La stampa USA divisa su Il Re Leone: spettacolo senza cuore o film rivoluzionario?

La giuria si è espressa, se il punteggio di Rotten Tomatoes e le recensioni della stampa americana possono essere considerati una giuria. Il Re Leone, remake cosiddetto “live action” (ma in realtà animato) del classico Disney, firmato da Jon Favreau, non è all'altezza dell'originale.

 

“Per quanto si vanti delle proprie conquiste visive, Il Re Leone è un rifacimento che gioca sul sicuro, a cui mancano l'energia e il cuore che rendevano l'originale così amato. Anche se per alcuni fan questo potrebbe essere sufficiente”. Questo non è l'estratto di una recensione, ma la sintesi estrapolata da Rotten Tomatoes, il sito aggregatore di recensioni numero uno al mondo. Il punteggio ricavato dalla media delle recensioni è del 58%. Un po' basso rispetto alle aspettative su un film che dovrebbe rappresentare il meglio che Disney ha da offrire.



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In effetti, dopo la première americana del film, le opinioni su Twitter erano più positive, in media, delle recensioni uscite nei giorni seguenti. Che sono invece molto altalenanti: c'è chi ha apprezzato il film, chi invece meno. Ma tutti, come ben sintetizzato da Rotten Tomatoes, sono certi di una cosa: Il Re Leone vale più per lo straordinario reparto visivo che per la storia in sé, identica a quella dell'originale.

 

David Ehrlich di IndieWire lo definisce “L'autoritratto ben renderizzato, ma creativamente fallimentare, di uno studio che si mangia la coda”. Una sentenza abbastanza letale. “Pur con tutta la maestosità tecnologica del remake, il fascino speciale che rendeva unico l'originale del 1994 si trova ben oltre dove batte il sole”, scrive Mara Reinstein di Us Weekly, citando la famosa lezione di Mufasa a Simba. Lo esprime anche Kendra James di The Verge, elaborando un po' di più: “Per quanto sia praticamente un remake inquadratura per inquadratura dell'originale, questa versione de Il Re Leone manca delle emozioni e dell'espressività che fanno tornare costantemente il pubblico al primo film”.



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Il problema è proprio questo: nella loro ricerca del fotorealismo a tutti i costi, Favreau e Disney si sono dimenticati che un dramma shakespeariano come Il Re Leone necessita di espressività da parte dei personaggi per veicolare le forti emozioni del plot. Questo tipo di approccio, più che Amleto, ricorda “un documentario sulla natura con voci di celebrità”, come scrive Matt Goldberg su Collider. “L'enfasi sul fotorealismo fa sì che si perdano i tocchi drammatici e la teatralità di cui il film ha bisogno”. I leoni, dopo tutto, “non hanno espressioni facciali”, e “la faccia di Simba quando è triste ricorda molto Simba quando è felice”.

 

Non mancano le opinioni positive. Jamie East di The Sun lo definisce “rivoluzionario”. “Il realismo degli animali e dei paesaggi è semplicemente incredibile”. Brian Viner di The Daily Mail lo paragona a “un film Disney orchestrato da David Attenborough”, dicendo che “forse si tratta del miglior remake [Disney] finora”. “La magia del dipartimento effetti visivi Disney alle volte è da vedere per credere. Animali incredibilmente realistici parlano, cantano, lottano e caricano”. Kevin Maher di The Times lo definisce addirittura “meglio dell'originale”.

Insomma, a seconda di dove vi giriate, qualcuno ha amato od odiato il film. E per le stesse ragioni! Se quello che vi interessa è vedere una replica dell'originale realizzata con una tecnica sopraffina e avveniristica, allora probabilmente questo film fa per voi. Al contrario, rispolverate il film di Roger Allers e Rob Minkoff, o magari cogliete l'occasione per comprarlo in Blu-Ray. In ogni caso, che le recensioni siano positive o negative, una cosa è certa: niente e nessuno impedirà a Il Re Leone di diventare uno dei più grandi successi del 2019.

Il Re Leone arriverà nelle sale italiane il 21 agosto.