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Fuga da Reuma Park - La nostra recensione del nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo

I tre amici e comici raddoppiano, anzi triplicano, anche se il risultato finisce con il patire l'eccesso di autoreferenzialità

13.12.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
C'è una scena che racchiude perfettamente la sensazione provata durante la visione di Fuga da Reuma Park - di e con Aldo, Giovanni & Giacomo e codiretto da Morgan Bertacca (che con loro aveva esordito nel Il ricco, il povero e il maggiordomo del 2014) - ed è quella in cui vediamo un disperato e impotente 'ospite' della struttura nella quale il film è ambientato prigioniero di una 'Giostra dei Calcinculo' che non si ferma mai, impossibilitato a scendere e senza nessuno che lo aiuti. Ci si sente così, soli e in balia di un loop interminabile nel quale il trio comico siculo-milanese vaga sullo schermo in forma 'una e trina'.



Già perché vediamo Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti in persona, invecchiati (come la storia richiedeva), 'en travesti' (nei panni dei loro personaggi televisivi e non solo) e in video (nelle riprese di un loro spettacolo teatrale). Uno spiegamento di forze che giustifica gli intenti celebrativi legati al 25esimo anniversario di carriera e la definizione di loro film "più surreale", ma non riescono a dare un senso all'operazione di base che rimane costantemente sospesa, in attesa di uno sviluppo narrativo e di un senso, forse troppo condizionata proprio dalla necessità di portare in sala un prodotto qualsiasi a loro firma.



Allo stile da fumetto spagnolo e agli echi parodistici già percorsi da Jerry Calà, purtroppo non segue molto. A differenza di altri loro 'pseudo cinepanettoni' concorrenti, qui non c'è comicità (che non sia quella insistita e ripetuta, spesso senza verve, senza idee nuove e senza una apparente rilettura del testo, a meno che non si tratti solo di improvvisazioni mal riuscite), né allegoria, né azione, né intreccio. La delusione - a prescindere dalla riuscita o meno delle singole situazioni o battute (e dell'incipit con Ficarra e Picone, forse il momento migliore del film) - viene proprio dal vedere questi tre ex mostri sacri della nostra commedia prigionieri di un proprio personalissimo 'Park', di una fissità creativa che lascia basiti proprio per la sua inconcludenza e approssimazione. E che rischia di essere un vero e proprio canto del cigno, almeno di questa formula cinematografica…


Fuga da Reuma Park, in sala dal 15 dicembre 2016, è distribuito da Medusa Film