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Festa di Roma: Cate Blanchett eroina gay in Carol

Todd Haynes al festival per presentare il suo ultimo film, toccante storia d'amore tra la Blanchett e Rooney Mara nell'America anni '50  

Todd Haynes e Cate Blanchett

22.10.2015 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Todd Haynes, già autore di film di successo come Velvet Goldmine e Io non sono qui, arriva alla Festa del cinema di Roma per presentare la seconda storia omosessuale del festival dopo Freeheld. Al centro di Carol, il suo ultimo film, la storia di due donne, interpretate da Rooney Mara e Cate Blanchett, che con la loro storia d’amore sfidano le convenzioni sociali repressive nell’America dei primi anni ’50. L’autore, presente durante un incontro con la stampa, ha quindi raccontato al pubblico quanto questo film low budget e in costume abbia rappresentato davvero un’esperienza del tutto particolare.

“Oggi la situazione per le persone omosessuali è davvero cambiata rispetto agli anni ’50 – spiega Haynes – soprattutto nell’arco degli ultimi dieci anni. Parlo dell’America e non mi preoccupa la situazione dei diritti in questo paese, è piuttosto in altre località che la situazione si presenta davvero difficile. Ma aldilà di questo Carol è soprattutto una storia d’amore”. Per raccontarne le difficoltà, soprattutto quelle derivate dalla molte barriere sociali e personali, il regista ha scelto come metafora la massiccia presenza di specchi, vetri, a volte opachi, a volte polverosi, disseminati in tutto il film: “Ho scelto questa modalità di racconto perché mi dava la possibilità di riflettere sull’atto del guardare. Se la vista riesce a vedere senza ostacoli, questo non diventa un procedimento in qualche modo frustrante. E l’amore poi è un modo di vedere nuovo che in questa storia incontra davvero molti ostacoli. Ed è proprio tipico di ogni relazione amorosa incontrare dei nodi e poi superarli.”.


LEGGETE LA RECENSIONE DI CAROL

D’altronde questo è un film sull’amore femminile, ma allo stesso tempo su un sentimento che ha una propria dimensione universale, incarnata qui dal lavoro di due interpreti di eccezione: “Rooney e Cate sono state entrambe favolose. Poi per fortuna abbiamo avuto due settimane di incontri prima di girare e questo ci ha dato modo di conoscerci e leggere lo script da più punti di vista. Sono due attrici che quando recitano vogliono sapere tutto del perché la camera è messa in un certo modo e a che punto della storia ci troviamo”. E se il film si concentra su una prospettiva più rosa, il regista ha delle ottime parole di plauso anche per l’alter ego maschile di Cate Blanchett: “Kyle Chandler, che interpreta il ruolo del marito di Cate Blanchett, ha fatto un lavoro meraviglioso. Davvero non è facile trovare una controparte maschile che affronti un’attrice del calibro della Blanchett. Lui è stato all’altezza. E in fase di scrittura noi abbiamo deciso di avere più compassione per il ruoli maschili. Abbiamo deciso di mostrarli come persone che vivono in assenza di punti di riferimento. Questo elemento era molto meno dolce nel romanzo della Highsmith”. E conclude: “Questo è un film sul coraggio di essere noi stessi. É vero che la società è cambiata, ma il ruolo delle pressioni esterne sul singolo e della sua ribellione è un tema validissimo ancora oggi”.