Negli ultimi anni, la Georgia è diventato uno dei maggiori set a cielo aperto negli Stati Uniti: generosi incentivi fiscali hanno portato Hollywood a girare lì molti film (Guardians of the Galaxy 2 e Captain America: Civil War della Marvel, ad esempio), mentre AMC l'ha scelta per girare la serie The Walking Dead (anche se ora l'ambientazione si è spostata da Atlanta a Washington). Tutto questo potrebbe cambiare, però, se lo stato passerà una legge considerata discriminatoria in ambito religioso.
La legge in questione, la cui proposta è stata approvata la scorsa settimana, prevede che i membri del clero possano rifiutarsi di celebrare matrimoni omosessuali sulla base della loro fede, e che i membri delle organizzazioni dall'orientamento religioso dichiarato possano negare servizi o lavoro a coloro che si dichiarino in contrasto con le loro convinzioni. Nathan Deal, governatore dello stato, ancora non ha rivelato se abbia intenzione di firmare o di porre il veto sulla proposta di legge.
Walt Disney Company, Viacom ed AMC hanno dichiarato che boicotteranno la Georgia se la legge dovesse passare. “Disney e Marvel si sposteranno altrove se qualsivoglia progetto di legge aperto a pratiche discriminatorie dovesse diventare legge statale”, ha detto un portavoce della compagnia. “AMC Networks pensa che la discriminazione di ogni tipo sia reprensibile – il commento della rete televisiva – Applaudiamo il governatore Deal per la sua ferma decisione di non firmare una precedente versione di questa proposta di legge controversa, e lo esortiamo a respingere anche l'attuale versione”. Viacom, la compagnia che possiede Paramount, è stata l'ultima a intervenire nella questione alleandosi con le due precedenti: “Viacom è fiera sostenitrice della diversità e dell'accettazione, valori chiave della nostra compagnia. Abbiamo apprezzato il lavoro in Georgia per molti anni ed esortiamo il governatore Deal a continuare a resistere e respingere le leggi palesemente discriminatorie all'ordine del giorno”.
Deal stesso è un grande sostenitore della politica aperta al cinema della Georgia, e si è recato personalmente a Los Angeles la scorsa estate per promuovere il rapporto con gli Studios di Hollywood. Gli Studios si sono mossi su esortazione del presidente di Human Rights Campaign, Chad Griffin, e queste pressioni un risultato lo hanno già ottenuto: quello di porre l'attenzione dell'America intera su una questione molto importante.
Fonte: Variety
La legge in questione, la cui proposta è stata approvata la scorsa settimana, prevede che i membri del clero possano rifiutarsi di celebrare matrimoni omosessuali sulla base della loro fede, e che i membri delle organizzazioni dall'orientamento religioso dichiarato possano negare servizi o lavoro a coloro che si dichiarino in contrasto con le loro convinzioni. Nathan Deal, governatore dello stato, ancora non ha rivelato se abbia intenzione di firmare o di porre il veto sulla proposta di legge.
Walt Disney Company, Viacom ed AMC hanno dichiarato che boicotteranno la Georgia se la legge dovesse passare. “Disney e Marvel si sposteranno altrove se qualsivoglia progetto di legge aperto a pratiche discriminatorie dovesse diventare legge statale”, ha detto un portavoce della compagnia. “AMC Networks pensa che la discriminazione di ogni tipo sia reprensibile – il commento della rete televisiva – Applaudiamo il governatore Deal per la sua ferma decisione di non firmare una precedente versione di questa proposta di legge controversa, e lo esortiamo a respingere anche l'attuale versione”. Viacom, la compagnia che possiede Paramount, è stata l'ultima a intervenire nella questione alleandosi con le due precedenti: “Viacom è fiera sostenitrice della diversità e dell'accettazione, valori chiave della nostra compagnia. Abbiamo apprezzato il lavoro in Georgia per molti anni ed esortiamo il governatore Deal a continuare a resistere e respingere le leggi palesemente discriminatorie all'ordine del giorno”.
Deal stesso è un grande sostenitore della politica aperta al cinema della Georgia, e si è recato personalmente a Los Angeles la scorsa estate per promuovere il rapporto con gli Studios di Hollywood. Gli Studios si sono mossi su esortazione del presidente di Human Rights Campaign, Chad Griffin, e queste pressioni un risultato lo hanno già ottenuto: quello di porre l'attenzione dell'America intera su una questione molto importante.
Fonte: Variety