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John Cena si racconta: "Il wrestling mi rende felice, ma vi convincerò che sono un bravo attore"

La star della WWE potrebbe entrare nei cast del nuovo Suicide Squad e del prossimo Fast and Furious. E intanto il suo Bumblebee arriva in Home Video

03.05.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
Ha compiuto 42 anni lo scorso 23 aprile e nonostante le sue quarantadue primavere, soltanto adesso John Cena si guadagna l'etichetta di rising star a Hollywood. Lui, campione di wrestling amato da milioni di fan, aveva già tentato di sfondare nel cinema nei primi anni duemila. Schiantandosi al suolo come una meteora. Oggi vive una seconda vita cinematografica in cui nemmeno troppo lentamente diventa uno dei volti più richiesti in franchise multimilionari. 

Lo scorso anno si prendeva in giro nella commedia Giù le mani dalle nostre figlie, dove lo vedevamo inserire un tubo nel suo posteriore e far scorrere al suo interno tanta birra: Tutto pur di ritrovare la figlia intenzionata a perdere la verginità nella notte del ballo scolastico di fine anno. Successivamente è entrato nella saga di Transformers nel film Bumblebee. Adesso James Gunn lo avrebbe contattato per un ruolo nel reboot di Suicide Squad in arrivo nel 2021 e Vin Diesel lo ha presentato ai fan di Fast and Furious in un video pubblicato su Instagram in cui, invocando il buon Paul Walker, ha lasciato intuire che Cena potrebbe prestissimo entrare nella famiglia Toretto a partire dal 2020, quando il nono capitolo della saga di Fast and Furious arriverà sugli schermi. 
 
Film.it incontra nuovamente John Cena in occasione dell’arrivo di Bumblebee in Home Video, adesso disponibile in Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Digital HD. Sul ring si presenta indossando pantaloncini jeans e cappellino da baseball. Fuori dal set della World Wrestling Entertainment (WWE) Cena è un uomo elegantissimo: giacca, gilet, camicia e bretelle. Pettinatura perfetta. E tanta voglia di parlare di questo suo nuovo periodo lavorativo: “Le persone si aspettano che io indossi sempre cappellino e pantaloncini. Non li biasimo. Mi hanno visto sugli schermi dei loro salotti conciato in quel modo per quindici anni! La mia nuova sfida adesso è quella di 'rieducarli', convincerli che posso interpretare anche altri ruoli”. 

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John Cena in video: guarda la nostra videointervista
 
Possiamo parlare dunque di una seconda vita cinematografica?
In effetti pensiamoci: sono pochissimi quelli che hanno un’occasione al cinema. Praticamente nessuno ha una seconda occasione. Io la sto vivendo. 
 
La prima vita al cinema è arrivata all’inizio del ventunesimo secolo. Cosa è andato storto quella volta?
Ho scelto di interpretare tanti film d’azione all’inizio della mia carriera. Ed erano film brutti. Pieni di azione, mancava invece la storia. I produttori spendevano gran parte del budget nelle sequenze spettacolari e a quel punto era la qualità della sceneggiatura a mancare. Mi vedevate in film con pochissima trama in cui venivo velocemente spinto a fare cose adrenaliniche: saltare dai palazzi, sventare esplosioni e sparare ai cattivi. 

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Film spettacolari ma mediocri dunque.
Sai qual era il vero problema? Io li accettavo ma non avevo alcuna passione per quei progetti. All’epoca andavo sul ring sei sere a settimana, davanti a migliaia di persone. Quello era il mio paradiso. E invece dopo tutta quella fatica mi ritrovato sul set a girare film action con storie mediocri.
 
In che senso il tuo paradiso?
Be’ non c’è sensazione migliore al mondo come quella che provo quando mi ritrovo nel mezzo del ring. Volevo essere un campione per la WWE, ora voglio bilanciare quella vita con il cinema. 



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Sei alto 1.84, hai muscoli enormi. Insomma sei grande e grosso! Non pensi che questo possa limitare il tuo repertorio di personaggi a Hollywood? 
Certamente. E non lo dico in maniera negativa: io ho scelto la salute e il fitness. Se un produttore cerca un tipo normale, so bene di non avere possibilità per il ruolo. Però salute e fitness sono stati la mia vita per trentacinque anni e non ho alcuna intenzione di cambiare le mie abitudini. Anche per questo ho cercato di tornare al cinema attraverso la commedia, un genere che mi permette di fare cose interessanti: posso convincere gli spettatori che sono in grado di fare altro e li posso condurre insieme a me mentre mi prendi in giro da solo, davanti a loro. Quella è stata un’evoluzione per me!
 
A proposito di commedia e di azione, presto ti vedremo al fianco di Jackie Chan in un nuovo film action. 
Ho imparato tantissimo da uno come Jackie Chan: mi ha colpito il modo in cui cerca la commedia durante l’azione e poi invece applica tanta serietà nelle scene di dialogo. Siamo veramente una bella coppia comica: ci sono momenti in questo nuovo film in cui io faccio battute e lui rimane serio e successivamente  io divento serio nell’azione e lui invece fa il giocoliere con le granate! 
 
Dwayne “The Rock” Johnson, la tua amatissima nemesi sul ring, è una delle star più pagate a Hollywood. E' stato lui a cambiare le cose e abbattere gli stereotipi sui wrestler che passano al cinema?
Dwayne Johnson è un universo a sé. E questo la dice lunga sul suo talento e sulla sua etica: ha dato l’impressione di poter riuscire in tutto quello che vuole. E questo grazie a enormi sforzi lavorativi. Si è fatto da solo e ha ispirato le persone. Ha fatto ingresso nell’industria del wrestling e voleva diventare il migliore: ci è riuscito. E poi anche al cinema. The Rock ha lasciato la WWE quando aveva ancora tanto da dare al suo personaggio di wrestler. Se ne è andato e ha rischiato a Hollywood, vincendo. Lui è stato come un funambolo spericolato. Un uomo unico. Io invece sono all’esatto opposto: entro nel cinema quando ho già dato tanto al wrestling.



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Sei entrato nella grossa macchina hollywoodiana interpretando Bumblebee, dove ti vediamo nei panni di un militare durissimo che però ha anche una coscienza. Bumblebee è il sesto film nella saga dei Transformers.
Però è un reboot. Leggevo il copione ed ero sbalordito dal modo in cui approfondiva i personaggi. Ci sono meno robot rispetto ai film di Michael Bay, eppure è comunque un film d’azione che ha tanto cuore. È ambientato trent’anni nel passato, un periodo unico per rientrare nella saga e scoprirla per la prima volta. 
 
Transformers spopolava negli anni Ottanta. C’è anche una ragione personale per cui hai accettato? Immagino il piccolo John Cena circondato da Autobot e Decepticon in formato giocattolo. 
Hai proprio ragione. Sai cosa ci ha colpiti all’epoca? I Transformers erano 'due giocattoli in uno'. I primi nel loro genere. E questo concept non è più stato abbandonato. I giocattoli erano fantastici e poi c’era il cartone che guidava noi bambini, ci spiegava esattamente come avremmo dovuto giocare con quei personaggi. Chi erano i buoni e chi erano i cattivi. 
 
Un Transformer è un giocattolo con due identità. Un po’ come te che sei un wrestler e sei anche un attore. Dunque attore o wrestler: cosa c’è scritto alla voce 'professione' sul tuo documento? 
Racconta-storie. È quello che mi riesce meglio! La mia vera passione. Non importa se si tratta di live-entertainment sul ring, oppure di un film. 

 
Il cinema ci ha raccontato il lato oscuro del wrestling nel film di Darren Aronofsky. Quanto The Wrestler è realistico secondo te?
The Wrestler è bellissimo. Un film veramente emozionante. Ma se togli la cornice di quel film, e cioè il wrestling, allora è la storia di un uomo pronto a sacrificare tutta la sua vita per un momento di successo. Un protagonista tanto amato dentro al ring e altrettanto autodistruttivo fuori. Penso che se metti Mickey Rourke fuori dal contesto wrestling, allora quel film può anche chiamarsi The Rockstar, The Football Player o Il broker di Wall Street. Quello che voglio dire è che in ogni professione c’è sempre qualcuno che non sa mollare e sacrifica tutto. 
 
Tanti grandi wrestler degli anni Ottanta sono morti giovani. Molti hanno avuto vite drammatiche. Il mondo della WWE è diventato più sicuro oggi?
Negli anni 80 il wrestling ha avuto un boom. È passato da un’esibizione nelle sale da bingo a fenomeno globale. Personaggi come Hulk Hogan hanno cambiato le cose. Ma all’epoca quando entravi e raggiungevi il successo allora pensavi che non sarebbe mai finito. Non si pensava al futuro, ma a un unico presente di fama e gloria. Oggi le cose vanno molto meglio. Le star della WWE sono seguiti dai dottori, possiamo chiedere consulti finanziari o ricevere una seconda istruzione gratis, o imparare una seconda lingua gratis! C’è molto più controllo rispetto agli anni Ottanta. Ma niente di tutto questo è obbligatorio: dipende sempre da te. Bisogna assumersi le proprie responsabilità ed evitare di dare le colpe alla società che ti sei scelto. Bisogna essere adulti. 

 


Bumblebee è attualmente disponibile in Home Video con Universal Pictures Home Entertainment Italia. 
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