![](fileadmin/templates/film_it/images/sfumatura.png)
![](fileadmin/templates/film_it/images/filetto_titolo_film.png)
Natale a Londra - Dio salvi la regina
![natale-a-londra.jpg natale-a-londra.jpg](http://www.film.it/typo3temp/pics/f9d2d0685b.jpg)
Londra. Due fratelli pasticcioni alle prese con una bella chef stellata ed il suo toscanissimo sous chef…. un piatto sopraffino, un mare di risate e nientedimeno che… la Regina d’Inghilterra!! Gli ingredienti ci sono tutti per mettere a segno un colpo sensazionale: rapire i preziosissimi cani della Regina e travolgere Buckingham Palace… Mission Impossible? Of course, God Save the Queen!
VALUTAZIONE FILM.IT
![](fileadmin/templates/film_it/images/votazioni/stelle_3.jpg)
TITOLO ORIGINALE
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
Pasquale Petrolo, Claudio Gregori, Nino Frassica, Paolo Ruffini, Ninetto Davoli, Eleonora Giovanardi,
DISTRIBUZIONE
Filmauro
DURATA
90 min.
USCITA CINEMA
15/12/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
Tra il film di Brizzi e i tre deludenti siculo-milanesi, forse il vero - e unico? - Cinepanettone di questo 2016 resta proprio il Natale a Londra - Dio salvi la regina di Volfango De Biasi. E non solo per l'esplicito titolo, in linea con una tradizione ormai di lunga data, né di certo per gli interpreti, miscelati in maniera leggera e non becera, o per il tono generale della vicenda, molto più simile a un Italian Job comico che a un classico film corale vacanziero.
Del Cinepanettone, forse, restano ammiccamenti e concessioni a un gusto suppostamente 'popolare', con giochi di parole e personaggi più espliciti e caricaturali di quanto il contesto della storia possa prevedere. L'incipit sembra voler giocare con il successo recente di Non essere cattivo, contando sulla presenza - e la romanità - di Ninetto Davoli e degli onnipresenti Lillo & Greg, ma presto l'azione si sposta oltre Manica (in teoria, visto che il montaggio del Tamigi e del Tevere assicura momenti di involontaria comicità).
Qui l'Italian Job è completo, come il cast, e mentre il personaggio di Greg si svela (senza smettere di scontare una eccessiva macchinosità e forzatura) quello di Lillo continua a tenere in piedi la coppia, grazie a un Nino Frassica particolarmente in forma a fargli da spalla. Per il resto caratteristi e comprimari ben organizzati e coordinati, seppur non tutti ugualmente riusciti (con i due Arteteca a svolgere il ruolo di macchiette, con il merito di risparmiarci possibili derive volgari), riescono a portare avanti lo sviluppo verso l'obiettivo desiderato. Che si può considerare raggiunto, grazie anche a degli inserimenti al limite del cartoonistico e del citazionista (da Le folli notti del Dottor Jerryll alle scazzottate di Bud Spencer).
Del Cinepanettone, forse, restano ammiccamenti e concessioni a un gusto suppostamente 'popolare', con giochi di parole e personaggi più espliciti e caricaturali di quanto il contesto della storia possa prevedere. L'incipit sembra voler giocare con il successo recente di Non essere cattivo, contando sulla presenza - e la romanità - di Ninetto Davoli e degli onnipresenti Lillo & Greg, ma presto l'azione si sposta oltre Manica (in teoria, visto che il montaggio del Tamigi e del Tevere assicura momenti di involontaria comicità).
Qui l'Italian Job è completo, come il cast, e mentre il personaggio di Greg si svela (senza smettere di scontare una eccessiva macchinosità e forzatura) quello di Lillo continua a tenere in piedi la coppia, grazie a un Nino Frassica particolarmente in forma a fargli da spalla. Per il resto caratteristi e comprimari ben organizzati e coordinati, seppur non tutti ugualmente riusciti (con i due Arteteca a svolgere il ruolo di macchiette, con il merito di risparmiarci possibili derive volgari), riescono a portare avanti lo sviluppo verso l'obiettivo desiderato. Che si può considerare raggiunto, grazie anche a degli inserimenti al limite del cartoonistico e del citazionista (da Le folli notti del Dottor Jerryll alle scazzottate di Bud Spencer).
Mattia Pasquini