Iron Man 3
Terza avventura per Tony Stark, che vede dietro la macchina da presa la new entry Shane Black, già regista di Kiss Kiss Bang Bang e sceneggiatore di Arma letale.
Ci si aspettava che ci fosse Robert Downey Jr. al centro del nuovo film di Iron Man, ma per mesi Feige & Co.
alla Marvel avevano sbandierato il 'Demone nella Bottiglia' come Lato
Oscuro con il quale avremmo visto confrontarsi l'uomo dentro l'armatura.
Il riferimento a una delle storie più conosciute - e considerata, da
alcuni, tra quelle capostipite della evoluzione del fumetto di supereroi
anni '80 a un taglio più problematico e umano - era foriero di
implicazioni importanti e molto promettente, anche cinematograficamente
parlando.
Se sia stata autocensura non è dato sapere, ma certo l'alternativa proposta dal regista-sceneggiatore Shane Black (qui l'intervista) è di quelle che conquista,
per quanto la resa possa peccare di maggior didascalismo (tanto nella
descrizione degli stereotipati difetti del Tony 'di coppia' quanto nella
catartica risoluzione degli stessi). L'alternativa si chiama Extremis,
storia pubblicata in sei albi tra il 2005 e il 2006 e di importanza
cardinale all'interno del rapporto di Stark con la sua armatura.
In questo senso – nonostante l'abbandono del tema dell'alcolismo – dicevamo all'inizio che Iron Man 3 ruotasse intorno al nostro amato Robert, ai suoi limiti, al suo
equilibrio e – ancor più – intorno al suo riuscire ad accettarsi, come
uomo e come partner.
La prima parte del film sarà pure meno dinamica di altre, ma inquadra in maniera interessante l'argomento (molto meglio, e con più equilibrio, di quanto fatto da The Avengers, per dirne uno…),
e introduce l'altro elemento eccezionale di questo primo film della
Seconda Fase degli eroi della Marvel: il crossover con Il Mandarino.
Da qui arrivano le sorprese più grandi, che potranno forse indispettire i fan più puristi ma che davvero – merce rara nel cinema (soprattutto supereroistico) di oggi – possono essere definite tali,
e che se non avranno ripercussioni dirette sul futuro della saga di
certo concorrono (insieme a un finale da 'fuochi di artificio') a
rendere questo terzo capitolo uno dei migliori Marvel visti fino ad ora.
E, come sempre, non abbandonate la sala dopo i titoli di coda… non sarà
una anticipazione, ma il siparietto che vi aspetta, aggiungerà un
sorriso alla vostra serata.
di Mattia Pasquini