jay Hart – Black Panther
Miglior cortometraggio live action
Skin di Guy Nattiv
Miglior cortometraggio d'animazione
Bao di Domee Shi
Miglior cortometraggio documentario
Period. End of Sentence di Rayka Zehtabchi