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Legion: l'apocalisse nel deserto

In tempi di apocalisse imminente, Hollywood non si tira certo indietro: a marzo, vedremo gli angeli scendere sulla Terra per il giudizio finale. Tutto questo nel film "Legion" di Scott Stewart

Legion - Paul Bettany

05.02.2010 - Autore: Marco Triolo
Secondo il calendario Maya – ormai lo sappiamo a memoria – l’Apocalisse sarebbe imminente. Ma non c’è bisogno di scomodare antiche profezie per capire che il mondo intero si trova davanti a un drastico bivio: darsi “una regolata” e cominciare a lavorare per un futuro migliore, oppure cedere all’avidità che si cela nella nostra natura e distruggere per sempre l’ecosistema, minando la sopravvivenza della nostra razza. E con il 2012 alle porte, il cinema fantastico non può che sguazzare alla grande nel genere apocalittico e post-apocalittico (come vedremo in “Codice: genesi” dei fratelli Hughes).

Del primo sottogenere fa parte “Legion”, fanta-horror diretto da Scott Stewart, tecnico di effetti speciali (“Iron Man”, "Sin City” e la trilogia dei “Pirati dei Caraibi”) passato dietro la macchina da presa per raccontare una storia che finora non si era mai vista nella spettacolarità del blockbuster moderno: quella della discesa degli angeli per il giudizio finale.

The Legion

La trama di “Legion” unisce macroscopico e microscopico: da un lato, c’è Dio che perde totalmente fiducia nell’umanità e decide che è ora di fare un po’ pulizia. Per questo, manda le armate celesti guidate dall’arcangelo Gabriele. Dall’altra parte c’è un gruppo male assortito di avventori di un “diner” nel deserto del Nuovo Messico, che ricevono una visita inaspettata: quella dell’arcangelo Michele, che si è ribellato a Dio e ha deciso di fermare l’Armageddon prima che sia troppo tardi. Per farlo, dovrà convincere la sua improbabile “legione” a proteggere una giovane cameriera, destinata a dare alla luce l’uomo che salverà il mondo.

The Legion

Paul Bettany, ormai abbonato a ruoli mistici (vedi “Il codice Da Vinci”), interpreta l’eroico Michele, mentre Dennis Quaid guida il gruppo di protagonisti, composto anche da Lucas Black, Tyrese Gibson (“Transformers”) e Adrianne Palicki, che interpreta la madre del salvatore. Al di là del parallelo con le sacre scritture, il primo riferimento che viene in mente per “Legion” è il capolavoro di James Cameron, “Terminator”, nel quale un cyborg malvagio veniva mandato dal futuro per uccidere la madre del leader dell’umanità. Interessante, poi, la scelta di raccontare un evento così enorme dall’interno di un luogo stretto e claustrofobico,  e con protagonisti del “tizi qualunque” che devono tirare fuori il proprio coraggio per risolvere un problema più grande di loro. Un elemento che ricorda “La notte dei morti viventi” di George Romero, e la cosa è confermata anche dalla presenza dei “posseduti” che attaccano il ristorante.

The Legion

Le relazioni all’interno diner ricordano una famiglia disfunzionale – afferma il regista – e il tutto avviene a Natale, il periodo dell’anno maggiormente dedicato alle famiglie. Intorno a loro, le cose che li attaccano rappresentano per la maggior parte elementi di conforto nella vita suburbana. Un signora anziana, il gelataio, il Babbo Natale del centro commerciale, tutti distorti in modo che non abbiano più senso”. Stewart ci tiene a distinguerli dagli “zombie”, ma la firma di Romero e soprattutto di Richard Matheson – e del suo seminale romanzo “Io sono leggenda” – è leggibile a chiare lettere. Il che non può che costituire un motivo di interesse in più.

Legion” verrà distribuito da Sony Pictures dal 12 marzo.