Quentin Tarantino si difende dalla valanga di accuse piombate contro di lui sulla rete dopo l'intervista rilasciata da Uma Thurman al New York Times. L'articolo, scritto da Maureen Dowd, sembrava accusare Tarantino di aver fatto squadra con Harvey Weinstein per insabbiare un incidente d'auto avvenuto sul set di Kill Bill, nel quale l'attrice aveva riportato danni alla schiena e alle ginocchia. Gettando allo stesso tempo un'ombra sul rapporto tra Tarantino e Thurman, e dipingendo il ritratto di una donna arrabbiata contro l'establishment maschile di Hollywood.
UMA THURMAN ATTACCA HARVEY WEINSTEIN.
UMA THURMAN ATTACCA HARVEY WEINSTEIN.
Stando alle dichiarazioni rilasciate da Tarantino su Deadline, tuttavia, molte delle implicazioni fatte dalla Dowd nel suo articolo sarebbero tendenziose. Tarantino, che si confessa “complice” dell'intervista della Thurman, avendola aiutata a ritrovare il video dell'incidente, spiega per filo e per segno cosa avvenne esattamente quel giorno sul set di Kill Bill. Il problema non fu tanto lo stunt, che non era un vero stunt ma “solo guida”, quanto la sua leggerezza nel modificare all'ultimo il piano di riprese. Tarantino, preso atto del nervosismo di Uma Thurman, si recò personalmente alla strada dove dovevano avvenire le riprese per accertarsi che fosse tutto sicuro. Ma, dopo aver finalmente tranquillizzato la Thurman dicendole che la strada era dritta, decise all'ultimo di cambiare la direzione di marcia per sfruttare la luce del giorno. Una decisione che il regista definisce “Il più grande rimpianto della mia vita”. “Pensai, una strada dritta è una strada dritta e non credevo di doverla percorrere al contrario per assicurarmi che non ci fossero differenze”. Solo dopo l'incidente, dopo che la sua protagonista si era schiantata contro un albero, Tarantino percorse la strada al contrario e si rese conto “c'era una mini curva a S che pareva aprirsi in una piccola biforcazione nella strada”. Forse “un'illusione ottica”, comunque una curva invisibile che è l'esatto punto in cui l'attrice perse il controllo del mezzo, probabilmente anche per colpa della camera-car montata sul retro dell'auto che la rese “troppo pesante quando iniziarono i guai”.
ECCO IL FILMATO DELL'INCIDENTE:
ECCO IL FILMATO DELL'INCIDENTE:
Tarantino ammette che per anni Uma Thurman si convinse che anche lui fosse parte di una cospirazione per non farle avere il filmato, ma il regista non ne aveva idea inizialmente. “Per quanto mi riguardava, era una responsabilità dell'assicurazione, che avrebbe dovuto prendere in carico le indagini, scoprire se ci fosse qualcosa che non andava con l'auto e gestire la cosa. I registi/sceneggiatori non si occupano dell'assicurazione; è compito dei production manager, dei produttori e dei manager alla Miramax”. Dunque la colpa dell'insabbiamento sarebbe, se mai, di Harvey Weinstein e dei produttori Lawrence Bender e Bennett Walsh, esecutori dell'ordine del capo della Miramax. Tanto che lo stesso Tarantino spiega come abbia intrapreso una ricerca spasmodica per trovare il famigerato filmato dell'incidente, su richiesta della stessa Thurman che ne aveva bisogno proprio per l'intervista del New York Times. “Quando Shannon [McIntosh, produttrice dei film di Tarantino] ha trovato il filmato, è stato letteralmente il giorno più felice dell'anno per me”.
Tarantino respinge anche le accuse di aver maltrattato inutilmente Uma Thurman sul set di Kill Bill, sputandole in faccia e strangolandola con una catena. Tutte cose che il regista ammette di aver fatto, ma sempre in maniera sicura e con buone ragioni. A proposito della scena in cui il personaggio di Michael Madsen sputa in faccia alla Sposa, Tarantino ammette: “Certo che l'ho fatto io. Chi altri avrebbe dovuto? Un macchinista?”. “Dissi a Uma, penso di doverlo fare io. Lo farò un paio di volte, tre al massimo. Ma non posso permettermi di farti stendere a terra, farti sputare addosso più volte, magari da uno che continua a sbagliare”. “Lo facemmo tre volte e Uma mi disse, se devi farlo un'altra volta, fallo”. La scelta di farsi strangolare davvero, per non simulare l'effetto del soffocamento, fu addirittura della Thurman stessa, non un'imposizione del regista.
Infine, a proposito di Weinstein, Tarantino rivela di averlo affrontato personalmente, dopo aver saputo della sua condotta nei confronti della Thurman, obbligandolo a chiedere scusa all'attrice come fatto già nel caso di Mira Sorvino. “E lo fece”, afferma il regista.
I due sono oggi in ottimi rapporti, e lo devono a una cena organizzata diverso tempo dopo l'incidente. “Affrontammo tutta la questione dell'incidente e i risentimenti che aveva nei miei confronti”. “Ci chiarimmo, si lasciò tutto alle spalle e siamo stati grandissimi amici da allora in avanti”.