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Matthew McConaughey: “Se vuoi fare una cosa, fattela da solo”

Incontro con l'attore candidato all'Oscar per Dallas Buyers Club

Dallas Buyers Club - Matthew McConaughey

28.01.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Matthew McConaughey conosce bene la linea di confine tra arte e business, specialmente quando racconta la storia di come la sceneggiatura di Dallas Buyers Club sia stata respinta a Hollywood “ben 137 volte nell'arco di venti anni” . “E' molto semplice – afferma l'attore – i produttori estrapolavano le seguenti parole chiave dopo aver letto lo script: dramma sull'HIV. Film d'epoca ambientato negli anni Ottanta. Un protagonista omofobo come eroe. Era chiaro che il primo pensiero di qualsiasi produttore sarebbe stato: 'Non farò mai soldi con questa roba!'”.

Qual è stato dunque il segreto per evitare la centotrentottesima bocciatura e arrivare al grande schermo? E' qui che arriva la frase più usata da McConaughey nel corso dell'incontro con l'attore a Roma: “We did not flinch”. Ovvero “non ci siamo fatti spaventare. Tutte le volte che qualcuno veniva a dirmi che non ce l'avremmo mai fatta, il regista ed io facevamo finta di non sentire quelle parole. In questo modo è stato come prendere uno slancio enorme verso la realizzazione del film”. Perché quello di Dallas Buyers Club era “un copione con le zanne. Uno di quelli che ti rimane attaccato addosso. Mi aveva totalmente catturato. Per questo ho deciso di farlo e non abbandonarlo anche quando non trovavamo i soldi per realizzarlo. Anche quella volta in cui il budget è crollato a meno di cinque settimane dalle riprese e io avevo già perso tanti chili”.



A proposito dei 23 Kg persi per il ruolo di Ron Woodroof – un uomo malato di AIDS che riuscì a prolungare la sua aspettativa di vita di almeno sette anni grazie all'uso di farmaci non riconosciuti e proibiti negli USA – McConaughey rivela: “Credo fermamente che gli sforzi che un uomo è disposto a fare non siano necessariamente la misura dell'arte. Perché Dallas Buyers Club non è il film in cui 'Matthew McConaughey diventa magro'. Quello è solo il primo fattore sorpresa. Bastano pochi minuti per affidarsi totalmente a Ron Woodroof, un uomo vero”. D'altra parte la cosa più interessante del suo estremo dimagrimento è il fatto che “più il tuo corpo perde energia dal collo in giù, più la tua mente la acquista. Anche per Ron era così: era sempre più debole, ma dal collo in su sempre più determinato a vivere”.

A quarantaquattro anni McConaughey sta vivendo il momento più brillante della sua carriera. Dopo più di una decade in cui è rimasto nel limbo delle rom-com: “Ho cominciato a dire di no a commedie d'azione o commedie romantiche. Non ho cercato di reinventarmi, piuttosto sono uscito di scena. Potevo permettermelo. Per un po' sono stato nell'ombra. A quarantanni, come succede a tutti, ho cambiato prospettiva. Anche perché ho avuto il mio primo figlio proprio in quel periodo. Dico sempre che più un uomo è sicuro in casa sua nella sua vita privata, più volerà alto. Ecco, oggi voglio continuare a essere un attore in affitto nelle mani di bravi registi”. Non è stata comunque solo una questione di determinazione, perché Hollywood, si sa, viene sempre a battere cassa: “E' cominciato tutto nel 2011 con The Lincoln Lawyer, un legal thriller che ha fatto un po' di soldi al box office. In quel momento a Hollywood hanno pensato: 'Forse McConaughey può farcela'".



Inevitabile parlare della sua nomination all'Oscar, dove competerà contro Leonardo DiCaprio (candidato per The Wolf of Wall Street): “Leo è stato nominato tante altre volte – afferma McConaughey sorridendo e forse con la consapevolezza che la statuetta potrebbe non essere garantita. E poi ricorda quella mattina sul set di Scorsese, dove ha avuto l'occasione di interpretare una delle scene più belle del film nei cinque minuti dove anche lui appare in scena con DiCaprio. “Abbiamo improvvisato molto. Dopo cinque ciak, Leonardo e io non parlavamo nemmeno in inglese. Parlavamo una strana lingua. Quasi in termini musicali. Marty ama divertirsi!”.

Dallas Buyers Club, in uscita il 30 gennaio, è distribuito dalla Good Films.

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