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Vi presentiamo il vero Sully: Chesley Sullenberger al 34 Festival di Torino

L'eroe della storia interpretata da Tom Hanks nel nuovo film di Clint Eastwood si racconta

21.11.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Ne abbiamo parlato in occasione della presentazione in anteprima del Sully di Clint Eastwood al Festival di Torino 2016, ma la magnifica interpretazione di Tom Hanks non sarebbe stata possibile senza un personaggio forte come quello di Chesley Sullenberger, l'eroe del Miracolo sull'Hudson che il 15 gennaio 2009 salvò 155 persone con un ammaraggio di fortuna. Ed è un piacere incontrare il sessantacinquenne pilota texano per scoprire qualche retroscena del film, della sua realizzazione e conoscere meglio le sue stesse reazioni al vedersi rappresentato in un film che rivedremo sicuramente agli Oscar e sull'esperienza che lo ha portato sotto i riflettori

Come è iniziata questa sua nuova avventura?
Per me la storia del film è iniziata quando un mio amico, Harrison Ford, che forse conoscete ed è anche pilota e appassionato di aviazione, ha letto il mio libro e lo ha suggerito al produttore Frank Marshall. Di lì, attraverso una serie di contatti e di proposte la sceneggiatura è arrivata nelle mani di Clint Eastwood nel maggio del 2015. Un venerdì pomeriggio è squillato il telefono di casa e una settimana dopo si è presentato di persona alla porta di casa mia… È stato in quel momento che ho realizzato che il progetto era diventato davvero reale, con Clint in piedi davanti alla mia porta. Un uomo affabile e molto riflessivo, per niente simile al suo ispettore Callaghan. Abbiamo parlato per tre ore, e mi ha raccontato di sentirsi particolarmente qualificato per il compito per aver vissuto un ammaraggio di emergenza al largo di San Francisco tempo prima, e aver dovuto raggiungere la costa a nuoto, con il pilota. Questo e conoscerlo ha rassicurato molto me e mia moglie sul fatto che la nostra storia sarebbe stata nelle mani giuste. Abbiamo fatto un atto di fede, ma ne eravamo convinti.

Nel film vediamo Hanks mostrarla dubbioso sulla scelta fatta di deviare verso l'Hudson, sono dubbi che ha avuto anche lei?
Durante il volo abbiamo dei secondi per prendere decisioni importanti, sapevo che quel momento sarebbe potuto essere messo sotto esame per decenni. Ma questa consapevolezza non mi ha trattenuto dall'operare rapidamente, né di giudicare corrette a posteriori le mie scelte. Anche io ho fatto parte della commissione d'inchiesta, in passato, e sono consapevole che ogni incidente può aiutare a migliorare il livello di sicurezza dell'aviazione. Per questo ero cosciente dell'importanza del lavoro degli investigatori e ho collaborato con entusiasmo. Questo non vuol dire, però, che siano stati 15 mesi in cui io non mi sia sentito a disagio, visto che erano il mio volo e il mio operato a esser passati al microscopio.

Gli aveva dato delle indicazioni, che ne pensa del lavoro che ha fatto?
Eastwood mi ha chiamato pochi giorni dopo che io e la mia famiglia avevamo visto il film in una proiezione privata per chiedermi se mi fosse sembrato 'strano' vedermi sullo schermo. È stato surreale, in effetti. Ogni volta che ci vediamo in una foto è normale chiedersi 'davvero ho questo aspetto?', ma in questo caso devo dire che il ritratto di Tom mi assomiglia molto. È riuscito a incarnarmi bene, grazie anche alla sua arte e al suo modo di lavorare, riproducendo le parole che detto. Per me è stata quasi un'esperienza extracorporea.

Anche il "We did our job" che ripete nel film è suo?
Erano i miei pensieri, le mie parole, ma tutti abbiamo fatto il nostro lavoro. Da quando sono diventato un volto pubblico, ho sempre ripetuto che sono state molte le persone ad aver lavorato bene. Noi tutti siamo sopravvissuti.

Vorrebbe non fosse mai successo? E che effetto le ha fatto riascoltare le registrazioni del volo?
Inizialmente avrei voluto che un evento così drammatico per tutti non fosse mai successo. Anche se non ci sono state vittime. Ricordo che pochi giorni dopo l'evento, il mio collega - che ormai è quasi un fratello per me - mi aveva detto "vorrei riavere indietro la mia vita"; ma di lì a poco, quando abbiamo incontrato Obama divenuto da poco presidente, ci siamo detti che in fondo eravamo "felici di aver vissuto quell'avventura".
Quanto all'ascoltare il CVR per la prima volta, è stata una esperienza emozionante per me e Jeffrey, che ci eravamo  affidati solo alla memoria per ricostruire quanto era successo. Risentire le nostre parole ci ha fatto rivivere quella tensione e la velocità con cui tutto è successo. Ed è stato anche più intenso di quello che ricordassi. Quello che vediamo accadere nel film, durante la pausa che abbiamo dovuto prenderci durante una delle molte udienze di ascolto. è davvero accaduto… E quando gli ho detto che ero fiero di lui e che tutto quello che avevamo fatto l'avevamo fatto insieme, come squadra, mi ha ringraziato con lacrime agli occhi.

Come è cambiata la sua vita, i suoi valori?
I miei valori, quelli che hanno sempre informato la mia vita e la mia professione, e che il film racconta molto bene, non sono ideali repubblicani o democratici, e nemmeno solo americani, sono valori umani. Per esempio, nessuno ci ha mai addestrato perché sia il capitano l'ultimo a lasciare l'aereo in questi casi, ma mi è sembrato ovvio, una mia responsabilità. Ma in generale, la sicurezza per me è sempre stato un tema sentito, tanto da diventare un esperto nel campo. Ho sentito anche un profondo obbligo professionale, quasi una vocazione. Io stesso dico sempre ai piloti che in quanto tali si assumono l'impegno e fanno una promessa ai loro passeggeri di fare sempre il meglio che è nelle loro capacità per mantenerli in totale sicurezza. E ora, con la visibilità acquisita, ancor di più cerco di insistere in questo senso anche presso i responsabili dei sistemi e dei regolamenti di ogni paese e ogni compagnia aerea.
Per quel che riguarda me e la mia famiglia, oggi la nostra vita è sicuramente diversa da prima, ma è una buona vita. Anche se i cambiamenti non sono stati tutti positivi. Ci hanno però creato delle opportunità che non avremmo avuto neanche in cento anni.