Iron Man
Il magnate Tony Stark viene rapito per essere costretto a costruire un'arma micidiale. Ma, in gran segreto, costruisce una potente Armatura per liberarsi dai suoi aguzzini. Ritornato in America decide di tagliare i ponti con il suo passato per combattere la criminalità organizzata e potenzia la sua Armatura con ricche componenti altamente teconologiche per proteggere il Mondo nelle vesti d'acciaio di Iron Man!
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Iron Man
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
Gwyneth Paltrow, Robert Downey Jr., Shaun Toub, Terrence Howard, William Hurt, Jeff Bridges, Leslie Bibb,
SITO UFFICIALE
USCITA CINEMA
02/05/2008
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2007
Il miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr.) ha costruito il suo impero finanziario sulla vendita di armamenti dalla tecnologia sempre più sofisticata, che lo ha messo all'avanguardia assoluta nel settore. Quando però viene rapito da terroristi che lo costringono a progettare un missile dalla portata distruttiva, Stark si rende conto della portata devastante delle sue invenzioni, e scappa grazie ad un'armatura speciale che lo ha reso una sorta di robot indistruttibile.
Tornato alla vita di tutti i giorni, l'uomo decide di perfezionare l'armatura a tal punto da renderla capace di volare, e raggiungere quei luoghi in cui le sue stesse armi stanno causando sofferenza e distruzione per i più deboli. Nasce così Iron-Man, l'uomo d'acciaio. Aiutato dalla fida assistente Pepper Potter (Gwyneth Paltrow), Stark inizia una caccia senza confini ai terroristi, ignaro che il pericolo più grande per lui non è poi così lontano dalle mura amiche…
E' innegabile ormai che una branca di cinema hollywoodiano stia la momento riflettendo il momento di “restaurazione” socio-politica del suo paese. Se negli ultimi tempi si pensa che sono uscite pellicole come “300” (id., 2006) o “John Rambo” (Rambo, 2008), questa tendenza appare evidente. Difficilmente però ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad un film così sfacciatamente propagandistico come “Iron Man”: nella prima ora di proiezione viene ripetuto esplicitamente il concetto guerrafondaio che “ottieni la pace soltanto se hai il bastone più grosso” (citazione quasi letterale!!!). Dopo che questo concetto quanto meno discutibile viene espresso in tutti i modi possibili, sia espliciti che più subdolamente inconsci, ecco che il protagonista Downey Jr. decide diventa uno pseudo-pacifista e decide di ravvedersi. Cosa fa allora? Costruisce una super-arma invincibile con cui annientare tutti! Ma dai!
Di fronte ad una costruzione ideologica talmente pesante e sfrontata, anche la qualità della messa in scena del film di Favreau passa decisamente in secondo piano. Di fronte quindi alla bellezza degli effetti speciali, alla costruzione sapiente del ritmo, alla simpatia del protagonista ed all'avvenenza della Paltrow non si può che rimanere insensibili, anzi infastiditi per ciò che queste qualità vogliono nascondere e far passare dietro lo spettacolo hollywoodiano. Rimane da chiedersi perché un'icona di cinema indipendente e sicuramente più “libero” come Jeff Bridges abbia deciso di imbucarsi in un progetto così dichiaratamente conservatore e guerrafondaio.
“Iron Man” è un lungometraggio sconcertante, che dovrebbe preoccupare invece di divertire il pubblico. Se questa è la qualità e l'ideologia che la macchina produttiva dello show-business americano riesce a produrre in questo momento, l'idea di boicottarla dovrebbe forse iniziare ad essere presa in considerazione…
Tornato alla vita di tutti i giorni, l'uomo decide di perfezionare l'armatura a tal punto da renderla capace di volare, e raggiungere quei luoghi in cui le sue stesse armi stanno causando sofferenza e distruzione per i più deboli. Nasce così Iron-Man, l'uomo d'acciaio. Aiutato dalla fida assistente Pepper Potter (Gwyneth Paltrow), Stark inizia una caccia senza confini ai terroristi, ignaro che il pericolo più grande per lui non è poi così lontano dalle mura amiche…
E' innegabile ormai che una branca di cinema hollywoodiano stia la momento riflettendo il momento di “restaurazione” socio-politica del suo paese. Se negli ultimi tempi si pensa che sono uscite pellicole come “300” (id., 2006) o “John Rambo” (Rambo, 2008), questa tendenza appare evidente. Difficilmente però ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad un film così sfacciatamente propagandistico come “Iron Man”: nella prima ora di proiezione viene ripetuto esplicitamente il concetto guerrafondaio che “ottieni la pace soltanto se hai il bastone più grosso” (citazione quasi letterale!!!). Dopo che questo concetto quanto meno discutibile viene espresso in tutti i modi possibili, sia espliciti che più subdolamente inconsci, ecco che il protagonista Downey Jr. decide diventa uno pseudo-pacifista e decide di ravvedersi. Cosa fa allora? Costruisce una super-arma invincibile con cui annientare tutti! Ma dai!
Di fronte ad una costruzione ideologica talmente pesante e sfrontata, anche la qualità della messa in scena del film di Favreau passa decisamente in secondo piano. Di fronte quindi alla bellezza degli effetti speciali, alla costruzione sapiente del ritmo, alla simpatia del protagonista ed all'avvenenza della Paltrow non si può che rimanere insensibili, anzi infastiditi per ciò che queste qualità vogliono nascondere e far passare dietro lo spettacolo hollywoodiano. Rimane da chiedersi perché un'icona di cinema indipendente e sicuramente più “libero” come Jeff Bridges abbia deciso di imbucarsi in un progetto così dichiaratamente conservatore e guerrafondaio.
“Iron Man” è un lungometraggio sconcertante, che dovrebbe preoccupare invece di divertire il pubblico. Se questa è la qualità e l'ideologia che la macchina produttiva dello show-business americano riesce a produrre in questo momento, l'idea di boicottarla dovrebbe forse iniziare ad essere presa in considerazione…