Li abbiamo visti radiosi e sorridenti alla parata di stelle piovute l'altra sera al Chopard Trophy dell'Hotel Martinez di Cannes, ma oggi Colin Firth e la moglie - la produttrice romana Livia Giuggioli, con cui è sposato dal 1997 - sono finiti al centro di una diatriba che esula dal dorato mondo del cinema e che li vede al centro di polemiche e ipotesi varie in seguito alla richiesta avanzata dall'attore inglese di concedergli la cittadinanza italiana.
"Colin ha richiesto la doppia cittadinanza (italiana e inglese) per poter avere lo stesso passaporto della moglie e dei loro figli", ha dichiarato il suo portavoce, che però ha evitato di rispondere in merito al fatto che questa decisione possa esser stata una conseguenza della tanto discussa e nominata 'Brexit'. La possibilità che si tratti di uno dei tanti effetti della decisione del Regno Unito di uscire dalla Comunità Europea non è infatti peregrina, visto che una fonte vicina allo stesso Firth lo descrive come "inorridito per la Brexit e preoccupato per le sue conseguenze".
"È un disastro di proporzioni inattese - aveva dichiarato all'epoca del referendum a una rivista australiana, parlando della Brexit. - Non ha un singolo aspetto positivo. Molti colleghi, inclusa Emma Thompson, sono come me convinti europeisti e ancora non possiamo crederci". Quel che è certo è che il cinquantaseienne 'Mr Darcy' di Orgoglio e Pregiudizio e Premio Oscar per Il discorso del re ha ufficialmente espresso la volontà di diventare italiano presso l'ambasciata londinese del nostro Paese. Del quale conosce da tempo e bene a lingua e dove passa spesso le sue estati, nella casa di famiglia in Umbria, a Città della Pieve.
Lo vedremo più spesso dalle nostre parti? Forse. Intanto, mentre aspettiamo di rivederlo sul grande schermo nei panni di Harry Hart nel prossimo Kingsman: Il cerchio d'oro, Colin Firth è al Festival di Cannes principalmente per promuovere il Benjamin’s Crossing di Pat O’Connor. Adattamento del libro di Jay Parini nel quale interpreta il protagonista, Walter Benjamin, filosofo ebreo realmente esistito che sfuggì proprio dall'Europa, occupata dai nazisti, attraverso i Pirenei nel 1940 e la cui produzione dovrebbe partire nel prossimo inverno.
"Colin ha richiesto la doppia cittadinanza (italiana e inglese) per poter avere lo stesso passaporto della moglie e dei loro figli", ha dichiarato il suo portavoce, che però ha evitato di rispondere in merito al fatto che questa decisione possa esser stata una conseguenza della tanto discussa e nominata 'Brexit'. La possibilità che si tratti di uno dei tanti effetti della decisione del Regno Unito di uscire dalla Comunità Europea non è infatti peregrina, visto che una fonte vicina allo stesso Firth lo descrive come "inorridito per la Brexit e preoccupato per le sue conseguenze".
"È un disastro di proporzioni inattese - aveva dichiarato all'epoca del referendum a una rivista australiana, parlando della Brexit. - Non ha un singolo aspetto positivo. Molti colleghi, inclusa Emma Thompson, sono come me convinti europeisti e ancora non possiamo crederci". Quel che è certo è che il cinquantaseienne 'Mr Darcy' di Orgoglio e Pregiudizio e Premio Oscar per Il discorso del re ha ufficialmente espresso la volontà di diventare italiano presso l'ambasciata londinese del nostro Paese. Del quale conosce da tempo e bene a lingua e dove passa spesso le sue estati, nella casa di famiglia in Umbria, a Città della Pieve.
Lo vedremo più spesso dalle nostre parti? Forse. Intanto, mentre aspettiamo di rivederlo sul grande schermo nei panni di Harry Hart nel prossimo Kingsman: Il cerchio d'oro, Colin Firth è al Festival di Cannes principalmente per promuovere il Benjamin’s Crossing di Pat O’Connor. Adattamento del libro di Jay Parini nel quale interpreta il protagonista, Walter Benjamin, filosofo ebreo realmente esistito che sfuggì proprio dall'Europa, occupata dai nazisti, attraverso i Pirenei nel 1940 e la cui produzione dovrebbe partire nel prossimo inverno.
