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L'intervista: come ti restauro Lo squalo

Approda all'alta definizione il capolavoro di Spielberg. La parola a Mike Daruty, supervisore del restauro digitale

Lo squalo

23.08.2012 - Autore: Marco Triolo
Leggete la nostra intervista esclusiva allo sceneggiatore de Lo squalo, Carl Gottlieb.

Un film tutto nuovo, ma che è sempre il vecchio Squalo.
Ecco la prima impressione uscendo da una proiezione del classico di Steven Spielberg restaurato in digitale in occasione del centenario Universal. Lo squalo fa parte dei tredici titoli che lo Studio propone per la prima volta in Blu-Ray in prestigiose edizioni che hanno tanto l'aria dell'acquisto “definitivo”, mirato prima di tutto ai nerd dei vari titoli in questione.

I restauri sono opera di Mike Daruty e del suo team, che ha svolto un lavoro lungo e complicato riportando letteralmente in vita i negativi originali di Jaws, come di E.T., La stangata (qui la recensione) All'ovest niente di nuovo, Il buio oltre la siepe e i classici film di mostri Dracula, Frankenstein e La moglie di Frankenstein. Lo abbiamo intervistato in occasione dell'uscita de Lo squalo, che arriverà nei negozi il 22 agosto.

Lo squalo Blu-Ray intervista Mike Daruty restauro Spielberg - Robert Shaw, Richard Dreyfuss e Roy Scheider
E.T., il trailer del Blu-Ray

Ci puoi parlare del processo di restauro? Da dove iniziate?
Iniziamo con la valutazione di tutto il materiale su pellicola, determinando quale sia il migliore da cui partire per il restauro. Nel caso de Lo squalo abbiamo valutato il negativo originale e i positivi, e abbiamo capito che il negativo ci avrebbe dato la risoluzione migliore da cui lavorare. Il negativo è stato scansionato a 4k di risoluzione. Abbiamo poi iniziato il color grading per bilanciare il colore e rimosso sporco e graffi fotogramma per fotogramma. Abbiamo chiamato anche Spielberg per dare un'occhiata e darci la sua opinione su come procedeva. E alla fine ha visto la versione finale e l'ha approvata.

Nel caso del digitale, c'è una linea sottile tra il restauro e la modifica. Si rischia di andare troppo in là fino a ripulire eccessivamente l'immagine. Come lo evitate?
È vero, questo confine esiste. I danni o i graffi dovuti all'età e all'uso devono essere sistemati. Cerchiamo certamente un equilibrio: osserviamo le cose che c'erano nella versione originale ed erano volute dall'autore e quelle che non c'erano o non erano nell'intento originale del regista e tentiamo di sistemarle. Dipende comunque da film a film e a volte da fotogramma a fotogramma.

Lo squalo Blu-Ray intervista Mike Daruty restauro Spielberg - Roy Scheider in una scena famosa

A questo proposito... che ne pensi di quello che George Lucas ha fatto con Guerre Stellari?
Non posso commentare su quello che sta facendo Lucas. Posso solo dire quello che noi facciamo sui nostri titoli. Ogni titolo è diverso, come dicevo, è uno sforzo collettivo tra noi e l'autore. I titoli del centenario li stiamo restaurando nelle loro versioni originali, al meglio possibile, cercando di mantenere la visione del regista.

Quanto è stato coinvolto Steven Spielberg nel processo di restauro?
Lo abbiamo coinvolto attraverso tutto il processo. È venuto due o tre volte e ha osservato l'immagine e ascoltato il nuovo sonoro 7.1, lasciando i suoi commenti. Per Jaws il restauro è stato abbastanza facile: a differenza dei film anni Trenta e Quaranta di cui ci siamo occupati, Lo squalo ha appena trent'anni e necessitava solo di un po' di color grading e della riparazione di qualche fotogramma danneggiato.

Parlando dei film di mostri anni Trenta e Quaranta: in quel caso avevate a disposizione un negativo oppure avete usato diverse fonti?
Abbiamo usato fonti diverse. Il processo usato con Lo squalo è lo stesso degli altri titoli. Valutiamo tutto il materiale, che sia nella nostra libreria o anche fuori. A volte cerchiamo tra il materiale della Librery of Congress o di Film Archives, per determinare quali siano i migliori elementi da usare. Nel caso dei vecchi film a volte usiamo diversi elementi per trovare il migliore, a causa dei danni o di pizze mancanti.

Lo squalo Blu-Ray intervista Mike Daruty restauro Spielberg - Il packshot del Blu-Ray

Qual è stato il film più difficile da restaurare fra i tredici?
Direi All'ovest niente di nuovo, a causa dell'età e delle condizioni in cui era. La pellicola è inoltre molto sgranata e abbiamo dovuto gestire anche questo elemento.

Il lavoro sui tredici titoli è già terminato?
Sì, è tutto completato. Stiamo ancora stampando le copie finali di alcuni film, ma il restauro è fatto.

Tornando a Lo squalo: Spielberg ha dichiarato tempo fa di non voler mai più alterare in alcun modo i suoi film per le riedizioni. Ci sono elementi rimossi o alterati nell'edizione del trentennale che vi ha chiesto di cancellare o re-introdurre?
No, Lo squalo è esattamente identico alla versione cinematografica. L'unica differenza è forse l'audio, mixato in 7.1, ma non c'è alcuna differenza nell'immagine. Credo che si riferisse ad E.T. Lo ristamperemo come era stato inizialmente distribuito al cinema e credo che la sua dichiarazione si riferisse a quello, vuole che esca la versione originale.

Lo squalo Blu-Ray intervista Mike Daruty restauro Spielberg - Una scena del film
Buo compleanno, Universal

In termini di conservazione dei film, che ne pensi del digitale? C'è una “data di scadenza” dei file digitali o si tratta della risorsa definitiva per salvare i vecchi film?
Col digitale è un processo diverso. Il digitale ci ha dato risorse per fare cose che prima erano difficili o impossibili nel mondo foto-chimico. Ancora oggi comunque preserviamo le pellicole. Dei tredici film restaurati abbiamo creato nuovi negativi a 35 mm, nuove stampe. E poi i file digitali per la distribuzione digitale, le proiezioni. Allo stesso modo delle copie in pellicola manterremo quelle digitali facendo dei back-up e conservandoli in posti diversi per proteggerli. E poi useremo dei programmi di migrazione dei file per prepararli al prossimo standard. Vediamo i file digitali solo come un altro modo per avere del materiale e li proteggeremo come proteggiamo il materiale in pellicola.

Tra tutte le scene de Lo squalo, qual è la tua preferita, quella di cui vai più fiero dopo il restauro?
È dura rispondere... Forse la scena delle “unghie sulla lavagna” durante il consiglio comunale. La pellicola aveva parecchi graffi e noi l'abbiamo riportata alla sua versione originale. Direi che, da un punto di vista del restauro, sia quella la mia scena preferita.