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Greta Scarano rising star: "Vi racconto la terapia di In Treatment 2"

L'attrice di Senza nessuna pietà premiata in occasione di Lo schermo è donna. In autunno la ritroveremo sul lettino del dottor Castellitto

25.06.2015 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Ha detto Sergio Castellitto ai microfoni di Film.it: "Nel cast di In Treatment 2 c'è anche una bravissima giovane attrice che si chiama Greta Scarano nei panni di una nuova paziente. È un bellissimo cast e un progetto interessante: un prodotto di qualità di cui sono molto fiero".

GUARDA LE FOTO: IL FASCINO DI GRETA SCARANO

Incontriamo l'attrice in occasione della diciottesima edizione della rassegna Lo schermo è donna di Fiano Romano, dove le è stato assegnato il premio Giuseppe De Santis - Giovani per la sua prova nel noir Senza nessuna pietà diretto da Michele Alhaique, suo compagno nella vita. Romana, classe 1986, la ventottenne Scarano ha recentemente recitato sul set di Suburra, il nuovo film di Stefano Sollima tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo. Quel film uscirà in autunno, più o meno nello stesso periodo in ciu la vedremo su Sky nella seconda stagione di In Treatment: "Andrà in onda in autunno, non vedo l'ora". 



Come ti vedremo in In Treatment 2?
Magra! Sono una ragazza che si ammala e va in terapia perché ha bisogno di farsi aiutare fisicamente e psicologicamente. E' stato un lavoro intenso, mi sono sottoposta a una dieta precisa al punto che i membri della troupe erano quasi sconvolti dal fatto che io non mangiassi più sul set. 
 
Parliamo del set, seduta su quel divano di fronte a Castellitto...
Be' è senza dubbio un'esperienza formativa, perché girare la serie è come recitare a teatro, un po' come fare dei lunghi monologhi. Il flusso emotivo è istintivo e non subisce battute d'arresto, perché è il format che lo richiede. In altre parole ci sono pochissimi "Stop". E' stato un esercizio fisico anche, sentivo la macchina da presa supercritica su di me, quindi la sfida è stata avere un controllo assoluto su ogni centimetro del mio corpo. 
 
Dato che è stato come recitare a teatro, mi chiedo se ci sia stato qualche rituale prima di andare in scena...
Stare concentrata al massimo e respirare la scena costantemente. Ci sono molti attori che riescono a entrare nel ruolo solo al momento del ciak, io invece rimango nel personaggio. Ne ho bisogno.

La Scarano insieme a Pierfrancesco Favino in Senza nessuna pietà: qui la recensione
 
Suoni un po' come un attore di metodo. Ti nomino il più "folle" di tutti, Viggo Mortensen uno che per prepararsi al ruolo è disposto perfino ad andare in Siberia senza interprete...
Massimo rispetto per Viggo! Adoro la ricerca, quindi sì, nel mio piccolo mi ritroverete per quattro mesi davanti al computer, pronta a scavare dentro internet, vedere documentari e video e cercare di incontrare persone che possono aiutarmi a capire meglio il ruolo. L'ho fatto con In Treatment e l'ho fatto anche con Senza nessuna pietà.
 
Il che ci porta al premio che hai ricevuto a Fiano e al fatto che a un anno dall'uscita del film di Alhaique si parla ancora della tua performance... 
Guarda, da una parte è bellissimo per un attore vedere coronato il suo impegno e sentirlo riconosciuto. La ragione che mi fa più felice però è l'attenzione al film che sin da Venezia ha avuto apprezzamento della critica ma non la visibilità che speravamo. 
 
A tal proposito, quando Senza nessuna pietà uscirà in DVD?
A settembre, per ora è trasmesso su Sky on Demand. 

First Look: Greta Scarano in Suburra, di Stefano Sollima
 
Qualche mese fa a Roma ti ho notata con un taglio di capelli particolare...
Sì, erano rasati da un lato. E' stato Stefano Sollima a volermi così sul set di Suburra. Ora stanno ricrescendo a fatica: ho un taglio terribile, mezzo caschetto da una parte e capelli lunghi dall'altra!
 
E' la seconda volta che lavori con Sollima dopo Romanzo criminale. Sono curioso del lavoro svolto con lui...
Per prima cosa lui è meraviglioso e si è imposto grazie al suo enorme talento riportando in pole position i film di genere con profondità e con personaggi incredibili. Sul set ormai ci si capisce con uno sguardo, anche perché Stefano non è proprio un regista loquace: sa perfettamente quello che vuole, basta pochissimo - anche un millimetro di interpretazione diversa rispetto a come la voleva lui - e se ne accorge. Non lascia passare nulla.
 
Facendo ricerche sulla tua biografia c'è una parola che risalta agli occhi: Alabama...
Sì ho vissuto undici mesi in Alabama durante il quarto anno del liceo. Era parte di un programma interculturale. Io sono del centro di Roma, all'epoca avevo 16 anni e un fidanzatino e d'un tratto eccomi lanciata nel centro bucolico dell'Alabama.  
 
Ho letto che hai anche recitato a teatro in Alabama...
Sì sempre come parte di questo progetto, sono stata la protagonista di La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt. 


Uno scatto da Senza nessuna pietà, da settembre in DVD
 
Con quale stato d'animo sei tornata in Italia? E' stato difficile lasciare gli USA?
Da una parte è stato triste abbandonare: ricordo che stavo in macchina con questa mia nuova amica, Chelsea, e ascoltavamo a ripetizione Don't Speak di Gwen Stefani che parla proprio della fine di un'amicizia. Non è finita, ci vediamo ancora e ci si incontra a metà strada a New York. Quello è stato un momento triste, ma sono tornata in Italia carica come se sentissi di poter fare qualsiasi cosa. 
 
Undici mesi in Alabama, Stati Uniti del sud. Parlerai l'inglese come un personaggio di The Walking Dead...
(Sorride), Be' sì, parlo "l'americano" con un lieve accento del sud. Ogni volta che qualcuno mi sente parlare reagisce con un'espressione di confusione. 
 
Alla fine di ogni intervista chiedo sempre: qual era il poster che avevi in camera da ragazzina?
Il faccione di Jack Nicholson in Shining. Sono sempre stata appassionata di horror: da bambina leggevo "i piccoli brividi", poi sono passata a cose più impegnative con Stephen King e con il cinema horror.