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In Time - La nostra recensione

Buona idea, pessimo sviluppo. "In Time" rispecchia in pieno l'atavica incertezza strutturale della filmografia di Andrew Niccol

In Time - Justin Timberlake e Amanda Seyfried

14.02.2012 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
In un futuro non precisato ma comunque non lontano, il tempo è diventato letteralmente denaro: le persone possono vivere soltanto un determinato numero di anni, a meno che non acquistino altro tempo con ogni mezzo possibile.

Al giovane Will Salas (Justin Timberlake) succedono die fatti che cambieranno per sempre la sua vita: un “ricco” gli regala più di un secolo di vita prima di suicidarsi, e sua madre invece muore perché il ragazzo arriva pochi secondi in ritardo per ricaricare la sua scorta. Frustrato dal dolore, braccato dalla polizia che lo sospetta di aver derubato e assassinato il suo benefattore, Will diventa un fuggiasco deciso a sovvertire l’ordine della società in cui vive, e donare più tempo a coloro che non possono permettersi di comprarlo. Salas tenterà di mettere in atto il suo piano criminale insieme alla bella Silvia Weis (Amanda Seyfried), figlia viziata di un magnate del tempo che lui rapisce per sfuggire alla cattura.

Recensione In Time, con Timberlake e Seyfried - Timberlake e Seyfried nel poster di In Time

Il problema delle opere da regista di Andrew Niccol, fatta eccezione per il potente "Lord of War", è sempre stato quello di possedere un soggetto di partenza potenzialmente interessante che però si è ogni volta tramutato in una sceneggiatura piatta. Purtroppo anche quest’ultimo "In Time" non fa eccezione, e disperde scena dopo scena le ambizioni di un pitch fantascientifico (inseribile nel filone dell’utopia negativa) che doveva essere sfruttato molto meglio. Niccol come sceneggiatore per altri registi si è dimostrato geniale – vedi un capolavoro come "The Truman Show", per cui ha ricevuto la nomination all’Oscar – ma gli script che sceglie poi per portarli egli stesso sul grande schermo sono decisamente deboli e prevedibili.

Nel caso di "In Time" poi, tutta la seconda parte in cui i due protagonisti si trasformano in una sorta di Bonnie & Clyde futuristici risulta meccanica e infarcita di colpi di scena privi di reale tensione narrativa. Anche l’idea di messa in scena fatta di setting molto cheap alla lunga indebolisce l’estetica del film. Se poi Justin Timberlake risulta tutto sommato convincente dimostrando una maturazione d’attore sempre più evidente ad ogni film, a franare completamente è Amanda Seyfried, inebetita e stucchevole in un ruolo che, bisogna ammetterlo, non le offre però alcuna possibilità di colorire il personaggio.

Recensione In Time, con Timberlake e Seyfried - Amanda Seyfried in In Time

Il migliore in scena come molto spesso gli capita è Cillian Murphy
, attore dal talento sprecato nella parte del poliziotto troppo ligio al suo compito di tutore di una legge iniqua. Ci aspettavamo molto da questo sci-fi thriller, e a maggior ragione la delusione è piuttosto cocente.

"In Time", in uscita il 17 febbraio, è distribuito da Medusa. Per saperne di più, guardate il trailer.

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