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Morto il regista Alain Resnais

Una delle colonne portanti del cinema francese ci lascia a 91 anni

02.03.2014 - Autore: La redazione
E' stato uno dei simboli del cinema francese sia in patria che nel resto del mondo. Adesso Alain Resnais ci ha lasciati: il regista bretone si è spento ieri sera. Aveva 91 anni.

Nel corso della sua carriera di oltre sessanta anni è stato attore, direttore della fotografia, sceneggiatore (sebbene spesso non ufficialmente citato), montatore e regista. Ha diretto documentari e una ventina lungometraggi: tra questi il primo, uno dei suoi più celebri film, Hiroshima mon amour, considerato uno dei catalizzatori della Nouvelle Vague e presentato in concorso al Festival di Cannes nel 1959.

Resnais amava raccontare storie su più piani temporali evitando la linearità del racconto. Paolo Mereghetti ha scritto: “I film di Resnais sono più difficili da raccontare che da vedere”. A proposito della sua amicizia con gli autori della Nouvelle Vague, Resnais diceva: “Sebbene non abbia mai fatto parte della Nouvelle Vague per ovvie ragioni di età, c'era comunque un rispetto reciproco tra me, Rivette, Bazin, Demy e Truffaut. I membri di quel team erano miei buoni amici”. Il regista ha riconosciuto tanta gratitudine ai fondatori di quel movimento proprio perché con il successo del loro cinema gli hanno dato la possibilità di usufruire delle giuste condizioni produttive e finanziarie al fine di fargli girare nuovi film.

Resnais è stato in realtà più vicino a quegli autori (registi e scrittori) appartenenti alla "Rive Gauche": artisti politicamente impegnati come Agnès Varda, Jacques Demy e Chris Marker, il cui interesse era incentrato soprattutto su documentari ed esperimenti letterari. Resnais era anche un fanatico di fumetti: si dice che la sua collezione privata di fumetti fosse tra le più grandi di Francia.

Tra i suoi film ricordiamo anche La guerra è finita (1966), Stravinsky – Il grande truffatore (1974), La vita è un romanzo (1983), Smoking/No Smoking (1993), Parole, parole, parole (1997) e i più recenti Cuori (2006), Gli amori folli (2009) e Vous n'avez encore rien vu (2012).  L'ultimo lungometraggio di Resnais è stato il recentissimo Aimer, Boire et chanter, presentato al Festival di Berlino poche settimane fa. 

Il tempo e il ricordo sono due dei temi principali del suo cinema. Spesso il regista descriveva la sua opera come il tentativo, imperfetto, di approcciarsi alla complessità e ai meccanismi del pensiero: “Preferisco parlare dell'immaginario o della coscienza – diceva – Quello che mi interessa è il potere che abbiamo di immaginare quello che accadrà nella nostra testa o ricordarci quello che è accaduto”.

Resnais lascia la sua seconda moglie, l'attrice Sabine Azéma, protagonista della maggior parte dei suoi film dall'inizio degli anni Ottanta ad oggi.
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