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I 60 anni di Serena Grandi in cinque film da sogno (erotico)

Oggetto dei desideri di migliaia di italiani, festeggiamo l'attrice passata da Tinto Brass al Premio Oscar.

22.03.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Almeno tre generazioni di spettatori hanno ammirato la giunonica attrice esplosa con Tinto Brass, regista del Miranda del 1985 (e nel 1998 di Monella) con cui Serena Grandi ha iniziato a popolare i sogni - ovviamente erotici - di una intera nazione. Raggiunto il traguardo dei sessant'anni, la signora Faggioli (questo il suo vero nome) da Bologna non ha perso lo spirito che l'ha sempre sostenuta in una vita che definisce "tutta un sali e scendi dalla bilancia" e che l'ha vista persino finire in carcere per 157 giorni per una vicenda di droga dalla quale venne prosciolta prima ancora del processo.



"Ancora non ho deposto le armi", dichiarava in un'intervista di pochi mesi fa, insieme ai ringraziamenti per Giovanni Bertolucci - che per primo la presentò a Brass - e alla dichiarazione d'amore per il figlio Edoardo (che si occupa dei suoi social) e per l'ex marito Beppe Ercole, un grande amore scomparso nel 2010. Oggi la ritroviamo al fianco di Luca Iacomoni, ancora molto presente sui nostri schermi, grandi e piccoli, in vesti molto diverse.

L'Ercole fantasy con Lou Ferrigno o l'horror Antropophagus di Joe D'Amato, fanno parte del passato, come anche le apparizioni televisive (dalla romagnola Telesanterno al GF Vip dell'anno scorso, passando per le fiction e miniserie TV di Donna d'onore, Pazza famiglia o Le ragazze di piazza di Spagna), ma sono molti i film che hanno segnato tappe importanti per una carriera che grazie a Pupi Avati sembra aver ripreso quota. "La mia vera rinascita la devo a Il papà di Giovanna e Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati", diceva la nostra Serena, che ha dato il suo contributo al Premio Oscar di Paolo Sorrentino… e che vogliamo celebrare - e festeggiare - con questi cinque imperdibili titoli:




Miranda di Tinto Brass (1985)
L'incontro con Brass le cambia la vita, per lui è la Locandiera padana che irrompe nella fantasia degli italiani conquistandone l'immaginario. Un ruolo che le resterà incollato a lungo, e che richiamerà a distanza di 13 anni diventato madre della Monella Lola di Anna Ammirati nel 1998.

La signora della notte di Piero Schivazappa (1986)
Ambigua, sensuale e disinibita, Serena Grandi continua a ripetere un cliché che non smette di funzionare, tanto nel film in questione quanto nei quasi contemporanei Desiderando Giulia di Andrea Barzini (1986), lo scanzonato Teresa di Dino Risi e con Luca Barbareschi (1987) e il sexy horror di Lamberto Bava, Le foto di Gioia (1987). Un ritorno, in questo senso, si registra nel meno visto Graffiante desiderio di Sergio Martino del 1993, nel quale si 'opponeva' a una giovanissima e disturbata Vittoria Belvedere.



Rimini Rimini di Sergio Corbucci (1987)
Con questo film e il successivo Roba da ricchi, Sergio Corbucci ne sfrutta la vis comica propria delle sue radici, riadattando l'icona sessuale in salsa umoristica e a tratti pecoreccia per una parentesi 'vacanziera' che prosegue nel Abbronzatissima di Lorenzo Onorati.

Radiofreccia di Luciano Ligabue (1998)
Gli anni successivi la vedono - o meglio NON la vedono - meno protagonista, almeno sul grande schermo. Partecipazioni televisive più o meno fortunate, che tutte insieme non raggiungono la visibilità del suo ruolo nel film d'esordio del rocker di Made in Italy, dove interpreta in cui interpreta la madre del Freccia di Stefano Accorsi.



La grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013)
Un piccolo ruolo, ma indimenticabile… e nel film dell'Oscar. Quello con cui il regista napoletano la riporta sullo schermo ingrassata (anche per esigenze professionali, come da richiesta di Pupi Avati per il suo Una sconfinata giovinezza) e vestita in modo succinto mentre esce dalla torta di compleanno del protagonista, una donna di mezz'età presentata come "un'ex soubrette televisiva in completo disfacimento psicofisico". Eppure ancora capace di essere iconica.