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Il Re Leone 25 anni dopo, dieci cose da sapere sul classico Disney e sul remake in arrivo

In attesa del remake di Jon Favreau, celebriamo i 25 anni dell'originale classico Disney

Il Re Leone

11.06.2019 - Autore: Marco Triolo
Il 15 giugno 1994 usciva a Los Angeles Il Re Leone. Sono passati 25 anni dal debutto di uno dei maggiori successi di casa Disney. Un film su cui lo stesso studio sembrava non voler scommettere più di tanto: fu realizzato dalla squadra "B" di animatori, mentre la squadra "A" si occupava di Pocahontas.
 
Diretto da Rob Minkoff e Roger Allers, Il Re Leone stupì invece tutti, incassando come mai prima per un film d'animazione, diventando il maggiore successo globale del 1994 e vincendo persino due Oscar (per la colonna sonora e la migliore canzone).
 
Ora che sta per uscire il remake firmato da Jon Favreau, andiamo a scoprire dieci segreti del classico Disney. E a confrontarlo con il film in arrivo...

 
Un film di serie B. Il progetto fu messo in moto nel 1988, e fu l'ultimo a essere supervisionato dal presidente Jeffrey Katzenberg, prima che lasciasse la Disney per fondare DreamWorks. Lo Studio non credeva particolarmente nel film: i migliori animatori furono assegnati a Pocahontas, che venne sviluppato contemporaneamente. Alla fine, fu Il Re Leone a riscuotere un successo pazzesco, mentre Pocahontas venne accolto in maniera abbastanza fredda da critica e pubblico.
 
Una canzone da Oscar. Can You Feel the Love Tonight, il celebre brano di Elton John e Tim Rice che vinse l'Oscar, per poco non fu tagliato dal film. John fu invitato a una proiezione in anteprima e notò che il brano era stato tagliato. Fu lui a insistere con Katzenberg affinché fosse reintegrato.

 
Ruggiti d'autore. Tutti i ruggiti del film sono opera di un doppiatore umano. Trattasi di Frank Welker, celebre anche come voce di Megatron nella saga dei Transformers. I registi volevano dei ruggiti particolarmente espressivi che madre natura non poteva offrire.
 
In origine, Scar e Mufasa non erano fratelli. Nelle prime stesure della sceneggiatura, Scar e Mufasa non erano imparentati. Scar avrebbe dovuto essere un leone solitario. Ed è per questo che i due personaggi non si somigliano affatto. Poi gli autori pensarono che la serpe in seno sarebbe stata molto più interessante di una minaccia esterna. E avevano ragione.

 
I nomi derivano dallo Swahili. Diversi nomi dei protagonisti derivano dalla lingua Swahili. Simba vuol dire leone, Nala regalo. Sarabi miraggio, Rafiki amico. Pumbaa significa sempliciotto, Shenzi barbaro, incivile, selvaggio.
 
La carica della computer graphic. La carica degli gnu che uccide Mufasa fu realizzata in computer graphic. Uno sforzo pionieristico, per il quale lo studio dovette sviluppare un software ad hoc. Ci vollero tre anni per animare la sequenza.

 
Un successo senza precedenti. Il Re Leone fu il maggiore successo del 1994 nel mondo, anche se negli USA venne battuto da Forrest Gump. All'epoca batté ogni record tra i film d'animazione, ma è stato poi superato da Toy Story 3 e Frozen – Il regno di ghiaccio. Resta comunque il film in animazione tradizionale di maggior successo di tutti i tempi. Ed è oltretutto il più grande best-seller in home video, avendo venduto circa 55 milioni di copie finora.
 
I cameo di Topolino. Nel film appare anche Mickey Mouse, il simbolo della Disney, in un paio di sequenze. Non solo le orecchie di Topolino appaiono su uno degli insetti che Timon estrae dal buco di una corteccia intorno al minuto 46, nel corso di Hakuna Matata. Ma nella scena in cui Mufasa e Simba osservano i grandi re del passato tra le costellazioni, una ha la sagoma di Topolino.

 
Il ritorno di James Earl Jones. James Earl Jones è il ponte tra passato e futuro de Il Re Leone. È stato infatti chiamato a doppiare ancora una volta Mufasa nel remake. Jones è anche noto come doppiatore di Darth Vader nella saga di Star Wars. Nel Re Leone originale, Madge Sinclair lo affiancava come voce della sua consorte, Sarabi. Curiosamente, i due avevano già interpretato i sovrani di uno stato africano ne Il principe cerca moglie.
 
Un remake animato? Nemmeno Jon Favreau sa dire se il nuovo Re Leone sia un film d'animazione o live action. Il remake è stato realizzato con computer graphic fotorealistica come nel caso de Il libro della giungla (sempre di Favreau). Talmente realistica che sembra tutto vero, e invece sono tutti pixel (tranne una sequenza, inserita dal regista come sfida verso il pubblico). “Non è né l'uno né l'altro”, ha detto Favreau. “Dipende da che standard usi. Non ci sono veri animali, vere macchine da presa, né alcuna vera performance catturata sotto i dati. Tutto è nato dalle mani degli artisti”. Eppure: “Dire che è un film d'animazione è fuorviante in termini di aspettative. E cambia anche il modo in cui lo spettatore guarda il film”.
 
Il nuovo Re Leone arriverà nelle sale italiane il 21 agosto. Qui ne potete vedere il trailer.
 
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