Mommy

Mommy

Un’esuberante giovane mamma vedova si vede costretta a prendere in custodia a tempo pieno suo figlio, un turbolento quindicenne affetto dalla sindrome da deficit di attenzione. Mentre i due cercano di far quadrare i conti, affrontandosi e discutendo, Kyla, l’originale nuova arrivata del quartiere, offre loro il suo aiuto. Insieme troveranno un nuovo equilibrio e tornerà la speranza.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Mommy
GENERE
NAZIONE
Canada
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
GOOD FILMS
DURATA
140 min.
USCITA CINEMA
04/12/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
di Pierpaolo Festa

"White Flag" di Dido, "Wonderwall" degli Oasis, "Born to Die" di Lana Del Rey. Questi sono solo alcuni brani musicali a cui Xavier Dolan si affida interamente "sparandoli" in versione integrale e a tutto volume in diversi passaggi di Mommy. Quelle stesse sequenze in cui racconta al rallenti personaggi che esprimono la loro voglia di vivere: virtuosismi visivi accompagnati da canzoni tormentoni di un'epoca che finiscono per annacquare la vera forza del film, sconfinando in territorio di videoclip.

E' in questo modo furbo che il film di Dolan riesce a farsi strada verso il cuore dello spettatore. La sensazione È quella di assistere piÙ a un'esperienza cinematografica che a un grande film. Una volta lasciata la sala ci si sente ancora in quell'atmosfera, sono i contenuti che passano in secondo piano. Ed È un gran peccato perchÉ Mommy esplora temi interessanti snodandoli a tratti in maniera coraggiosa. La macchina da presa di Dolan riesce a piazzarsi e adattarsi lungo la sottile linea tra sentimentalismi madre-figlio (entrambi personaggi disadattati) e rapporto malsano al limite dell'incesto (all'inizio la mente va a Psycho). È nei piccoli momenti che Dolan riesce a fare grandi cose con il suo film. Sono quelli il vero ruggito artistico di una storia tutto sommato prevedibile. Memorabili le sequenze in cui vediamo la madre entrare e sorprendere il figlio mentre quello si sta masturbando e l'effetto realistico e inedito delle conseguenze. Allo stesso tempo il regista cattura con mano sicura la degenerazione di discussioni accese in liti da cui È meglio scappare via. Peccato che il senso di tragedia serpeggi per l'intero film finendo per etichettare un'intera ora di falsa armonia tra i personaggi per quello che È veramente: un colpo basso.

Affascinante, teso e travolgente, Mommy di Dolan È come un album musicale: una compilation in cui con ogni singola traccia rappresenta un'ottima “pallottola” con cui colpire lo spettatore attraverso virtuosismi, tensione e falsa gioia. PiÙ che un grande lavoro, Mommy È l'occasione perfetta per annotarsi il nome del venticinquenne regista che con questo film potrebbe veramente elevare la sua carriera facendosi conoscere anche da chi il suo cinema non lo ha mai seguito.