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Delusione per 'la prigioniera' di Egoyan

La proiezione di The Captive raccoglie piu' fischi che applausi, e la Palma si allontana...

Ryan Reynolds per Atom Egoyan<br>

16.05.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Atom Egoyan ha sempre avuto un ottimo rapporto con il Festival di Cannes, eppure stavolta sembra che qualcosa si sia incrinato tra il regista canadese di origine armena (ma egiziano di nascita) e la kermesse francese, almeno ad osservare le reazioni al suo ultimo film, The Captive, appena presentato 'in Concorso'.

La stampa parla di 'orde di giornalisti mugugnanti' e di un film che forse avrebbe trovato miglior programmazione tra quelli del Un Certain Regard, da sempre sezione parallela di prestigio, ma non ugualmente competitiva. Forse la tendenza del 'Festival' a riservare ai propri habitue' un occhio di riguardo e - possibilente - cercare di ospitarli in Concorso, o nelle varie Giurie quando non possibile, stavolta potrebbe essersi rivelata un boomerang.



Ispirata dal vero caso della scomparsa di una bambina nella British Columbia canadese, la storia segue l'indagine della polizia e il dolore dei genitori in una ambientazione invernale e fino al sordido mondo della porno-pedofilia. Ma il dramma della figlia di Ryan Reynolds tenuta prigioniera da Kevin Durand, ricercato angosciosamente dai detective Rosario Dawson e Scott Speedman e' sembrato ai piu' avere uno sviluppo al limite dell'assurdo e in parte troppo simile a precedenti film del regista, soprattutto in temi e contesti...

E cosi, impietosa, e' arrivata la condanna. Soprattutto via social network, visto che molti dei primi commenti della stampa internazionale hanno intasato molti profili twitter. Un "procedural pastiche" per Brian D. Johnson del Maclean’s magazine, un "fiasco… generalmente illogico" per Jake Coyle della Associated Press, un film pieno di cliché che "irrita e scatena perplessita piuttosto che emozionare" per il sito Cinevue. Scott Foundas di Variety non ha apprezzato nemmeno l'inizio, con lo psicopatico-pedofilo in ascolto di Mozart!



Sara' bene che il Canada - presente in Concorso con ben tre film (un record assoluto!) - inizi a puntare sugli altri due suoi 'campioni', a partire dal David Cronenberg di Maps to the Stars, ma senza trscurare lo Xavier Dolan di Mommy, attesi entrambi per la settimana prossima…


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