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Eyes Wide Shut vent'anni dopo, ecco come fu girata la scena dell'orgia

Ancora oggi è una delle sequenze erotiche più celebri, nata dal perfezionismo ossessivo del più grande regista americano di sempre

Eyes Wide Shut

12.07.2019 - Autore: Marco Triolo
Quasi due anni di riprese, una lavorazione entrata nel Guinness dei primati per la sua lunghezza (15 mesi, 46 settimane ininterrotte). Già per questo Eyes Wide Shut merita un posto nella storia del cinema, come summa del perfezionismo ossessivo di Stanley Kubrick.
 
Il film uscì il 16 luglio 1999, poco dopo la morte del regista, e fu un evento. D'altro canto il più grande regista del secolo aveva lavorato con due delle più grandi star americane del momento, la coppia d'oro Tom Cruise / Nicole Kidman, che per lui si erano spogliati davanti alla macchina da presa. Ma c'era anche un altro elemento che appariva costantemente nei titoli di giornali e riviste: la lunga scena dell'orgia. Il sesso attira sempre, e il fatto che Stanley Kubrick, un regista normalmente non associato con l'erotismo, lo avesse messo al centro del suo ultimo film – con Tom Cruise! – era il perfetto biglietto da visita.



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La scena dell'orgia venne girata a Elveden Hall, una magione ottocentesca nel Suffolk, fatta costruire da un maharajah. La precisione di Kubrick si tradusse, anche in questo caso, in una lavorazione lunga e complessa, dalle coreografie del rituale alla scelta delle maschere, alle numerose prove fatte prima di recarsi sul set. Il regista partì dall'idea di evitare il sesso esplicito, tentando invece di rappresentare l'orgia come una sorta di danza perfettamente coreografata. Per farlo, chiese ai suoi assistenti di fare delle ricerche sui rituali delle società segrete di Vienna ai tempi di Arthur Schnitzler, dal cui racconto Doppio sogno il film è tratto, e di guardare dei soft-core per capire quale fosse il limite mostrabile. L'accordo con Warner Bros. prevedeva un film Rated-R, ossia vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. Limite che Kubrick si sarebbe dovuto sforzare di rispettare.
 
Yolande Snaith, la coreografa incaricata di lavorare alla scena, ricorda, in un interessante pezzo pubblicato da Vulture, che l'idea iniziale di Kubrick era di avere “vignette e situazioni erotiche” che fossero “surreali e suggestive. Ma non esplicite”. La scena fu provata per mesi in studio con le modelle scelte per interpretare le prostitute. Un processo liquido, che dunque pian piano si integrò con la visione di Kubrick per tramutarsi in altro, ovvero un'orgia molto più esplicita. “Quello poteva essere un problema”, ricorda Snaith, “perché le modelle avrebbero dovuto essere pagate molto di più per farlo”. 



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Abigail Good, che interpreta la donna misteriosa che salva Cruise (e che venne doppiata da Cate Blanchett in post-produzione, come è stato rivelato di recente), ha dichiarato: “Leon [Vitali, assistente di Kubrick] un giorno arrivò con delle immagini dal Kama Sutra dicendo, 'Stanley vorrebbe prendere ispirazione da queste'. A quel punto tutti dicemmo: 'Ok, non è quello per cui abbiamo firmato'. Ma ci conoscevamo molto bene a questo punto, dunque aggiungere una dimensione più sessuale non era così scioccante”. Brian Cook, primo assistente regista, racconta che, prima di girare certe scene, andava da Nicole Kidman con delle illustrazioni erotiche chiedendo: “Che cosa ti va di fare?”. “Lei rispondeva: 'No... assolutamente no... forse... sì... no... Questa va bene'”.
 
La scena dell'orgia fu girata, come tutto il resto del film, usando solo la luce diegetica, dunque senza l'illuminazione che normalmente viene utilizzata sui set. Un procedimento già adottato da Kubrick in Barry Lyndon, che qui fu raggiunto applicando alla pellicola il processo push, per renderla più sensibile alla luce. Per questo il film ha quella grana ben riconoscibile. Si racconta che, a un certo punto, Kubrick abbia fermato la lavorazione perché convinto che una delle lampadine che illuminava il set fosse saltata. La stessa risoluzione della scena aiutò a superare l'ostacolo del rating. L'effettista Paddy Eason fu chiamato a trovare una soluzione per coprire almeno in parte i dettagli più scabrosi dell'orgia. Eason scelse di sovrapporre a questi dettagli delle sagome di uomini e donne realizzate in CGI.



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Il risultato è una sequenza entrata nella storia del cinema, così influente da aver convinto tutti di essere una ricostruzione dei veri rituali delle fantomatiche società segrete dei super-ricchi. Vitali rivela di aver ricevuto, negli anni dopo l'uscita del film, centinaia di telefonate da fan degli Illuminati, convinti che il film fosse una denuncia sulle società segrete. “A Los Angeles, a quanto pare, c'è un club Eyes Wide Shut, con donne mascherate e uomini in abiti da sera che le sovvenzionano. Non ci sono mai stato. Deve essere sulle colline di Hollywood, o giù di lì. Quando stavamo girando, qualcuno disse – credo Tom – 'Pensate che questi posti esistano?'. E Stanley gli rispose: 'Beh, se non è così, lo sarà presto'”.

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