Crucifixion

Non si può dire che il francese Xavier Gens si sia mai preoccupato del tono parossistico dei suoi film, tra killer modificati geneticamente e apocalissi postatomiche futuristiche, eppure paradossalmente pare sentirsi più a suo agio proprio con il genere horror più classico, creature infernali comprese. Fu così nel suo film d'esordio da regista (Frontiers - Ai confini dell'inferno del 2007), e così appare sembra confermare il suo ultimo Crucifixion - Il male è stato invocato, appena arrivato nelle sale italiane pur essendo stato girato nell'ormai lontano 2015.

Snobbato negli ultimi due anni - nei quali Gans ha prodotto un paio di B-movie alla Asylum - il film viene rispolverato ora sull'onda della recrudescenza di storie di possessioni demoniache, per altro finendo per scontrarsi con il recente esorcismo di Hannah Grace, pur in ritardo. Non un caso, ovviamente, anche se sarebbe eccessivo parlare di concorrenza per una storia che punta molto sulle stesse ambientazioni rumene della storia vera alla quale ci si ispira, quella dell'esorcismo Tanacu, che nel 2005 si concluse con la crocifissione della giovanissima suora Maricica Irina Cornici.

Questa 'anima' si percepisce, e sicuramente fa bene la distribuzione a puntarci, se non fosse che esaurito il prologo, il cammino della reporter protagonista (Sophie Cookson la Roxanne 'Lancillotto' di Kingsman) abbandona rapidamente i tratti dell'inchiesta giornalistica per rimettersi placidamente in carreggiata. Quella che potete immaginare, e che avrete già visto in mille declinazioni. tra sacerdoti giovani e bellocci, sensi di colpa familiari da espiare, una fede perduta che fa capolino, credenze popolari a tenere unita una trama che ha il suo merito maggiore nel ricordare il ben più originale e intrigante It Follows e il quasi cult Fallen con Denzel Washington.