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Winding Refn a Torino: “Drive ha cambiato la mia vita. Per questo dovevo distruggerlo”

Il regista al Torino Film Festival per presentare il restauro di Terrore nello spazio di Mario Bava. “Ho abbracciato la rivoluzione digitale”

Nicolas Winding Refn

28.11.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Nicolas Winding Refn è sicuramente uno dei registi più riveriti di oggi. Drive, Bronson, Valhalla Rising e, più indietro ancora, la trilogia di Pusher, hanno provato che il danese ha una forte voce autoriale che coniuga felicemente con il cinema di genere, mescolando esplosioni di violenza e stile sopraffino. Al Torino Film Festival, Refn è giunto per presentare il restauro di Terrore nello spazio di Mario Bava, un autore che con lui ha molto in comune, essendo uno dei pochi registi dell'epoca d'oro del genere italiano in grado di mantenere una voce autentica anche lavorando su commissione. “Il bello di Mario Bava e dei registi come lui era che le limitazioni che erano costretti ad affrontare alimentavano la loro creatività estrema – ci spiega Refn durante l'incontro a Torino – Bava era un regista incredibilmente tecnico e Terrore nello spazio è ancora uno dei più grandi film di fantascienza mai fatti. Un film unico e un grande esempio di cultura pop”.



Dunque si definisce un fan del cinema italiano di genere?
Da giovane ero un fanatico, ma li amo ancora oggi. Specialmente le imitazioni di James Bond, avevano delle grandi colonne sonore. L'Italia ha la tradizione di fare tutto più grande, migliore, più estremo.

Torino è la città in cui Dario Argento ha girato molti suoi film. Che ne pensa del suo cinema?
Come si fa a non amare Dario Argento? Adoro i suoi film e le sue colonne sonore. Vorrei che si facesse più cocaina, perché quando si faceva un sacco di droga era grandioso. Suspiria è “the ultimate cocaine movie”.



Vedendo Terrore nello spazio viene in mente quanto fare cinema allora fosse diverso. Avevano piccoli budget, dovevano costruire tutto a mano. Oggi la CGI permette di creare mondi molto più complessi con gli stessi soldi. Pensa che il cinema sia cambiato per questo?
Io sono un grande fan dell'analogico, mi piacciono gli effetti pratici, le cose create a mano. Non amo molto la CGI, mi aliena. Ma penso che il cinema non sia cambiato, piuttosto si è evoluto in qualcos'altro, e alla fine ciò che conta sono sempre le belle storie. È anche diventato più democratico: cento anni fa poche persone controllavano chi lo faceva e quando e dove sarebbe stato proiettato, oggi ogni teenager può fare un film con l'iPhone e proiettarlo digitalmente dove e quando vuole. L'essenza della creatività è però la stessa. Oggi c'è un rigetto del digitale, si sta tornando agli effetti pratici, al vinile. Ma secondo me non c'è buono e cattivo, è semplicemente come stanno le cose. Penso che l'iPhone sia la più grande invenzione al mondo. Io da anni, sin da Bronson, non giro più in pellicola. Ho abbracciato la rivoluzione digitale, ma questa non sostituisce la pellicola: è solo una tela diversa su cui dipingere, una tela che a me piace molto.

Anni fa ha tentato di dirigere un remake de La fuga di Logan. Le interesserebbe nuovamente lavorare a un progetto analogo di fantascienza retrò anni '60 e '70?
Per me è duro fare i film retrò, perché ciò che è lontano nel tempo lo sento lontano come spettatore. Certamente, mi piace la pop art anni '60 e la musica anni '70. La fuga di Logan era speciale per me, perché lo vidi per la prima volta da piccolo e ne rimasi ossessionato. Pensavo che rifacendolo avrei potuto diventarne parte, ma ho capito che non era quello il caso e ho preferito non farlo. Comunque amo la fantascienza e in futuro mi piacerebbe fare un film sci-fi.



Il suo prossimo film, Neon Demon, sarà il suo primo con una protagonista femminile, Elle Fanning. Come mai questa scelta, dopo tanti film al maschile?
Non mi vedo come un macho, non esco con gli uomini, non faccio sport e non bevo birra. Mi piacciono le donne, il rosa, le bambole. L'arte è molto femminile, io dico sempre che sei tanto maschile quanto sai essere femminile. Inoltre, la creatività è distruggere ciò che funziona per ricrearlo, altrimenti tutto diventa ripetizione. Drive ha cambiato mia vita, perché prima non avevo mai avuto un tale successo, e sapevo che dovevo fare qualcosa di completamente diverso. Ad esempio, dopo aver fatto Transformer, uno dei più grandi album rock di sempre, Lou Reed incise Metal Machine Music, un album di soli feedback di chitarra. Aveva bisogno di distruggere tutto quello che aveva ottenuto con Transformer, fare piazza pulita e ripartire. Per essere creativi è fondamentale essere affamati.