
Il trailer di Shadow Dancer
Shadow Dancer racconta la storia di una donna che collabora con l'IRA nell'organizzazione di attentati nell'Inghilterra dei primi anni Novanta. Un personaggio molto interessante: madre single obbligata dalla sua famiglia a prendere parte al conflitto nordirlandese. Una donna che si muove tra Belfast e Londra e la cui umanità la blocca nel bel mezzo dei suoi incarichi: per questo, tutte le volte che deve piazzare una bomba nei luoghi pubblici, si assicura che i civili non rimangano uccisi e che l'ordigno esploda comunque per portare a termine la missione. Le cose cambiano quando viene inchiodata dall'Agente MI5 interpretato Clive Owen, pronto a manipolarla e offrirle libertà purché lei tradisca i suoi fratelli militanti nell'esercito repubblicano irlandese.

Una pellicola che cattura lo spettatore per il modo in cui la macchina da presa entra dentro le case di Belfast, cosa che era già successa nel bellissimo In the Name of the Father. Marsh racconta la dimensione familiare e il privato di questi personaggi: si assiste ai funerali irlandesi, ai cortei con la polizia pronta a sparare e, grazie a una fotografia abbastanza sporca, sembra davvero di tornare indietro a quei tempi. Clive Owen presta la sua mascella gigantesca al servizio del solito ruolo da duro con un cuore, Andrea Riseborough (già musa di Madonna in W.E.) è invece la protagonista che vive il dilemma del tradimento della sua famiglia al prezzo di poter continuare a tenersi stretto il suo bambino. La tensione non manca, ad eccezione di un paio di sequenze poco credibili nel finale che rischiano di far deragliare il film sia emotivamente che narrativamente. Bella l'apparizione a sorpresa di Gillian Anderson, in versione biondo platino, nei panni del capo dell'MI5 (qui l'intervista esclusiva all'attrice).
Shadow Dancer, ancora senza una data di uscita, sarà distribuito in Italia da Moviemax.