Film imbarazzanti e controversi: 10 registi che hanno chiesto scusa
Dieci registi che hanno chiesto scusa per i loro film
A volte i film riescono male. Non è per forza colpa del regista, magari la lavorazione è stata problematica, magari lo Studio si è intromesso. A volte riescono anche bene, ma ci sono aspetti di essi che risultano controversi e offendono parte del pubblico. Qualunque sia la ragione, può succedere che un autore si veda costretto a fare un passo indietro e prendere pubblicamente le distanze dal suo film.
E' capitato molto di recente con Fantastic 4 - I Fantastici Quattro, uscito da poco in home video. Josh Trank, regista estromesso dalla lavorazione, ha scritto un tweet infuocato a pochi giorni adall'uscita del film in agosto: "Un anno fa avevo una fantastica versione del film, e avrebbe ricevuto ottime recensioni. Probabilmente non la vedrete mai. Ma questa è la realtà". Trank ha poi cancellato il tweet, non prima che venisse riportato dalla stampa mondiale. Passo falso o sincera manifestazione di solidarietà col pubblico?
Quello di Trank di certo non è stato l'unico caso in cui un regista ha preso le distanze da un suo film o addirittura chiesto scusa al pubblico. Vediamo gli altri casi più noti.
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Joel Schumacher - Batman & Robin
Il film che ha affossato da solo la saga di Batman, prima del suo ritorno con Christopher Nolan alla regia. Batman & Robin è realmente inguardabile, e il regista Joel Schumacher ne ha preso atto: "A tutti coloro che avevano amato Batman Forever e sono andati a vedere Batman & Robin con grandi aspettative, dico che se li ho delusi in alcun modo mi voglio davvero scusare, perché non era mia intenzione. La mia intenzione era solo intrattenerli".
Eli Roth - Hostel
Non si è scusato per Hostel, Eli Roth, perché in fondo è un horror riuscito. Se mai si è scusato per Óli, il personaggio dell'islandese ubriacone e maniaco sessuale. Roth è stato invitato a una cena dal presidente islandese in occasione della première del film, e ha avuto il perdono presidenziale. "Il tuo personaggio è così accurato che ti perdono", ha scherzato il presidente.
Alex Proyas - Gods of Egypt
Questo deve essere un primato: Gods of Egypt deve ancora uscire (da noi arriverà il 25 febbraio), ma il fantasy epico di Alex Proyas ha già costretto il regista a scusarsi. Il casus belli? Un cast fatto quasi totalmente di attori bianchi per una storia ambientata nell'antico Egitto. "Il processo di casting in un film ha molte variabili complicate - ha dichiarato Proyas - ma è chiaro che le nostre scelte avrebbero dovuto essere più eque. Mi scuso sinceramente con coloro che si sono offesi per le decisioni da noi prese".
Chi non si scusa, al contrario, è Ridley Scott che, accusato allo stesso modo di aver "sbiancato" il cast di Exodus: Dei e Re, ha risposto: "Se avessi preso un cast di attori africani non mi avrebbero dato i soldi". Una triste verità.
Into Darkness - Star Trek
Per quale motivo J.J. Abrams avrebbe dovuto scusarsi per Into Darkness - Star Trek? Con tutti i suoi difetti, è comunque dura definirlo un fallimento. Eppure Abrams sente di aver deluso i suoi fan almeno in un aspetto: la sua eccessiva segretezza ha danneggiato la percezione del cattivo Khan. "Abbiamo fatto la figura dei ritrosi. Stavamo solo cercando di non rovinare la visione". Abrams ha aggiunto che non nominare Khan nei trailer era anche parte della strategia della Paramount, che non voleva far sentire esclusi gli spettatori che non avessero riconosciuto il nome non essendo fan storici di Star Trek.
Danny Boyle - The Beach
Stephen Frears - Mary Reilly
Stephen Frears non è per nulla contento di Mary Reilly, film che racconta la storia di Dr. Jekyll e Mr. Hyde dal punto di vista della domestica. Nel corso di una nostra intervista, ha ammesso il fallimento: "Semplicemente non siamo riusciti a lavorare per bene alla sceneggiatura. Avevo letto il libro e volevo fare il film. E' una situazione interessante: nessuno capisce cosa sia accaduto. Eravamo circondati da gente di talento. Ed è andata male". Il nostro Pierpaolo Festa gli ha poi detto di volerlo rivedere comunque: "Non lo farei se fossi in te".
Steven Spielberg - Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Steven Spielberg non si è mai realmente scusato per Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, dicendo, anzi, "Sono molto contento del film". Ma ha aggiunto: "Capisco quelli che non hanno amato il MacGuffin", usando un termine che in gergo indica l'oggetto delle ricerche dei protagonisti di un film. In questo caso, i famigerati alieni. "Non è mai piaciuto neanche a me. George [Lucas] e io ne abbiamo discusso molto. Non volevo che fossero alieni o esseri inter-dimensionali, ma sono leale al mio migliore amico. Quando scrive una storia in cui crede, anche se io non ci credo, girerò il film come lo aveva immaginato George. Ho sempre visto George come il vero autore della serie di Indy e non lo metterò mai in discussione".
Neill Blomkamp - Elysium
Neill Blomkamp ha esordito con un grande film di fantascienza del calibro di District 9, a cui ha fatto seguito Elysium. Una storia di sci-fi satirica che, per quanto splendidamente eseguita, ha molti spettatori freddi. Il regista si è pubblicamente scusato: "Credo che alla fine la storia non fosse quella giusta. Mi piace ancora l'idea della base spaziale di ricchi che galleggia sopra la Terra in miseria. Ma il problema era la sceneggiatura".
Michael Bay - Armageddon e Transformers 2
Michael Bay si è scusato ben due volte in carriera. Nel caso di Armageddon ha dichiarato: "Voglio chiedere scusa, perché avevamo solo 16 settimane per fare il film. Fu uno sforzo enorme, ma non fu la cosa giusta per il film. Rifarei l'intero terzo atto se potessi". Molto simile il problema di Transformers: La vendetta del Caduto: a causa dello sciopero degli sceneggiatori, "Dovemmo accordarci sulla storia in tre settimane. Fu una situazione sbagliata in partenza. Non fu giusto nei confronti miei, dello sceneggiatore e di nessun altro". E, per quanto giudichi comunque il film "divertente", ammette: "Abbiamo toppato su alcuni aspetti".