Prima di Domino, dieci registi che hanno disconosciuto il loro film
Domino e i film disconosciuti dai loro registi
In questi giorni arriva nelle sale italiane Domino, il nuovo film di Brian De Palma con Nikolaj Coster-Waldau de Il trono di spade. Era da sette anni, da Passion, che De Palma non dirigeva più un film. Purtroppo il suo ritorno non si è rivelato l'evento che tutti speravano: il regista ha preso le distanze dal film, citando problemi di budget e lavorazione, ritardi nel pagamento della troupe e tagli in fase di montaggio.
Non è la prima volta che una cosa del genere accade nella storia del cinema. E non è la prima volta che, a seguito di questi problemi, il regista prende le distanze dalla sua stessa opera. Andiamo alla scoperta dei casi più noti...
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Paura e desiderio (1953)
Il primissimo film di Stanley Kubrick è stato a lungo introvabile. Il regista fece autocritica per gli errori di continuità, dovuti all'inesperienza, definendo il film "amatoriale", e tentando di acquistare i negativi per impedirne la diffusione.
Alien³ (1992)
David Fincher non è per nulla contento del suo debutto alla regia cinematografica, Alien 3. Il regista, che all'epoca era un semi-sconosciuto di talento, fece infuriare la Fox per la sua attenzione ai dettagli e la prassi di girare moltissimi ciak per una sola scena. "Ancora oggi, nessuno lo odia più di me", ha dichiarato Fincher. La lavorazione fu cominciata senza uno script definitivo: "Spesso adattavamo le scene a set che erano già stati costruiti. Non la maniera ottimale di fare un film".
Hollywood brucia (1997)
Alan Smithee è il più prolifico regista mai esistito. Nel senso che non è proprio mai esistito: era uno pseudonimo con cui i registi scontenti dei loro film si firmavano, attenendosi strettamente ai dettami del sindacato dei registi americani, la Directors Guild of America.
I primi a usarlo furono Robert Totten e Don Siegel (rimpiazzo di quest'ultimo) per Ultima notte a Cottonwood, ma negli anni venne utilizzato da molti grandi autori, tra cui David Lynch (per Dune).
A metà anni '90, lo sceneggiatore di Basic Instinct, Joe Eszterhas, era all'apice della sua carriera, e decise di sputare nel piatto in cui mangiava scrivendo Hollywood brucia, satira anti-sistema diretta da Arthur Hiller. E incentrata su un regista (Eric Idle) scontento del suo film, che vorrebbe disconoscerlo ma che, purtroppo, si chiama proprio Alan Smithee. Il film fu un tale flop che costrinse la DGA a ritirare il famoso pseudonimo, perché ormai troppo esposto. Ironia della sorte: lo stesso Hiller, a causa dei bisticci con un troppo invadente Eszterhas, scelse di firmare il film come Alan Smithee.
Batman & Robin (1997)
Batman & Robin è noto per essere il capitolo che affossò del tutto la saga di Batman, e persino il genere dei supereroi, per diversi anni. Il suo flop e la pioggia di critiche negative lo hanno trasformato da film a meme (ricordate i Bat-capezzoli?), a simbolo di tutto ciò che può esserci di sbagliato nell'approccio hollywoodiano del "prima pensiamo agli Happy Meal e dopo al film". Di recente, il regista Joel Schumacher ha fatto mea culpa, prendendosi tutta la responsabilità: "Nessuno è responsabile dei miei errori tranne me", ha detto.
American History X (1998)
Babylon A.D. (2008)
Babylon A.D. avrebbe dovuto essere il debutto in grande stile del regista francese Mathieu Kassovitz (L'odio, I fiumi di porpora) alla regia di un film in lingua inglese, e con una grande star internazionale come Vin Diesel. Ma le cose andarono male sul set, dove Kassovitz, a detta sua, fu costretto da 20th Century Fox a girare un film completamente diverso da quello che aveva in mente. Il regista scelse di non fare campagna per il film. E disse: "Sono davvero scontento. La sceneggiatura non è stata rispettata. Cattivi produttori, cattivi partner, è stata un'esperienza terribile". Il film, neanche a dirlo, è stato un flop.
Transformers - La vendetta del caduto (2009)
Il secondo capitolo della saga dei Transformers è stato duramente criticato, per quanto sia stato comunque un successo. Il regista Michael Bay ha ammesso i problemi del film, incolpando almeno in parte lo sciopero degli sceneggiatori che lo costrinse a iniziare le riprese senza un vero script per le mani. "Abbiamo fatto alcuni errori", ha dichiarato il regista parlando con Empire. "Ho preparato per mesi un film di cui avevo solo quattordici pagine [di sceneggiatura] e qualche idea su come sarebbe stato".
Fantastic 4 - I fantastici quattro (2015)
Uno dei più famosi melt-down pubblici della storia recente di Hollywood. Josh Trank, regista del reboot dei Fantastici Quattro, fu allontanato dal film dalla Fox, scontenta del primo montaggio del film. "Un anno fa avevo una versione fantastica di questo film", twittò notoriamente Trank il giorno prima dell'uscita del film. "Avrebbe ricevuto ottime recensioni. Probabilmente non la vedrete mai".
Accidental Love (2015)
Stephen Greene, il regista della commedia satirica Accidental Love, è in realtà David O. Russell, autore di The Fighter, Il lato positivo e American Hustle. Il regista aveva iniziato a girare Nailed, questo il titolo originale, ancora prima di questi tre film, ma la lavorazione fu bloccata per mancanza di fondi. Russell mollò poi il film, ancora incompleto, ma i produttori scelsero di completarlo senza il suo consenso e distribuirlo nel 2015.
L'uomo di neve (2017)
L'uomo di neve, tratto dal romanzo di Jo Nesbø, era molto atteso. Il regista Tomas Alfredson aveva diretto due film acclamati, Lasciami entrare e La talpa, e L'uomo di neve era oltretutto prodotto da Martin Scorsese. Qualcosa però è andato storto durante le riprese in Norvegia. "Abbiamo avuto troppo poco tempo per girare", ricorda il regista. "Non siamo riusciti a girare tutta la storia e, quando abbiamo iniziato a montare, abbiamo scoperto che mancavano un sacco di cose". Alfredson stima che circa un 10-15% dello script non sia stato girato. Il iflm è stato accolto da critiche negative, ma il regista ha rapidamente preso le distanze.