La mancanza di nomination nere e latine agli Oscar, ha colpito persino una delle personalità considerate tra le più rette e oneste di Hollywood: George Clooney. La prossima cerimonia di premiazione degli Academy, sarà infatti caratterizzata dall'assenza di attori neri candidati e di un solo regista, Alejandro González Iñárritu a rappresentare l’etnia latina. Un’omologazione di pelle e costumi che ha fatto arrabbiare registi come Spike Lee – che pare boicotterà la cerimonia ufficiale – e acceso una luce sulla debolezza in termini di diversità di genere, razza e religione, che da tempo pare caratterizzi le scelte dell’Academy.
Oggi arriva la dura critica anche di George Clooney. Che così ha parlato in esclusiva ai giornalisti del magazine Variety: “Se pensiamo a dieci anni fa, l’Academy faceva sicuramente un lavoro migliore. Pensate solo a quanti afro-americani venivano nominati. Credo che la questione da porre adesso sia: quante possibilità esistono oggi per le minoranze di lavorare in film di qualità?”.
E l’attore ha continuato: “Abbiamo molti punti da discutere su questo argomento. Credo sia fantastico che siamo un’industria che aveva nel 1930 molti capi donna. Ma adesso le donne oltre i quaranta hanno delle grandi difficoltà ad apparire in un film maggiore. Certo, vediamo che qualcosa si muove. Jennifer Lawrence e Patricia Arquette, l’anno scorso hanno fatto molto rumore pronunciandosi sulla disparità di salario tra uomini e donne e credo che dobbiamo fare davvero molta attenzione a richieste come queste. Anzi, avremmo dovuto farlo molto tempo fa. Gli afro-americani hanno ragione quando affermano che l’industria non li rappresenti a dovere. Credo sia assolutamente vero”.
Clooney ha poi proseguito l’intervista facendo un po’ di esempi del passato: “Nel 2004, c’erano nomination nere come Don Cheadle e Morgan Freeman. E adesso, improvvisamente, andiamo nella direzione sbagliata. Ci sono nomination che sono state lasciate fuori dal tavolo. C’erano quattro film quest’anno: Creed poteva avere delle nomination, come Will Smith per Concussion; Idris Elba per Beasts of No Nation; e anche Straight Outta Compton.
Anche l’anno scorso la regista di Selma, Ava DuVernay. Trovo ridicolo che non sia stata candidata.”. E conclude: “Ci dovrebbero essere più opportunità di quelle attuali. Ci dovrebbero essere almeno venti o trenta film, anche quaranta, della qualità che gli Oscar considerano come eleggibili per il premio. E poi questo discorso è valido per gli afro-americani. Per gli ispanici è persino peggio. Dobbiamo fare meglio. Abituarci a fare meglio.”.
Fonte: Variety