
90 anni di Stanley Kubrick, scopriamo i segreti del più grande regista

I 90 anni di Stanley Kubrick. Alla scoperta di un genio
Oggi, 26 luglio 2018, Stanley Kubrick avrebbe compiuto 90 anni. Purtroppo ci è stato strappato molto prima, nel 1999, subito dopo la fine delle riprese di Eyes Wide Shut. Ma la sua presenza è ancora fortissima e indelebile nella storia del cinema. Kubrick è un autore che ha sempre prediletto i generi come forma popolare in grado di diffondere i suoi progetti fortemente autoriali. Celebriamo questo anniversario raccontandovi dieci aneddoti riguardanti Kubrick che, oltre a essere un genio (con scarsi voti a scuola, come Einstein!), era anche un eccentrico e un uomo anticonvenzionale...
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Paura di volare
Kubrick era ossessionato dalla paura di volare. Malcolm McDowell, protagonista di Arancia meccanica, racconta che Kubrick ascoltava spesso i controllori del traffico aereo di Heathrow e gli consigliava di non volare. La fobia era talmente forte che, una volta trasferitosi in Inghilterra nel 1961, Kubrick girò tutto proprio lì. Anche Full Metal Jacket, per il quale fece importare palme dalla Spagna per far assomigliare i Tamigi al Mekong. Kubrick si fidava anche poco dei dottori, a parte quelli che conosceva bene: a volte faceva volare a Londra il suo dentista del Bronx.

Paura e desiderio
Meticoloso e auto-critico. Si dice che Kubrick non rivedesse mai i suoi film una volta completati. Di certo odiava a morte il suo primissimo lungometraggio di finzione, Paura e desiderio, e arrivò persino a cercare e acquistare ogni singola copia per impedirne la circolazione. Purtroppo per lui, ma fortunatamente per noi, non ce la fece. Oggi il film è disponibile in home video.

Ritirate Arancia meccanica
Lo scandalo nato intorno ad Arancia meccanica in Gran Bretagna portò a casa Kubrick lettere di protesta e minacce, a volte comunicate di persona da gente infuriata alla sua porta. Kubrick chiese alla Warner che il film fosse ritirato in anticipo dalle sale, e lo Studio, per rispetto dell'autore, eseguì.

Napoleone, l'ossessione di una vita
Prima di realizzare Barry Lyndon, Stanley Kubrick aveva messo in cantiere un film su Napoleone. Fece ricerche meticolose, come suo solito, facendo realizzare disegni preparatori, esaminando location e leggendo tutti i libri sul condottiero che riuscisse a trovare. Poi però il progetto fu cancellato dopo il fallimento al botteghino di Waterloo (1970). Kubrick riversò tutte le ricerche fatte su Barry Lyndon, dall'ambientazione simile. Ma non è l'unico caso di progetto di Kubrick cancellato per via della concorrenza: negli anni '90 aveva messo in cantiere un film sull'Olocausto, intitolato Aryan Papers. Aveva anche già trovato il cast e stava per girare, ma decise di lasciar perdere dopo aver visto Schindler's List dell'amico Steven Spielberg.

L'atterraggio sulla Luna, un film di Stanley Kubrick
Tra le più famose teorie di complotto c'è quella del finto allunaggio. Chi sostiene questa teoria afferma che non siamo mai andati sulla Luna, ma che si sia trattato di una finzione costruita ad arte per battere i russi nella corsa allo spazio. Una delle parti più divertenti della teoria riguarda il coinvolgimento di Stanley Kubrick, chiamato dalla NASA a girare l'allunaggio per via dell'impressionante ricostruzione della Luna vista in 2001: Odissea nello spazio. In realtà, a ben guardare, sia l'aspetto della superficie lunare sia i movimenti degli astronauti, che camminano come se la gravità non fosse 1/6 di quella terrestre, dimostrano come la ricostruzione non sia per niente plausibile come pensano i complottisti. Su questa teoria, comunque, è stato fatto un divertente film, Moonwalkers.

Che matte risate quell'Eyes Wide Shut
Prima che diventasse il cupo e inquietante thriller psico-sessuale che tutti conosciamo, Eyes Wide Shut rischiò di essere girato come una commedia nera sul sesso. Kubrick contattò addirittura Steve Martin per il ruolo principale, ma poi cambiò idea.

Pinocchio by Stanley Kubrick
Emilio D'Alessandro, assistente italiano di Kubrick la cui storia è raccontata nel documentario S is for Stanley (e nel libro "Stanley Kubrick e me"), racconta che Kubrick voleva realizzare la sua versione di Pinocchio. Spedì dunque D'Alessandro a cercare libri su Pinocchio, ma alla fine decise di adattare il racconto di Brian Aldiss su cui è basato A.I. - Intelligenza artificiale come suo "film di Pinocchio". Kubrick non fece in tempo a girare A.I. e lo lasciò nelle mani di Spielberg.

Il guardaroba di Stanley
Per anni, fino agli anni '70, Kubrick si recò sul set vestito di tutto punto, con completo e cravatta. Poi iniziò a vestire casual, ma questo non vuol dire che avesse rinunciato al suo perfezionismo. La moglie Christiane Kubrick rivela che il regista non amava perdere tempo nella scelta degli abiti, e per questo aveva un guardaroba pieno di camice e pantaloni esattamente identici.

Kubrick vs. Duvall
Torniamo a parlare del perfezionismo di Kubrick con uno dei suoi film formalmente più perfetti. Shining è un caposaldo dell'horror che ha spinto di molto avanti la ricerca formale in questo genere, a partire dall'uso inquietante della steadycam. Questa meticolosità ha letteralmente fatto impazzire Shelley Duvall: Kubrick la tormentava, la maltrattava costantemente per farla entrare nel giusto stato mentale di terrore. L'attrice arrivò a perdere i capelli per lo stress. Il risultato sullo schermo è notevole, ma viene da chiedersi se il fine giustifichi questi mezzi.

La battaglia di Spartacus
Ben nota è l'antipatia tra Kubrick e Kirk Douglas maturata e cresciuta sul set di Spartacus. I due avevano già lavorato insieme a Orizzonti di gloria e fu proprio Douglas, anche produttore, a chiamare Kubrick per sostituire Anthony Mann, dopo averlo licenziato a solo una settimana dall'inizio delle riprese. Kubrick si rivelò una presenza troppo ingombrante per l'ego di Douglas, e probabilmente il suo perfezionismo estremo non giovò. Kubrick era talmente ossessionato dai dettagli del film, da assegnare un numero e delle istruzioni ad ogni singolo manichino che rappresentava il cadavere di uno schiavo romano, in modo che potessero essere piazzati esattamente come lui voleva.