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Joe R. Lansdale: “Donald Trump potrebbe essere un personaggio dei miei libri”

Intervista allo scrittore ospite al Courmayeur per ricevere il Raymond Chandler Award

11.12.2015 - Autore: Alessia Laudati - da Courmayeur (Nexta)
Nei suoi libri - i più noti sono il ciclo di Hap & Leonard e Drive-in - ha raccontato i mille volti della violenza. Quella che ha il volto della provincia americana, visto che Joe R. Lansdale viene da Gladewater, un piccolo Paese del Texas, e quella delle figure chiamate a combatterla – detective, ispettori di polizia - anche se spesso questi ultimi hanno più ombre interne dei criminali chiamati a scovare.


Leggi la recensione di Cold in July

Per la televisione ha scritto tre episodi della serie animata di Batman e Le avventure di Superman, mentre dal suo romanzo Cold in July è stato tratto un omonimo film uscito nel 2014. Però, a dispetto delle sue storie crude, nella realtà Joe Lansdale emana una tranquillità quasi serafica. É al Courmayeur Noir in Festival per ricevere il Raymond Chandler Awards 2015 e si presenta come un uomo di mezza età dalla testa argentata e dal carattere ironico ed espansivo. Attenzione però perché insegna arti marziali. Tuttavia lo scrittore è pronto a parlare dei suoi romanzi, del proprio lavoro e della violenza che caratterizza oggi la società americana. Dal dibattito sulle armi, all’estremismo della propaganda targata Donald Trump. 

Come giudica il tema del controllo delle armi negli Stati Uniti?
Sono a favore del controllo delle armi. Ci devono essere diversi livelli di controllo certo. Ma non sono un fan delle armi. Nei miei romanzi ci sono molte sparatorie, ma sono dei polizieschi per l’appunto. 
 
Le piacerebbe scrivere un poliziesco che tratti dei temi attuali del terrorismo?
No non mi interessa. Ci sono altre persone che fanno il thriller politico. A me piacciono le storie delle persone in situazioni piccole e vedere come si comportano quando le cose cominciano ad andare per il verso sbagliato. 
 
Qual è il suo rapporto con lo scrittore Raymond Chandler visto che qui a Courmayeur ha ricevuto un premio a lui ispirato?
É uno scrittore che ha avuto un’influenza enorme su di me. Quando l’ho letto per la prima volta ho pensato che fosse la vera voce americana. Per lo stile, i dialoghi. Sicuramente è lo scrittore di noir più importante e drammatico. E le scene sono più importanti dell’intreccio stesso nel lavoro di Chandler. 
 
É vero che ha lavorato a un film ambientato nel Sud Italia? E ha notato delle similitudini tra il questa parte del paese e la parte sud dell’America, dove ambienta spesso i suoi romanzi?
Sì è vero. Qualche anno fa sono stato in Puglia per girare questo documentario. Ero la voce narrante. É stato un viaggio fantastico e sorprendente. Sento un contatto stretto con l’Italia. Somiglia al posto da dove vengo. Le persone sono simili e calorose. Il mio Texas orientale è simile alla Puglia. C’è molta vegetazione, alberi, come in Puglia. 
 
Qual è la sua relazione con il cinema oggi?
Ho un rapporto stretto con i libri ma anche con il cinema. Ho scritto Batman, è stato realizzato il film Cold in July da un mio romanzo e la prossima primavera sarà mandata in onda una serie televisiva per il canale del Sundance con i personaggi di Hap e Leonard. David Lynch ha in passato opzionato il romanzo Uragano e mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbe trasformato le mie storie. Sono poi cresciuto in una piccola città, dove non c’erano dei cinema. Quindi quando ero piccolo ho conosciuto il mondo attraverso i fumetti e poi i film che passavano dalla televisione. 
 
Qual è il romanzo di un suo collega che avrebbe voluto aver scritto lei?
James Lee Burk, qualunque dei suoi libri. Oppure gli stessi lavori di Chandler. Oppure Il postino suona sempre due volte. Però io ho il mio modo di vedere il mondo. Sono contento di essere me stesso. E quando le persone mi dicono che a loro piace il mio stile, io rispondo che cerco solo di fare del mio meglio. 

Uno scatto di Joe Lansdale
 
Cosa pensa del sistema dei media? Perché nel 2010 sempre a Courmayeur ha detto che spesso usa i giornali come fonte di ispirazione per le sue storie...
Mi piacciono molto i giornali e mi dispiace che stiano attraversando una crisi profonda. Anche se in un periodo precedente si pensava che fossero finiti. E non è stato così. Mio figlio è un giornalista. Ha lavorato per anni nei giornali e adesso scrive sceneggiature per il cinema. Quindi ho un rapporto molto forte con i media. Scrivo per loro oggi. E all’inizio della mia carriera scrivevo articoli per delle riviste. 
 
Che tipo di scrittore è? Quante ore scrive al giorno?
Io mi alzo la mattina e cerco di lavorare subito per almeno tre ore al giorno. All’inizio lavoravo di più ma non funzionava. Cerco di scrivere dalle tre alle cinque pagine al giorno. Di più non riesco. Per me fare poco al giorno mi fa sentire un piccolo eroe. Mi dà soddisfazione ecco
 
Donald Trump potrebbe essere un personaggio dei suoi romanzi....
Sì certo. E’ come Bozo the Clown (clown molto noto in America negli anni ’60 ndr). Non credo che Trump rappresenti così tanto le persone così come lo raccontano i media. Ne è una brutta copia. Fa notizia certo, ma danneggia anche i repubblicani. Non mi piace e voterò per Hilary Clinton. Avrei voluto votare anche per Obama o Bernie Sanders ma non saranno candidati. Non credo che Trump possa essere il candidato ideale dei repubblicani. Ma sarebbe bello che lo fosse perché così Hilary avrebbe la strada spianata. 
 
 
 
 
 
 
 
 
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