NOTIZIE

Moon compie 10 anni, cinque ragioni per cui è ancora un grande film di fantascienza

Dieci anni fa usciva il debutto alla regia di Duncan Jones. Un film a basso budget che però non è invecchiato di un giorno

Moon

12.06.2019 - Autore: Marco Triolo
Sono passati già dieci anni dall'uscita di Moon. Quando si festeggiano questi anniversari, è bello elencare tutte le ragioni per cui un film ha cambiato per sempre la storia del cinema, o ha lanciato una carriera. Purtroppo, nel caso di Moon, non è successa né l'una né l'altra cosa. Il film in sé non ha mai avuto il seguito che si meritava. Fu anzi un flop abbastanza pesante e incassò solo 9 milioni di dollari nel mondo. E la carriera di Duncan Jones, figlio di David Bowie, non è mai realmente decollata, persa tra progetti su commissione e altri film deludenti.
 
Eppure se siamo qui a ricordare Moon è perché lo merita. Dieci anni fa, il panorama della fantascienza cinematografica era dominato dai grossi film prodotti dagli Studios. Nello stesso anno di Moon, ad esempio, uscivano Star Trek di J.J. Abrams e Transformers - La vendetta del caduto. Ma anche un altro pioniere, District 9, a cui va riconosciuto il merito principale di aver lanciato la riscossa della fantascienza “vera”, quella capace di trattare temi adulti anche con budget contenuti.
 
Moon si inseriva in questo percorso, mettendoci in più un trattamento realistico del viaggio nello spazio e della tecnologia futura. Cosa che poi gente come Alfonso Cuaron (con Gravity) e Christopher Nolan (con Interstellar) ha fatto propria. Anche in questo caso, però, bisognerebbe sforzarsi per legare davvero Moon alla rinascita della fantascienza spaziale realistica. Fu comunque un tassello interessante e un film indipendente realizzato con estrema cura e grandi idee. Ecco cinque ragioni per cui recuperarlo.



GUARDA ANCHE: 20 IMPERDIBILI ANNIVERSARI CINEMATOGRAFICI DEL 2019.
 
Sam Rockwell prima di Sam Rockwell. Oggi, Sam Rockwell è un rispettato attore vincitore di premio Oscar. Nel 2009 aveva già una bella carriera alle spalle, ma dire che fosse un grosso nome sarebbe stata una bugia. Qui, con a disposizione un intero film per sé, ebbe la possibilità di brillare. Una grande vetrina, ma anche la cosa più rischiosa per un attore: reggere tutto un film sulle proprie spalle. Eppure, nei panni dell'astronauta Sam Bell, isolato sulla luna da tre anni per estrarre elio-3, sfoggia un fascino da everyman che conquista.

 
GERTY. Un segnale che il film è uscito nel 2009? GERTY, il robot che controlla la stazione Sarang, è doppiato da Kevin Spacey (Roberto Pedicini in italiano). Il robot è uno dei colpi di genio del film: siamo stati tutti talmente scottati da HAL 9000, da dare per scontato che ogni robot sia pronto a tradirci a ogni istante. E invece il rapporto tra Sam e GERTY è una delle colonne portanti del film.



SCOPRI IL MEGLIO DEL CINEMA E DELLA TV IN HOME VIDEO SU CONSIGLI.IT.
 
Il futuro è il presente. A cosa serve la fantascienza? Non solo a mostrarci tecnologie impossibili, futuri spaventosi o utopici, invasioni aliene e battaglie spaziali. Ma anche e soprattutto a raccontare il presente proiettandolo nel futuro. Moon parla della nostra società, dell'isolamento, dei lavori alienanti, della perdita di identità. Parla di come ci stiamo conformando, senza nemmeno saperlo, a un ordine prestabilito che, spesso, azzera la nostra unicità. Di come viviamo per lavorare e passiamo il tempo libero a bearci di illusioni. Materiale fortissimo inserito in una storia avvincente e mai banale.

 
I set. Una delle cose i assoluto più impressionanti del film è il modo in cui Duncan Jones, circondandosi di uno stuolo di abili collaboratori, ha ricreato in maniera credibile la superficie lunare. I set della stazione sono fantastici e anche le scene “in esterno” funzionano molto bene. Segno che, quando c'è il mestiere, è possibile fare davvero tutto anche con pochi soldi.

 
Il colpo di scena. Non lo sveleremo, ma diremo questo: ogni volta che un regista tenta un twist narrativo, c'è il 50% di probabilità che riesca male. I colpi di scena che ti fanno rileggere tutto quanto da una prospettiva diversa corrono il rischio di cozzare con le premesse. Di rovinare la coerenza del film per il gusto di sorprendere. Quello di Moon non solo è perfettamente riuscito, ma non è nemmeno un trucchetto per strappare un ultimo, vuoto sussulto nel pubblico. Anzi, apre tutto un nuovo atto del film che va in direzioni imprevedibili. Tanto di cappello a Duncan Jones e allo sceneggiatore Nathan Parker.

Moon è disponibile su Amazon Prime Video e acquistabile su Amazon.