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Conigli e cioccolata, cinque film per una Pasqua alternativa

Da Roger Rabbit a David Lynch, ecco una buona dieta cinematografica per i giorni di festa

30.03.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane 
Per gli ebrei rappresenta la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, per i cristiani la resurrezione del Figlio di Dio. La Pasqua ha un forte valore spirituale e, come tutte le feste, ha una tradizione folcloristica in questo caso molto colorata. Si passa dalle uova di cioccolato, all’ormai mitico coniglietto pasquale, figlio della cultura tedesca e americana. Per queste vacanze, vi proponiamo cinque film da gustare comodamente seduti sul divano, adatti a ogni palato.

Chi ha incastrato Roger Rabbit. Forse lui è il mangia carote più famoso della storia del cinema. A cavallo tra il cartone animato e la finzione, è il manifesto di un ciclone che investe Hollywood. Dietro la macchina da presa c’è Robert Zemeckis, ma tra i produttori si legge anche il nome della Amblin. In altre parole: il creatore di mondi Steven Spielberg. Spettacolare, unico, una ventata di freschezza per il genere. Jessica Rabbit è diventata un’icona con le sue curve in grado di far perdere la testa anche a un coniglio. Straordinario, specialmente rivisto con tutta la famiglia il giorno di Pasqua.

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Donnie Darko. Per chi di conigli se ne intende, è difficile dimenticare quello che spesso viene a far visita a un giovanissimo Jake Gyllenhaal in Donnie Darko. Il film è uscito in sordina alla fine del 2001, quando non era proprio il momento adatto per mettere in scena un incidente aereo. Ma poi è diventato un cult in tutto il mondo, anche grazie all'Home Video. I dubbi in quella storia erano più delle certezze, e ancora oggi i fan si riuniscono per tentare di risolvere tutti gli intrecci. Donnie è l’emblema di una generazione, un piccolo eroe pronto a tutto per salvare la sua ragazza, in una vicenda che mescola commedia adolescenziale e melò con un pizzico di mistero.

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La fabbrica di cioccolato. Due versioni per un grande classico, dove i dolci la fanno da padrone. La prima (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) con Gene Wilder, costruisce l’intera storia sul carisma dell’attore, in un’atmosfera quasi surreale, tra colori accesi, allucinazioni e l’umorismo nero tipico del racconto di Roald Dahl. Il remake è del 2005 targato Tim Burton, con Johnny Depp nei panni del bizzarro proprietario. Ancora una volta fiumi di cioccolato e un biglietto d’oro da trovare, per la gioia dei più piccoli e dei sognatori. Tanti freak, ottima colonna sonora di Danny Elfman, e divertenti citazioni da 2001: Odissea nello spazio e Psycho, passando per Busby Berkley a Michael Powell. Da non perdere.

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Alice nel paese delle meraviglie. Anche qui due adattamenti per il grande schermo. Il primo è ormai leggenda, annoverato tra i grandi classici Disney. Tratto dal romanzo di Lewis Carroll, si trasforma in cartone animato anomalo, quasi sovversivo. Diventò un cult tra i figli dei fiori, perché considerato un viaggio sotto l’effetto degli allucinogeni. Il Bianconiglio non ha bisogno di presentazioni. Sempre Tim Burton, nel 2010, lo ha riportato al cinema con lo stesso titolo (Alice In Wonderland), mettendo Johnny Depp a interpretare lo Stregatto. Il risultato è visivamente imponente, anche se Alice incarna un’eroina protofemminista a caccia di draghi.



INLAND EMPIRE. Capolavoro indiscusso di David Lynch. Onirico, psicoanalitico, coinvolgente: il cinema diventa espressione degli incubi e delle speranze dell’umanità. Difficile non innamorarsi dei protagonisti, per poi esserne respinti. Dov’è il coniglio? A un certo punto Lynch imbastisce un teatrino di roditori antropomorfi, citando anche la sua serie Rabbits. Ultimo film per il maestro del subconscio, che adesso continua a stupire il suo pubblico con la terza stagione di Twin Peaks. Consigliato a chi cerca una Pasqua da brivido, che possa lasciare il segno.