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L'utile dolore di Roberto Faenza

Abbiamo incontrato a Roma Roberto Faenza e Stephen Lang, che hanno presentato "Un giorno questo dolore ti sarà utile"

Un giorno questo dolore ti sarà utile - Toby Regbo, Stephen Lang

02.11.2011 - Autore: Marco Triolo
Il regista di “Prendimi l'anima” e il Colonnello Quaritch di “Avatar” fianco a fianco pare un ossimoro, ma è esattamente lo spettacolo che ci si para davanti quando incontriamo Roberto Faenza e Stephen Lang, regista e interprete di “Un giorno questo dolore ti sarà utile”. Insieme a loro, c'è anche Deborah Ann Woll, che i più conosceranno per il ruolo di Jessica in “True Blood”. Abbiamo parlato dell'avventura americana di Faenza e delle differenze tra cinema indie e Hollywood.

“Il mio James [il protagonista del film, n.d.r.] è incapace di integrarsi – ci dice il regista – ma è importante che i ragazzi vedano il film e mettano a confronto il suo stile di vita con quello dei coetanei. Il confronto potrebbe stimolarli a seguire il suo esempio”. Faenza non ha scelto a caso un giovane colto e sensibile come protagonista: “A fronte della massa giovanile incolta credo ci sia tanta gente come James. Io sono anche professore, e vi assicuro che spesso gli studenti sono più preparati e profondi degli insegnanti”. A proposito del suo rapporto con Peter Cameron, l'autore del romanzo da cui il film è tratto: “Con Peter ho scritto le prime stesure della sceneggiatura, poi quando è subentrata Dahlia Heyman si è tirato fuori, intelligentemente. Ha visto da poco il film e ci ha mandato una lettera piena d'affetto”.

La parola a Stephen Lang: “Molti dei registi con cui ho lavorato negli anni hanno la loro visione unica, e la capacità di imporre questa visione. Roberto rientra in questa categoria”. A proposito del confronto tra Hollywood e il cinema indie ci rivela: “Ogni film ha il suo ritmo, i suoi tempi, e anche per le troupe è così. Tutto dipende dalla natura dei film e dai vincoli di tempo e denaro. Per girare un film indipendente a New York devi essere estremamente rapido, perché ad esempio ti concedono la strada solo fino alle 8.30 di sera, non un minuto di più. Lavorare per i grandi Studios è tutta un'altra faccenda”. E se passare dal cinema degli Studios a quello indipendente non è un problema, non lo è nemmeno tradire la sua immagine da duro: “Uno dei piaceri nel crearsi un'immagine è quello di poter sorprendere il pubblico rompendola. Mi piaceva l'idea di interpretare un personaggio che usa la sua debolezza come fosse fascino. E poi il bello dei piccoli ruoli è che con poche pennellate devi delineare un personaggio completo”.

“Un giorno questo dolore ti sarà utile
” sarà distribuito in Italia da 01.

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