Slam - Tutto per una ragazza

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“SLAM: sbattere, scagliare, scaraventare. Nei fumetti: rumore di una porta chiusa con forza. Nel gergo dello skateboarding: caduta rovinosa al termine di un'evoluzione acrobatica”.  Samuele ha sedici anni e una grande passione per lo skateboard. Passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un'amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare all'università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell'errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia specie quando incontra Alice, lei è meravigliosa e sembra rappresentare tutto ciò che desidera... 

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
100 min.
USCITA CINEMA
23/03/2017
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2017
di Mattia Pasquini

Già nel suo debutto Andrea Molaioli si era già confrontato con un testo letterario (Lo sguardo di uno sconosciuto della norvegese Karin Fossum, diventato La ragazza del lago), e dopo il suo ultimo mediamente apprezzato Il gioiellino, non si può negare che ci fossero delle aspettative per questo Slam - Tutto per una ragazza. Anche per l'origine di nuovo libresca, questa volta dall'omonimo romanzo del 2008 firmato Nick Hornby (Febbre a 90°, Alta fedeltà, About a Boy). Ma l'autore britannico era già stato adattato in Italia dal È nata una star? di Lucio Pellegrini nel 2002, lasciando l'impressione che nella traduzione si 'perdessero' tanto lo humor originario, quanto certa leggerezza… da noi inevitabilmente trasformatasi in superficialità.

Impressioni che sembrano confermarsi nella vicenda di Sam, di sua madre, del padre becero e della fidanzatina Alice, raccontate all'italiana in una storia della quale era obiettivamente complicato rendere i diversi piani, soprattutto temporali. Tra viaggi nel tempo e crescita personale, infatti, la narrazione zoppica, senza esser sufficentemente supportata da una regia in grado di dare spessore ai personaggi, abbandonati alle loro maschere, a tratti poco più che modellini già visti.

Il giovanissimo skater-ragazzopadre, diviso tra il fascino di uno stile di vita che sembra essere solo l'ennesimo seguire una moda o un personaggio celebre e carismatico (qui il guru dello skate Tony Hawke, con il quale Sam sembra condividere i punti cruciali della propria vita, al punto da vederselo apparire davanti), la giovane mamma Jasmine Trinca, disincantata e instabile che non ha mai veramente superato l'abbandono di un Luca Marinelli coatto 'col pilota automatico'. Niente di troppo originale, a vedersi, nonostante gli spunti tutto sommato promettenti. Evidentemente disattesi nella trasposizione e nella resa.

In questo senso, i momenti migliori sono proprio quelli dei protagonisti più giovani, del monotono Sam di Ludovico Tersigni alla bella 'neomamma' Alice di Barbara Ramella (protagonista di uno dei parti piu' ridicoli che si ricordino), ma soprattutto il 'secondario' Lepre di Gianluca Broccatelli, che ci regala alcune delle perle più divertenti del film. Che comunuque farà sorridere, quando non ridere, molti. E che, per quanto in difficoltà con la trattazione dell'elemento surreale e incapace di staccarsi da un certo appiattimento giovanilistico nella resa complessiva, risulta più gradevole di molte commedie analoghe viste negli ultimi anni.