Coco

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Il giovane Miguel ha un sogno: diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz e non capisce perché in famiglia sia severamente bandita qualsiasi forma di musica, da generazioni. Desideroso di dimostrare il proprio talento, a seguito di una misteriosa serie di eventi Miguel finisce per ritrovarsi nella sorprendente e variopinta Terra dell’Aldilà. Lungo il cammino si imbatte nel simpatico e truffaldino Hector; insieme intraprenderanno uno straordinario viaggio alla scoperta della storia, mai raccontata, della famiglia di Miguel.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Coco
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Walt Disney Pictures
DURATA
105 min.
USCITA CINEMA
28/12/2017
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2017
di Mattia Pasquini
 
Che il Día de Muertos messicano fosse 'the new' Carnevale di Rio era stato suggerito da James Bond nello Spectre del 2015, ma oggi è la Disney Pixar a voler sviluppare a modo suo quello che già Il libro della vita (The Book of Life) aveva trasposto in forma animata. Allora Jorge R. Gutierrez (per altro pupillo di Guillermo Del Toro, produttore del film) ci aveva offerto una storia più rozza visivamente di questo Coco, ma molto più indie e 'chicana'… sincera, insomma!
 
Il viaggio nell'Aldilà del piccolo Miguel, infatti, non riesce mai a trasmettere quel senso di Straordinario che quell'altro più rivoluzionario Orfeo moderno rendeva. Forse per la facilità con cui il nostro piccolo eroe riesce a fare avanti e indietro tra i due mondi o per la stessa vicenda, molto classica nel suo svolgimento.
 
Nel vedere alcune scene e personaggi (soprattutto i due zii gemelli) verrebbe da pensare che anche Adrian Molina e Lee Unkrich avessero apprezzato il precedente, ma il confronto tra i due sarebbe simile a quello che si potrebbe fare - non a caso - tra un Classico Disney d'annata e uno tra alcuni dei più recenti.
 
Una nuova celebrazione della famiglia che conquista con la magnificenza di un avvolgente cromatismo, ma che sembra mancare di qualcosa, nonostante lo spiegamento di Tamales, Luchadores ...e Fride Kahlo. Altri Pixar avevano avuto questo 'difetto', ma non siamo certo ai livelli di un Monster University, di cui proprio Molina fu story artist (per quanto gli Alebrijes…)! È con le emozioni che Coco vince la sua scommessa, rendendo difficile non commuoversi sulle scene finali. A meno di non sentirsi manipolati da una perfetta successione di tasselli, composti sapientemente per ottenere l'effetto voluto.