

Natale a Londra - Dio salvi la regina

Londra. Due fratelli pasticcioni alle prese con una bella chef stellata ed il suo toscanissimo sous chef…. un piatto sopraffino, un mare di risate e nientedimeno che… la Regina d’Inghilterra!! Gli ingredienti ci sono tutti per mettere a segno un colpo sensazionale: rapire i preziosissimi cani della Regina e travolgere Buckingham Palace… Mission Impossible? Of course, God Save the Queen!
VALUTAZIONE FILM.IT

TITOLO ORIGINALE
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
Pasquale Petrolo, Claudio Gregori, Nino Frassica, Paolo Ruffini, Ninetto Davoli, Eleonora Giovanardi,
DISTRIBUZIONE
Filmauro
DURATA
90 min.
USCITA CINEMA
15/12/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
Tra il film di Brizzi e i tre deludenti siculo-milanesi, forse il vero - e unico? - Cinepanettone di questo 2016 resta proprio il Natale a Londra - Dio salvi la regina di Volfango De Biasi. E non solo per l'esplicito titolo, in linea con una tradizione ormai di lunga data, né di certo per gli interpreti, miscelati in maniera leggera e non becera, o per il tono generale della vicenda, molto più simile a un Italian Job comico che a un classico film corale vacanziero.
Del Cinepanettone, forse, restano ammiccamenti e concessioni a un gusto suppostamente 'popolare', con giochi di parole e personaggi più espliciti e caricaturali di quanto il contesto della storia possa prevedere. L'incipit sembra voler giocare con il successo recente di Non essere cattivo, contando sulla presenza - e la romanità - di Ninetto Davoli e degli onnipresenti Lillo & Greg, ma presto l'azione si sposta oltre Manica (in teoria, visto che il montaggio del Tamigi e del Tevere assicura momenti di involontaria comicità).
Qui l'Italian Job è completo, come il cast, e mentre il personaggio di Greg si svela (senza smettere di scontare una eccessiva macchinosità e forzatura) quello di Lillo continua a tenere in piedi la coppia, grazie a un Nino Frassica particolarmente in forma a fargli da spalla. Per il resto caratteristi e comprimari ben organizzati e coordinati, seppur non tutti ugualmente riusciti (con i due Arteteca a svolgere il ruolo di macchiette, con il merito di risparmiarci possibili derive volgari), riescono a portare avanti lo sviluppo verso l'obiettivo desiderato. Che si può considerare raggiunto, grazie anche a degli inserimenti al limite del cartoonistico e del citazionista (da Le folli notti del Dottor Jerryll alle scazzottate di Bud Spencer).
Del Cinepanettone, forse, restano ammiccamenti e concessioni a un gusto suppostamente 'popolare', con giochi di parole e personaggi più espliciti e caricaturali di quanto il contesto della storia possa prevedere. L'incipit sembra voler giocare con il successo recente di Non essere cattivo, contando sulla presenza - e la romanità - di Ninetto Davoli e degli onnipresenti Lillo & Greg, ma presto l'azione si sposta oltre Manica (in teoria, visto che il montaggio del Tamigi e del Tevere assicura momenti di involontaria comicità).
Qui l'Italian Job è completo, come il cast, e mentre il personaggio di Greg si svela (senza smettere di scontare una eccessiva macchinosità e forzatura) quello di Lillo continua a tenere in piedi la coppia, grazie a un Nino Frassica particolarmente in forma a fargli da spalla. Per il resto caratteristi e comprimari ben organizzati e coordinati, seppur non tutti ugualmente riusciti (con i due Arteteca a svolgere il ruolo di macchiette, con il merito di risparmiarci possibili derive volgari), riescono a portare avanti lo sviluppo verso l'obiettivo desiderato. Che si può considerare raggiunto, grazie anche a degli inserimenti al limite del cartoonistico e del citazionista (da Le folli notti del Dottor Jerryll alle scazzottate di Bud Spencer).
Mattia Pasquini