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Mustang, protagonista sul grande schermo

Sequenze adrenaliniche e inseguimenti al caldiopalmo: il mito americano su due ruote 'a spasso' con le icone del cinema

Bullitt

24.09.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Sylvester Stallone, Jason Statham, Tom Cruise, Steve McQueen. Quattro tra i più grandi action men di Hollywood di tutti i tempi. Alcuni noti per il loro impatto fisico, altri per la capacità innata di bucare lo schermo. Tutti quanti magneti di carisma in grado di incollare lo spettatore a sé, specialmente quando coinvolti in scene d'azione bizzarre, violente e sopra le righe. Spesso a bordo di una Mustang.


Steve McQueen in Bullitt (1968)

Il leggendario modello Ford esordì sul mercato nel 1964 e da allora non ha più smesso di colpire l'immaginario collettivo con il suo mix di eleganza, agilità e potenza, tanto da diventare spesso protagonista al cinema, guidato da alcuni interpreti iconici. Abbiamo già citato, ad esempio, Steve McQueen, noto amante delle corse automobilistiche che si trovò al volante di una Mustang GT390 Fastback del 1968, di colore verde, in Bullitt. Si tratta di uno dei più grandi polizieschi di tutti i tempi, e gran parte dell'appeal viene proprio dagli inseguimenti in macchina, e in particolare da quello principale, passato alla storia, che garantì al montatore Frank P. Keller un Oscar. McQueen, al volante della sua GT390, è un'icona di coolness anni '60 intramontabile.


Jason Statham in Death Race (2008)

E a proposito di coolness, poteva l'emblema del fascino maschile non guidare una Mustang? Stiamo parlando di James Bond/Sean Connery, al volante di una Mach I del 1971 in Agente 007 - Una cascata di diamanti. Ma come non citare anche la Fastback placcata in oro di Agente 007 - Missione Goldfinger? Di certo il Bond-villain per eccellenza sapeva come ostentare la propria ricchezza smisurata. Decisamente su un altro pianeta in fatto di fascino Sylvester Stallone e Jason Statham, eroi d'azione che lasciano a casa il sex appeal di Bond per indossare l'abito di un machismo più ruvido. Sly ha guidato due volte una Mustang Coupe del 1965, in Sorvegliato speciale e La vendetta di Carter. A Statham è invece toccata una Mustang GT del 2008 in Death Race: in questo caso si trattava di un veicolo truccatissimo e corazzato, un vero “Mostro di Frankenstein”, come è stato amabilmente battezzato nel film. Sempre nell'ambito “fascino ruvido”, non poteva mancare Kevin Costner, un'icona alla guida di un'icona (una Shelby GT350 del '68) in Bull Durham.


L'auto di Lucas Black in The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006)

Sul versante “azione a rotta di collo”, ricordiamo The Fast and the Furious: Tokyo Drift, in cui Sean Boswell (Lucas Black), teppista americano che va a vivere con il padre in Giappone ed entra nel giro delle corse clandestine, nella scena finale guida una Mustang Fastback del '67 potenziata con un motore Nissan. Perché quando devi scontrarti con degli abili piloti giapponesi, è bene trasudare potenza e arroganza unendo il meglio di due mondi. Ma una Mustang può anche aiutare in caso di apocalisse: quando il mondo viene invaso dagli alieni (La guerra dei mondi) o dagli zombie (Io sono leggenda), tenere alte le tradizioni americane e salvarsi la pelle possono coincidere. Tom Cruise guida una Shelby GT350H del '66 nel film di Spielberg, mentre Will Smith, ultimo uomo rimasto vivo a New York, se la spassa (per modo di dire) con una Shelby GT500 del 2007.

Impossibile non citare, infine, un cult assoluto come Rollercar - Sessanta secondi e vai!, esemplare di quel filone anni '70 tutto incentrato sulle imprese automobilistiche e sulle muscle car. Nell'originale, troviamo una Mustang 1971 modificata. Nel remake, Fuori in 60 secondi, Nicolas Cage guida una Shelby GT500 “Eleanor” del '67. Perché non c'è niente di meglio di un classico quando bisogna occuparsi di affari.