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La torre nera: guai dietro le quinte per l'adattamento di Stephen King

Lo sostiene Variety, secondo cui la produzione sarebbe andata in crisi dopo alcune proiezioni-test disastrose

La torre nera

02.08.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Di guai dietro le quinte ultimamente ce ne sono stati parecchi, da Han Solo a Justice League, ma pochi sospettavano che anche la produzione de La torre nera fosse stata segnata da problemi e dispute. È ciò che sostiene Variety, in un lungo articolo in cui si citano fonti interne alla produzione – una collaborazione tra Sony e Media Rights Capital – che dipingono un quadro abbastanza problematico.
 
In superficie, sia Tom Rothman, capo del Motion Pictures Group di Sony, sia Modi Wiczyk, co-fondatore di Media Rights Capital, negano fortemente che ci siano stati problemi. Rothman sostiene di essere stato colpito dal talento del regista Nikolaj Arcel e vorrebbe collaborare ancora con lui in futuro. Wiczyk assicura: “Abbiamo girato il film entro i tempi e il budget previsti. Non abbiamo sforato nemmeno di un giorno”. E conclude: “Non metteremmo mai all'angolo un regista né oseremmo montare un suo film”.
 
Ma le fonti di Variety sostengono il contrario. La produzione sarebbe andata in crisi dopo una serie di proiezioni-test disastrose tenutesi lo scorso ottobre, che avrebbero lasciato il pubblico nella confusione più totale riguardo la mitologia creata da Stephen King. Questo avrebbe spaventato Rothman e Wiczyk, che avrebbero addirittura considerato di sostituire Arcel per le riprese aggiuntive. Un'opzione poi scartata (forse perché troppo costosa), ma Arcel sarebbe stato comunque affiancato da altre figure che lo avrebbero aiutato a sistemare il film. Il produttore Ron Howard (per un periodo regista designato del film) gli avrebbe dato dei consigli sulle musiche, lo sceneggiatore Akiva Goldsman avrebbe invece fatto da consulente per rimettere in riga il girato.
 
La saga de La torre nera di Stephen King è effettivamente molto complessa, tocca svariati generi – è un mix di western e fantasy che va dalle leggende arturiane al cinema di gangster – e ha una mitologia difficile da condensare in un film. Ma il problema, stando a Variety, non sarebbe stato tanto questo, quanto il più classico caso di “troppi cuochi in cucina”. L'accordo tra MRC e Sony prevede infatti che la prima abbia diritto di veto su qualunque aspetto della produzione. In mezzo ci si è messo anche lo stesso Stephen King con il suo veto personale. Troppe voci in capitolo per avere una direzione chiara e univoca.
 
A quanto pare, Sony e MRC avrebbero speso 6 milioni di dollari per una serie di riprese aggiuntive in modo da dare un quadro più chiaro delle origini di Roland Deschain, il pistolero interpretato da Idris Elba, e sul suo odio per l'Uomo in Nero di Matthew McConaughey. Sarebbero stati inoltre tagliati cinque minuti di esposizione, per sostituirli con una nuova scena pensata per meglio presentare al pubblico generalista la mitologia di Medio-Mondo, la realtà parallela in cui si svolge la saga.
 
Arcel, comunque, nega tutto: “Mi hanno supportato dall'inizio alla fine e tutti delegavano a me le decisioni. Se qualcuno fosse entrato nella mia sala montaggio e ne avesse preso il controllo, me ne sarei andato all'istante”.
 
La torre nera debutterà in Italia il 10 agosto. Costato 66 milioni di dollari, il film non dovrebbe faticare troppo a recuperare il budget, ma il rischio di flop è nell’aria. E un insuccesso taglierebbe immediatamente le gambe alla potenziale saga.