In Time

In Time - Locandina

In un futuro non troppo lontano il gene che causa l'invecchiamento è stato isolato ed estinto. Per evitare la sovrappopolazione, il tempo è diventato la valuta con cui la gente paga per le necessità ed i lussi. I ricchi possono vivere per sempre, mentre gli altri cercano di negoziare per la loro immortalità. In questo contesto, un giovane ragazzo, di modeste origini, dovrà fuggire da un organo di polizia corrotto: i Custodi del Tempo.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
In Time
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Medusa
DURATA
109 min.
USCITA CINEMA
17/02/2012
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2012

In un futuro non precisato ma comunque non lontano, il tempo è diventato
letteralmente denaro: le persone possono vivere soltanto un determinato
numero di anni, a meno che non acquistino altro tempo con ogni mezzo
possibile.



Al giovane Will Salas (Justin Timberlake)
succedono die fatti che cambieranno per sempre la sua vita: un “ricco”
gli regala più di un secolo di vita prima di suicidarsi, e sua madre
invece muore perché il ragazzo arriva pochi secondi in ritardo per
ricaricare la sua scorta. Frustrato dal dolore, braccato dalla polizia
che lo sospetta di aver derubato e assassinato il suo benefattore, Will
diventa un fuggiasco deciso a sovvertire l'ordine della società in cui
vive, e donare più tempo a coloro che non possono permettersi di
comprarlo. Salas tenterà di mettere in atto il suo piano criminale
insieme alla bella Silvia Weis (Amanda Seyfried), figlia viziata di un magnate del tempo che lui rapisce per sfuggire alla cattura.



Il problema delle opere da regista di Andrew Niccol, fatta eccezione per il potente "Lord of War", è sempre stato quello di possedere un soggetto di partenza potenzialmente interessante che però si è ogni volta tramutato in una sceneggiatura piatta. Purtroppo anche quest'ultimo "In Time"
non fa eccezione, e disperde scena dopo scena le ambizioni di un pitch
fantascientifico (inseribile nel filone dell'utopia negativa) che doveva
essere sfruttato molto meglio. Niccol come sceneggiatore per altri
registi si è dimostrato geniale – vedi un capolavoro come "The Truman Show",
per cui ha ricevuto la nomination all'Oscar – ma gli script che sceglie
poi per portarli egli stesso sul grande schermo sono decisamente deboli
e prevedibili.



Nel caso di "In Time" poi, tutta la seconda parte in cui i due protagonisti si trasformano in una sorta di Bonnie & Clyde futuristici risulta meccanica e infarcita di colpi di scena privi di
reale tensione narrativa. Anche l'idea di messa in scena fatta di
setting molto cheap alla lunga indebolisce l'estetica del film. Se poi Justin Timberlake risulta tutto sommato convincente dimostrando una maturazione d'attore sempre più evidente ad ogni film, a franare completamente è Amanda Seyfried, inebetita e stucchevole in un ruolo che, bisogna ammetterlo, non le offre però alcuna possibilità di colorire il personaggio.



Il migliore in scena come molto spesso gli capita è Cillian Murphy
,
attore dal talento sprecato nella parte del poliziotto troppo ligio al
suo compito di tutore di una legge iniqua. Ci aspettavamo molto da
questo sci-fi thriller, e a maggior ragione la delusione è piuttosto
cocente.




di Adriano Ercolani