Io sono leggenda
Robert Neville è l'ultimo uomo sulla terra. E' l'unico sopravvissuto all'apocalisse causata da un terribile virus che tramuta gli essere umani in vampiri. Ogni notte la sua vita è in pericolo perchè la notte è il giorno dei padroni del mondo...
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
I Am Legend
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
DURATA
100 min.
USCITA CINEMA
11/01/2008
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2007
Un virus creato sconsideratamente da una dottoressa decisa a sconfiggere il cancro, ha sterminato l'intera umanità, lasciando il mondo in mano a sopravvissuti infetti e trasformati in belve irrazionali e cannibali. Unico sopravvissuto a New York è proprio il virologo militare Robert Neville (Will Smith), che da tre anni circola per le strade della metropoli tentando ossessivamente di trovare una cura per il virus. Accompagnato soltanto dal suo fido cane, Neville ha completa autonomia durante il giorno, salvo poi doversi barricare dentro casa all%u2019arrivare del tramonto, quando i contagiati iniziano a scatenare la loro furia selvaggia e distruttiva. Solo, disperato, al limite della follia, Robert Neville continua la sua battaglia giornaliera per non cedere alla tentazione di abbandonarsi al suo destino...
Adattamento di uno dei capolavori della letteratura horror, "Io sono leggenda" scritto da Richard Matheson nel 1954, questo secondo film di Francis Lawrence si segnala sicuramente per la potenza della messa in scena, che soprattutto nella prima parte contiene almeno un paio di sequenze da antologia. Rispetto al bislacco esordio di "Constantine" (id., 2005), il regista ha dimostrato una sorprendente coerenza estetica nello scegliere di stare sempre attaccato ad un grande Will Smith, inserendolo in un contesto visivo disperato ma quasi minimalista, che restituisce in pieno la psicologia vicina alla devastazione del personaggio. Grazie anche ad un grandioso lavoro su settino e scenografie, ed alla bellissima fotografia di Andrei Lesnie, la prima metà di "Io sono leggenda" si segnala come uno dei lavori apocalittici più riusciti degli ultimi anni, tesissimo e scarno come mai.
Ciò che mina la completa riuscita del film è invece proprio la sceneggiatura, o meglio l'adattamento che Akiva Goldsman hanno fatto del romanzo; prima di tutto hanno snaturato la natura del "nemico", che nelle pagine aveva la forma irrazionale e seducente del vampiro, mentre nel film si trasforma in una specie di zombie rabbioso, nello stile lanciato da Boyle, Snyder & co. Se la funzionalità di queste caratteristiche è magari più accentuata per un blockbuster, di sicuro il fascino e la presa sull'immaginario orrorifico ne risente pesantemente. La seconda pecca dello script sta poi nei sottotesti che nella seconda parte del film insinuano il contrasto vagamente retorico tra fede e scienza, rendendo la figura di Neville/Smith meno sfaccettata e più retorica di come era stata presentata. E poi c'è il totale tradimento del significato del titolo dell'opera letteraria, che aveva un significato preciso e prezioso, mentre nella pellicola viene decisamente sminuito.
Realizzato con notevole coerenza cinematografica da un Francis Lawrence che si è guadagnato la nostra ammirazione, "Io sono leggenda" si poggia sulle spalle possenti di Will Smith, attore che continua ad elevare ad ogni suo lavoro il suo personale carisma. Tenere un film quasi interamente da solo in scena non era facile, e lui ci riesce in pieno. Dove questo horror vacilla è nella storia, a prescindere anche dal confronto col testo d'origine: l'angoscia non cede quasi mai il posto alla paura, e questo di certo non può essere un vantaggio.
Adattamento di uno dei capolavori della letteratura horror, "Io sono leggenda" scritto da Richard Matheson nel 1954, questo secondo film di Francis Lawrence si segnala sicuramente per la potenza della messa in scena, che soprattutto nella prima parte contiene almeno un paio di sequenze da antologia. Rispetto al bislacco esordio di "Constantine" (id., 2005), il regista ha dimostrato una sorprendente coerenza estetica nello scegliere di stare sempre attaccato ad un grande Will Smith, inserendolo in un contesto visivo disperato ma quasi minimalista, che restituisce in pieno la psicologia vicina alla devastazione del personaggio. Grazie anche ad un grandioso lavoro su settino e scenografie, ed alla bellissima fotografia di Andrei Lesnie, la prima metà di "Io sono leggenda" si segnala come uno dei lavori apocalittici più riusciti degli ultimi anni, tesissimo e scarno come mai.
Ciò che mina la completa riuscita del film è invece proprio la sceneggiatura, o meglio l'adattamento che Akiva Goldsman hanno fatto del romanzo; prima di tutto hanno snaturato la natura del "nemico", che nelle pagine aveva la forma irrazionale e seducente del vampiro, mentre nel film si trasforma in una specie di zombie rabbioso, nello stile lanciato da Boyle, Snyder & co. Se la funzionalità di queste caratteristiche è magari più accentuata per un blockbuster, di sicuro il fascino e la presa sull'immaginario orrorifico ne risente pesantemente. La seconda pecca dello script sta poi nei sottotesti che nella seconda parte del film insinuano il contrasto vagamente retorico tra fede e scienza, rendendo la figura di Neville/Smith meno sfaccettata e più retorica di come era stata presentata. E poi c'è il totale tradimento del significato del titolo dell'opera letteraria, che aveva un significato preciso e prezioso, mentre nella pellicola viene decisamente sminuito.
Realizzato con notevole coerenza cinematografica da un Francis Lawrence che si è guadagnato la nostra ammirazione, "Io sono leggenda" si poggia sulle spalle possenti di Will Smith, attore che continua ad elevare ad ogni suo lavoro il suo personale carisma. Tenere un film quasi interamente da solo in scena non era facile, e lui ci riesce in pieno. Dove questo horror vacilla è nella storia, a prescindere anche dal confronto col testo d'origine: l'angoscia non cede quasi mai il posto alla paura, e questo di certo non può essere un vantaggio.