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Full Metal Jacket compie trent'anni: venti cose che (forse) non sapevi sul film

Il capolavoro di Stanley Kubrick sul Vietnam raggiunge il trentesimo anno di vita. Lo festeggiamo svelando venti aneddoti poco noti sul film

Full Metal Jacket

23.06.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 26 giugno 1987 usciva in USA il penultimo film di Stanley Kubrick. Trent'anni sono passati da quando Full Metal Jacket stabilì un nuovo standard nei film di guerra, uno sguardo viscerale al conflitto più controverso del Ventesimo Secolo che non si accontenta di raccontare il Vietnam, ma tutto ciò che è venuto prima di esso. L'addestramento e il lavaggio del cervello delle reclute, distrutte psicologicamente per poi essere plasmate in macchine di morte. Un film che, all'epoca, fu accolto più freddamente del resto della filmografia di Kubrick, ma che oggi viene giustamente celebrato come l'ennesimo capolavoro di un regista che, ogni volta, diceva qualcosa di definitivo in tutti i generi che toccava. Per celebrare il trentesimo anniversario del film, ecco venti cose che (forse) non sapevate su di esso.

 
Il romanzo. Full Metal Jacket è tratto da “The Short-Timers”, romanzo semi-autobiografico di Gustav Hasford, veterano dei Marines che combatté in Vietnam. 
 
La vendetta dell'autore. Hasford contribuì alla stesura della sceneggiatura insieme a Michael Herr, ma fu poi tagliato fuori dal processo di scrittura dopo un incontro disastroso a casa di Kubrick. Lo scrittore pensò di fare causa alla produzione per essere accreditato come solo sceneggiatore e arrivò a introdursi sul set con due amici travestito da comparsa, ma fu scambiato per Herr.

 
L'insostituibile R. Lee Ermey. L'attore che interpreta il sergente istruttore Hartmann, R. Lee Ermey, era stato inizialmente assunto come consulente in quanto ex istruttore dei Marines. Ma Ermey ottenne poi la parte di Hartmann mostrando a Kubrick un video in cui prendeva a insulti un gruppo di Marines che avevano fatto un provino per il film. Kubrick gli diede la parte e lavorò con lui a stretto contatto per revisionare la sceneggiatura, includendo molte battute ideate da Ermey (circa il 50%). 
 
Palle da tennis. Ermey stesso fu “addestrato” a pronunciare le sue battute il più velocemente possibile. Fu chiuso in una stanza, dove doveva sbraitare i dialoghi del film mentre un assistente gli lanciava addosso palle da tennis e arance, che Ermey doveva afferrare e rilanciare senza smettere di gridare.

 
Palle di lardo. Vincent D'Onofrio ingrassò di trenta chili per il ruolo di Leonard “Palla di Lardo” Lawrence, battendo il record di Robert De Niro per il film Toro scatenato (27 chili). Gli ci vollero sette mesi per mettere su peso e nove per tornare al suo peso forma.
 
L'originale Joker. Anthony Michael Hall era la prima scelta di Kubrick per il ruolo di J.T. Davis, alias il soldato Joker. Ma dopo otto mesi di trattative, Hall non firmò il contratto lasciando campo libero a Matthew Modine

 
Ciao ciao Bruce. Anche a Bruce Willis fu offerto un ruolo, che dovette rifiutare per l'impegno sul set di Moonlighting.
 
Ciao ciao Arnie. Arnold Schwarzenegger rifiutò invece il ruolo di Animal Mother (poi andato ad Adam Baldwin) per interpretare L'implacabile.

 
Il vero nome di Joker. In una scena durante l'addestramento nel campo di Parris Island, sulla maglietta di Joker appare il suo vero nome, J.T. Davis. Si tratta di un riferimento al primo militare ufficialmente ucciso nella guerra in Vietnam, James T. Davis, che morì nel 1961.
 
Palme d'importazione. Full Metal Jacket fu completamente girato in Inghilterra, perché Kubrick aveva paura di volare. Per ricreare l'ambientazione tropicale, il regista fece importare duecento palme dalla Spagna e centomila piante tropicali di plastica da Hong Kong, facendo passare il Tamigi per il Mekong. Una giungla di plastica importata inizialmente dalla California fu invece scartata da Kubrick all'arrivo: “Non mi piace – disse il regista – Fatela sparire”.

 
I tempi cambiano. Full Metal Jacket fu il primo film montato da Kubrick con il computer, invece che con il metodo analogico tradizionale.
 
Modine vs. Kubrick. Nella sua autobiografia, Matthew Modine ricorda che Kubrick non voleva che lasciasse il set neppure per assistere al parto di sua moglie. Modine minacciò Kubrick di ferirsi apposta per lasciare il set e alla fine il regista dovette cedere.

 
Una lavorazione lunga. Vincent D'Onofrio, a questo proposito, ricorda che la lavorazione del film si allungò talmente tanto che Modine si sposò, concepì e vide nascere un figlio durante le riprese. Adam Baldwin avrebbe dovuto girare per tre mesi e invece finì per restare sul set per nove mesi.
 
L'incidente di Ermey. In parte, il prolungamento della lavorazione si deve anche all'incidente d'auto in cui fu coinvolto R. Lee Ermey. L'attore era alla guida della sua jeep all'una di notte, quando finì fuori strada e si ruppe tutte le costole sul lato sinistro. Invece di svenire, continuò a sfanalare finché non venne soccorso da un automobilista. Gli ci vollero quattro mesi e mezzo per riprendere la lavorazione.

 
Niente comunella. Per far sì che il rapporto tra Hartmann e le reclute nel film risultasse autentico, Kubrick impedì che Ermey facesse amicizia con gli altri attori. Modine, D'Onofrio e gli altri non lo incontrarono mai prima delle riprese e sul set mantennero rapporti distanti con lui.
 
L'occhio di Kubrick. Sappiamo tutti che Kubrick, da bravo ex fotografo, aveva occhio per gli obbiettivi da utilizzare. In Barry Lyndon usò lenti Zeiss concepite per le missioni Apollo della NASA, solo per poter girare con luce naturale. Nelle sequenze di Full Metal Jacket ambientate nell'alloggio delle reclute, Kubrick utilizzò una lente speciale progettata per tenere tutti a fuoco. In modo da rendere l'idea che tutte le reclute fossero sulla stessa barca e che nessuno fosse speciale. 

 
Kubrick l'animalista. Durante le riprese, una famiglia di conigli fu accidentalmente uccisa. Kubrick, un amante degli animali, decise di sospendere la lavorazione per il resto della giornata.
 
Kilmer vs. Modine. Val Kilmer fece il provino per il ruolo di Joker. Convinto che Modine glielo avesse soffiato, lo sfidò a fare a botte in un ristorante, dopo averlo incrociato per caso. Modine, in realtà, neanche sapeva del film all'epoca. Fu proprio Val Kilmer a farglielo scoprire e, paradossalmente, a fargli avere la parte.

 
La partita a calcio. Una delle scene tagliate dal film vede un gruppo di Marines giocare a calcio... con una testa umana. La sequenza fu tagliata per ovvie ragioni.
 
Provini su cassetta. Kubrick esaminò personalmente ottocento videocassette speditegli da altrettanti attori come provini per il film. In totale gliene arrivarono circa tremila.