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Esclusivo - Intervista al regista di Warcraft: "I miei orchi non sono mostri!"

Duncan Jones, figlio di David Bowie, racconta sfide e segreti dei quattro anni passati al lavoro sul kolossal in arrivo nei cinema in estate

07.11.2015 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Sarebbe sbagliato paragonare Warcraft - L'inizio a un fantasy clone de Il signore degli anelli. "Questo film viene dal mondo dei videogiochi. Ha colori diversi rispetto a quelli della Terra di Mezzo. Personaggi diversi. E un altro tipo di velocità". A parlare con Film.it dall'altra parte della cornetta c'è Duncan Jones, impegnato al lavoro su Warcraft da ormai quattro anni. Giorno dopo giorno. Roba da record. Un anno in più rispetto a Kubrick sul set di Eyes Wide Shut. Glielo ricordiamo e lui a quel punto si fa una risata e dice: "Kubrick però non ha mai avuto a che fare con gli orchi!". 

Guarda anche: Due minuti dal film nel primo trailer di Warcraft - L'inizio
 
Jones, che in passato ha diretto il sorprendente Moon e il solido Source Code, non si è mai servito del nome del padre, David Bowie, per andare avanti nel cinema. E' stata la sua immaginazione che lo ha portato in cima a quella lista di registi brillanti specializzati nel campo della fantascienza. "E' un buon momento pieno di opportunità per la mia generazione di filmmaker cresciuti con i videogiochi. Abbiamo una sensibilità diversa con questo tipo di materiale. Oggi ci sono tantissimi film basati sui fumetti, sono certo che i film tratti dai videogiochi oggi hanno la stessa opportunità di spopolare". 


 
Eccoci dunque a Warcraft - L'inizio, kolossal fantascientifico pieno zeppo di effetti speciali. Una festa visiva in cui la macchina da presa racconta una battaglia epica tra uomini e orchi, cercando tracce di umanità in entrambi i lati. "Dopo Moon e Source Code era arrivato il momento di realizzare un film con più di un solo attore - afferma Jones - Volevo raccontare una storia corale. Warcraft parla di guerra, ma non ci sono buoni o cattivi, ci sono due schieramenti con eroi da entrambi i lati".
 
Raccontami un po' il perché di questo lunghissimo periodo di lavoro... 
Inizialmente bisognava mettere in chiaro quale storia raccontare dall'universo di Warcraft. Poi era una questione di come farlo a livello tecnico: al cinema abbiamo visto lo straordinario lavoro di Peter Jackson con Gollum. La sua compagnia, la Weta, ha poi perfezionato la tecnologia motion-capture con i nuovi film de Il pianeta delle scimmie. Noi abbiamo lavorato con la Industrial Light and Magic che ha allargato i confini di questa tecnologia creando orchi ancora più avanzati di quelli che abbiamo già visto al cinema.  

 
Quanto questi personaggi digitali possono fare breccia nel cuore degli spettatori ed essere credibili ai loro occhi? 
Questa è la sfida più grande. Se pensi a Cesare ne Il pianeta delle scimmie allora ti rendi conto che gli spettatori stanno accettando sempre di più la cosa. Ovviamente se fatta bene. Abbiamo lavorato con Jeff White della ILM, lo stesso che aveva creato Hulk in Avengers. Lui aveva capito come sviluppare questa tecnologia. Alla fine la cosa più importante è assicurarsi di portare gli spettatori a un livello di empatia con questi personaggi. Chi guarda il film deve subito chiedersi: "chi sono? cosa vogliono?".   

 
Parliamo di questo eroismo degli orchi. Quali sono i temi che racconti? Quanto sono attuali? E infine sono cuorioso: c'è un po' di Shakespeare nelle loro dinamiche?
Io credo di sì. Abbiamo Durotan, leader degli orchi che vede il suo mondo crollare. Deve trovare una nuova casa per il suo popolo e l'unica cosa che può fare è seguire un altro orco tutt'altro che raccomandabile attraverso un portale su un nuovo mondo. Un mondo già occupato da un'altra civiltà. A quel punto cosa possono fare gli orchi? Possono solo combattere. Ecco l'essenza del film, Durotan ce la mette tutta a non andare alla guerra, ma le circostanze sono difficili. Ci sono tante storie nell'universo di Warcraft, tornare all'inizio, al primo momento di incontro tra orchi e umani era la cosa più logica da fare al cinema. Tutto ha inizio da lì. 
 
Mi hai detto che sei cresciuto con questi videogiochi. E' giusto pensarti a giocare insieme a David Bowie? 
No, mio padre in realtà mi diceva sempre: "Cosa fai seduto qui davanti alla TV? Vai a giocare fuori!".  
 
All'epoca quali erano i film che lui ti portava a vedere?
Ti confesso che ho scoperto il cinema di Kubrick in giovane età e che ho visto Arancia meccanica quando ancora ero troppo giovane. E poi vedevamo insieme grandi classici come Il ponte sul fiume Kwai o Lo sparviero del mare con Errol Flynn che era uno dei miei film preferiti quando ero bambino. 


 
E infine la nostra domanda tradizionale: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?
Non me ne ricordo uno. Non avevo poster, lo schermo era il mio poster. Giochi di ruolo, videogame e film erano il posto in cui indirizzavo tutta la mia fantasia.

Warcraft - L'inizio arriverà nei cinema nell'estate 2016, distribuito dalla Universal Pictures.